In
merito all’ultimo S.A.L. ho scoperto che provare a non lamentarsi MAI non è
affatto facile. Ogni tanto ci sono cascata, nella lamentela silenziosa: dal
motorino ancora dal meccanico, all’autobus perso per un soffio, dai quaranta
minuti di tempo per tornare dall’ufficio a casa sebbene siano solo pochi km,
allo stress della lotta contro la polvere … beh, comunque mi “brontolavo” non
appena mi accorgevo che ci stavo ricascando. Meno male che da domani vi
propongo di focalizzarci su un’altra sfida: proviamo a parlare educatamente
senza dire parolacce? Io da adolescente qualcuna ne dicevo, ovviamente fuori
casa perché i miei, giustamente, non le tolleravano. Poi un giorno, avrò avuto
diciannove o venti anni, ho sentito una ragazza che parlava usando un
linguaggio che avrebbe intimorito uno scaricatore di porto e mi è sembrato
veramente brutto. Da allora ho smesso e con i miei figli uso lo stesso metodo
che usavano a suo tempo i miei: non tollero parolacce (e per fortuna non le
dicono!). Le parolacce in bocca ad un uomo sono brutte, in bocca a una donna
riescono a radere al suolo la sua femminilità, in bocca a un bambino sono
oscene e tristi. Allora dai, da domani basta parolacce: parliamo pulito, che
dite?
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