Lasciamo Lisbona, consci che ci sarebbero voluti almeno altri due giorni per conoscerla meglio. Siamo di nuovo sulla strada e puntiamo a nord, verso Óbidos, un delizioso villaggio medievale con una cinta muraria intatta (84 Km da Lisbona, 1 ora circa di viaggio). Nel 2015 è stata riconosciuta come Città Creativa della Letteratura dall'UNESCO, per l'impegno nel promuovere la cultura letteraria attraverso eventi e iniziative. Uno fra questi è “Folio”, il festival internazionale della letteratura (che quest’anno si terrà dal 9 al 19 ottobre).
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Óbidos |
Pensate che Óbidos fu uno dei regali che il monarca Dom Dinis fece a Dona Isabel per le loro nozze. Vi lascio qui un link per leggere la loro storia: https://lisbon-a-love-affair.com/it/2020/09/03/isabella-di-aragona-la-regina-santa/
Queste sono le nostre tappe di visita, ma il villaggio è piccolo e potete concedervi il lusso di “perdervi” fra le viuzze tortuose, ammirando i fiori rampicanti, le abitazioni incorniciate da fasce giallo o blu, gli azulejos e le tipiche rondini portoghesi.
Porta da vila: appena varcata la porta è stupendo l’impatto che si prova trovandosi nella loggia con gli azulejos, che per noi è stato amplificato dal suono della chitarra di un musicista che si stava esibendo proprio lì, Pedrinho Ribeiro. Complice anche l’ottima acustica, sarei stata tutto il giorno ad ascoltarlo!
Igreja de São Pedro: spicca la pala d'altare in legno dorato barocco. Accoglie le spoglie di padre Francisco Rafael da Silveira Malhao, che fu considerato un grande oratore sacro del suo tempo (oltre che poeta). I suoi sermoni testimoniavano una conoscenza approfondita della teologia, della storia e della letteratura.
Igreja de Santa Maria: la chiesa più bella del borgo, ornata di splendidi azulejos bianchi e blu e da un soffitto di legno dipinto, costruita nel XII secolo su un vecchio tempio visigoto e divenuta moschea durante l’occupazione moresca. Ammirate il dipinto della pittrice Josefa di Obidos, unica artista donna in Portogallo nel XVII secolo, molto amata dalla critica.
Igreja de São Tiago: una scoperta davvero inaspettata. Pensi di entrare in una chiesa e ti trovi in una libreria! Precedentemente era un importante luogo di pellegrinaggio, poi è stata sconsacrata e trasformata in libreria. Mantiene, comunque, una sorta di religiosa quiete, che contrasta con il via vai dei turisti che si trovano nelle vie del borgo. Vale assolutamente la pena di entrare, sia per vedere quanto rimane della Chiesa, sia per ammirare la trasformazione. Al piano di sopra abbiamo avuto l’ulteriore sorpresa di trovare una signora, Natalia Santos, merlettaia e poetessa, che espone e vende le sue opere.
Il castello: arroccato sulla collina, fu voluto da Dom Dinis a scopo difensivo. Non più visitabile, oggi è una bellissima pousada.
Prima di lasciare Obidos potete salire sulle mura, ma fate attenzione se volete fare il camminamento! Le mura sono prive di misure di sicurezza!
L’esperienza da fare, scegliendo uno dei tanti negozietti: fermatevi ad assaggiare il liquorino tipico (il Ginja em copo de chocolate, un liquorino all’amarena che viene servito in un bicchierino di cioccolata. Squisito!).
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Nazaré |
Di nuovo in auto, verso Nazaré e l’Oceano. Arriviamo in questo villaggio di pescatori con una splendida vista sull’Atlantico una mezzoretta dopo (sono circa 40 Km). Il vento ci sospinge verso il Santuario di Nostra Signora di Nazaré. Abbiamo fatto in tempo solo a dare una fugace occhiata perché era in corso la celebrazione della Messa e non volevamo disturbare i fedeli. Da quanto ho sentito dire, merita senz’altro una visita.
Ermida da Memória: è una piccola cappella sul belvedere di Nazaré. Si racconta che nel 1182 un nobile, mentre dava la caccia a un cervo, aveva spronato il suo cavallo al galoppo e d’un tratto vide aprirsi dinanzi a sé un enorme dirupo. Vistosi perduto, fece appena in tempo a chiedere alla Madonna la grazia di aver salva la vita: il cavallo si arrestò. Il nobile, in segno di ringraziamento, fece erigere questa cappella. L’interno è decorato con azulejos bianchi e blu e sono presenti anche delle scalette che conducono a una piccola finestra con vista sulla spiaggia di Nazaré.
Belvedere e Monolite di Vasco Da Gama: il panorama da qui è impagabile. Il monolite ricorda l’arrivo di Vasco da Gama a Nazaré. Secondo la tradizione, il navigatore si recò in pellegrinaggio alla Madonna di Nazaré prima di intraprendere il viaggio che lo portò alla scoperta della rotta marittima per l’India.
Da qui spostatevi nella parte bassa di Nazarè, dopo aver comprato qualche dolcetto tradizionale alle bancarelle che di solito stazionano sul Belvedere.
Lungomare: una bella passeggiata sul lungomare, fra turisti, gente del luogo, musicisti che suonano lungo la Av. Da Republica. Fate una sosta sulla spiaggia ad ammirare l’Oceano e giratevi verso la parte alta di Nazarè, che avete già visitato, per osservare la falesia dove si trova il promontorio.
Se siete qui per le onde più alte del mondo, sappiate che si possono vedere solo da novembre a maggio, e non tutti i giorni. Le onde sono generate grazie a un esteso canyon sottomarino lungo 230 Km e profondo 3 Km che, combinandosi ai venti che soffiano sull’Atlantico da novembre a maggio, creano delle onde giganti.
Lasciando il lungomare, date un’occhiata al Mercado Municipal (in Av. Vieira Guimarães),dove potrete comprare cibi locali e immergervi in un vero mercato tradizionale. Gustatevi l’atmosfera autentica del luogo.
Noi, per non perdere troppo tempo nei ristoranti, abbiamo pranzato allo Spar, che dista pochi passi dal mercato (Av. Vieira Guimarães 1), dove all’ingresso ci sono dei tavolini per consumare il cibo da asporto che vendono al supermercato.
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Statua di bronzo dello scultore Celestino Alves Andre |
Le donne di Nazaré indossavano tradizionalmente una gonna particolare, formata da ben sette gonne soprammesse. Quando attendevano con ansia il rientro dei loro mariti sulla spiaggia di Nazaré, usciti a pesca nell’ Oceano Atlantico, le gonne sovrapposte le proteggevano dal freddo. Una volta rientrate le barche, il peso delle gonne aiutava le donne a mantenersi in piedi, mentre lottavano contro il vento impetuoso e le forti correnti, collaborando con i mariti per tirare le barche a riva.
Purtroppo è già ora di ripartire! Proseguiamo per il Monastero cistercense di Alcobaça, a circa 15 Km da Nazaré. All'interno della chiesa ci aspettano gli spettacolari sepolcri dei "Romeo e Giulietta" portoghesi, il Re Pedro I e la sua amante Ines de Castro ... ma questo ve lo racconto la prossima volta!
PER ALCOBAÇA, BATALHA E FATIMA, VEDI IL POST DEL 23 AGOSTO 2025
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