Vi ricordate il post del 2 settembre 2012 “Perché è più
importante ed efficace “mostrare”, anziché svelare tutti i particolari”? Ecco
qui di seguito uno stralcio di un libro che ho letto tempo fa:
“Ad Amy sembrava che
sopra la sua testa fosse stato scoperchiato un soffitto, che il cielo fosse più
alto di prima, e talvolta, se non passavano macchine, sollevava un braccio e lo
muoveva nell’aria. Gli occhi socchiusi e spiritosi del professor Robertson la
riempivano di gioia, e provava un senso di confusione eccitata al pensiero di
tutte le cose che avrebbe voluto dirgli ma si era dimenticata. Tuttavia, dentro
di lei c’erano anche piccoli tasselli di tristezza, come se qualcosa di oscuro
e instabile le pesasse in fondo al petto, e a volte, raggiunto il cavalcavia,
si fermava e guardava sotto di sé le macchine che sfrecciavano sulla
superstrada, sconcertata da una sensazione di perdita che solo vagamente
riusciva a ricondurre al pensiero di sua madre”.
Da "Amy e Isabelle" - Elizabeth Strout.
La scrittrice ci mostra Amy mentre
torna a casa dopo essere stata a scuola. Anche se non avete letto il libro e
non sapete cosa è successo nelle pagine precedenti (per la cronaca: siamo già a
pagina 97 del libro) non vi sembra lampante che il comportamento di Amy è
quello di un’adolescente innamorata? Che sta cercando di diventare una donna
sottraendosi, a tratti dolorosamente, alla figura della madre? Personalmente credo
che questo brano sia fantastico: ha una potenza e una freschezza luminosa. Ed è
efficace.
Ricordate dei brani nei quali i
comportamenti dei personaggi ci fanno capire esattamente la situazione
interiore che stanno vivendo? Volete condividerli? Perché non riportate qui uno
che vi ha colpito in particolare?
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