Il primo gelo sopravvenne alla fine di novembre. Sul gran noce nell’angolo
nord del campo le foglie ingiallirono come burro, mentre sull’albero della
gomma erano gialle e rosse, e nel boschetto delle querce sterili fiammeggiavano
rosse come fuochi di cacciatori nella foresta. La vite era tutta d’oro, e il
sumac rosso cupo come la brace. La fioritura ottobrina del mirto s’era
convertita in una bambagia impalpabile. Il giorno s’alzava frizzante, poltriva
intiepidendo placido, e rinfrescava daccapo prima che fosse buio. I Baxter
passavano la sera davanti al fuoco del camino in sala. “Pare impossibile”,
ripeteva la mamma, “ecco già di nuovo l’inverno”. Jody si sdraiava in terra sulla pancia,
sostenuto sui gomiti, il mento tra le palme, gli occhi fissi nel fuoco.
“Il cucciolo”, di Marjorie
Kinnan Rawlings (Premio Pulitzer 1938)
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