Il libro di Jean-François Chabas ci racconta la storia di una famiglia di emigranti calabresi,
ambientata alla fine del 1800. Costretti a emigrare per mancanza di lavoro,
decidono di raggiungere San Francisco, secondo il volere della madre. Il libro
si apre mostrandoci subito gli enormi disagi della coppia, che viaggia con tre
figli di otto, dieci e undici anni. Quella che in Italia sembrava la Terra
Promessa, si rivela essere invece una Terra matrigna, e l’intero viaggio una
follia. Dopo la traversata dell’Atlantico, devono proseguire per raggiungere
San Francisco, e si trovano a fare i conti con una terra profondamente diversa
dall’Italia, con un’aria bollente e secca che “al suo confronto la peggiore
giornata estiva in Calabria sarebbe sembrata una mattina primaverile”, con la
mancanza di acqua e di cibo, con una lingua diversa che non capiscono. La
sofferenza del viaggio mette a dura prova lo spirito della famiglia: li rende
astiosi, insofferenti. I genitori non reggono la pressione di quell’esilio sconsiderato
e si ritrovano smarriti e incapaci di rassicurare i figli. Le terre aride, le piste
tracciate male, gli incontri con uomini aggressivi, un’epidemia di rabbia,
fanno precipitare tutto e una mattina i ragazzini si accorgono che i loro
genitori sono scomparsi: li hanno abbandonati. L’iniziale orrore per un gesto
così estremo riesce, però, a unire i fratelli: non resta loro che proseguire il
viaggio, finché la fortuna finalmente si volge dalla loro parte e si
materializza in un carro colossale, trainato da quattro cavalli e in un uomo
alto, magro, con un cappello nero a larghe tese …
E’ un libro crudo, disincantato, che mette
a nudo i peggiori lati dell’essere umano. Ma ci mostra anche,
contemporaneamente, la bontà, la resilienza e la compassione di cui l’uomo può
essere capace. Rimuginerete a lungo su Salomon Weizmann e sul concetto di
famiglia.
Età di lettura: sono sempre restia a dare
un’indicazione precisa. Molto dipende dai bambini, dalla loro sensibilità e abitudine
alla lettura. Per gli argomenti trattati, però, penso che possa essere
apprezzato dai 12 anni. E’ comunque un libro adatto anche agli adulti. Del
resto, qual è il libro per bambini o ragazzi che non possa essere letto anche da
un adulto? Che bello se “i grandi” leggessero più spesso libri per bambini!
Quale ricchezza potrebbe essere per loro!
“Credo che fosse uno strano miscuglio tra la fantasia capricciosa
della mamma, la debolezza di papà, le difficoltà economiche e forse – o soprattutto
– quella speranza irragionevole, che confina con la superstizione, che nutrono
tutti quelli che partono per un luogo lontano, sognando a occhi aperti una
terra promessa in cui tutto sarebbe stato facile.”
“Salomon Weizmann coltivava la gioia nel quotidiano, con
ostinazione, come l’uomo forte allena i muscoli: per lui ogni occasione era
buona per rallegrarsi, coglieva tutto il succo da ogni evento e poi sembrava
digerire le pene come uno struzzo le pietre. Le inghiottiva, e finiva tutto lì”.
“La pista crudele”, di Jean-François
Chabas – edito da Edizioni Messaggero Padova, 2016