Il doodle di oggi celebra Grazia Deledda, nell'anniversario del Nobel che le fu assegnato nel 1926. Anche io ho voluto omaggiarla, ricordandola e risfogliando alcune pagine dei suoi libri.
"Ecco a un tratto la valle aprirsi e sulla cima a picco d’una collina simile a un enorme cumulo di ruderi, apparire le rovine del Castello: da una muraglia nera una finestra azzurra vuota come l’occhio stesso del passato guarda il panorama melanconico roseo di sole nascente, la pianura ondulata con le macchie grigie delle sabbie e le macchie giallognole dei giuncheti, la vena verdastra del fiume, i paesetti bianchi col campanile in mezzo come il pistillo nel fiore, i monticoli sopra i paesetti e in fondo la nuvola color malva e oro delle montagne Nuoresi."
"Intendo ricordare la Sardegna della mia fanciullezza, ma soprattutto la saggezza profonda e autentica, il modo di pensare e vivere, quasi religioso, di certi vecchi pastori e contadini sardi che, nonostante la loro assoluta mancanza di cultura, fa credere a un'abitudine di pensiero e contemplazione superiore della vita."
Grazia Deledda
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