Iddio divide in tre
l’umanità:
il Prete, il
Nobiluomo, il Contadino.
Il primo, più
avveduto, ben si sa
Prega per gli altri
due sera e mattino;
il secondo combatte
e miete allori
per il primo e per
il terzo, non per sé;
quanto al terzo è
ben giusto che lavori
per dare da
mangiare a tutti e tre.
il "nostro" Osvaldo! |
albero genealogico a Castel Forte |
Oswald von Wolkenstein era un
personaggio poliedrico: poeta, compositore, menestrello, guerriero,
avventuriero, diplomatico nel servizio dell’imperatore Sigismondo I (entrò
anche a far parte dell’Ordine del Dragone). Fu nobile di estrazione e plebeo
nello stile di vita. Si presume (ahimè, non c’è certezza nemmeno per fatti
molto più recenti, figuriamoci se scriviamo del lontano anno 1300 …) che Oswald
von Wolkenstein sia nato nel 1376 o 1377 a Castel Trostburg, nei pressi di
Ponte Gardena (vedi post del 9 settembre 2013) da una nobile famiglia (il suo
casato deriva da Selva -Wolkenstein in Val Gardena). Era il secondo figlio di
Friedrich von Wolkenstein e Katharina von Villanders (in tutto avevano sette
figli: tre maschi e quattro femmine).
La sua vita fu estremamente
avventurosa e ne sono rimasta così colpita durante le mie vacanze all’Alpe di
Siusi che ho cercato di saperne di più. Questo post è il frutto di alcune
ricerche che ho fatto, ma se sapete qualcosa in più scrivetemi, in modo da
poter aggiungere le vostre informazioni!
Dunque, i primi anni di vita li
trascorse a Castelforte. Sembra che a otto anni fu colpito accidentalmente da
una freccia e perse l’occhio destro. A dieci anni, quindi
verso il 1386, abbandonò la casa
paterna, affidato dal padre a un nobile del nord, per fargli imparare le regole
del vivere cavalleresco. Iniziò a viaggiare attraverso l’Europa arrivando
fino in Oriente (Armenia, Persia, Arabia). Durante i suoi viaggi, oltre ad
esercitare i mestieri più disparati (cuoco, stalliere, soldato, messaggero,
marinaio, interprete e altro … A proposito, sembra che parlasse dieci lingue: francese,
latino, lombardo, russo, moresco, catalano, castigliano, tedesco, sloveno e
ladino … per dirla come la diceva lui: “ben dieci lingue usavo, alla cialtrona”
e “Feci lo sguattero e lo stalliere, fui rematore nelle galere, a Candia e
altrove, sempre all’addiaccio, con i capelli arruffati, con i vestiti frusti e
stracciati …”) iniziò anche a scrivere delle canzoni sui luoghi che visitava.
Durante il suo vagabondare conobbe sorti alterne, patì la fame, andò in
prigione, fu torturato, riuscì a fuggire … una vita intensa! Nel 1397 tornò a
Gardena, dove s’innamorò di una donna bellissima (ma furbacchiona! Sembra
pensasse solo al denaro …) di nome Sabine von Hauenstein. La donna lo convinse
ad andare in Terrasanta, per emendare i suoi peccati, e al suo ritorno apprese
della morte del padre e iniziò un lungo litigio sull’eredità con i suoi
fratelli. La bella Sabine intanto si era “distratta” con un ricco mercante di
Castelrotto …
Nel 1407 l’eredità fu divisa e Oswald
ricevette un terzo del castello Hauenstein (Castelvecchio, Siusi allo Sciliar).
Gli altri due terzi furono assegnati al cavalier Martin Jäger.
Nel 1415 la vita di Oswald von
Wolkenstein raggiunse il suo culmine, quando poté prendere parte al Concilio di
Costanza (divenne consigliere del re). Accettò allora di partire per un lungo
viaggio per conto di re Sigismondo, che lo portò fino in Portogallo per
missioni diplomatiche.
Quando tornò a casa, apprese che
Sabine era morta e nel 1417 Oswald sposò Margarete von Schwangau, che gli diede
sette figli.
Anche nella vita politica del Tirolo,
Oswald ebbe una parte molto importante. Fu per lungo tempo antagonista del
governatore del Tirolo “Friedrich”, del quale fu anche prigioniero. Negli
ultimi anni della sua vita Oswald non lasciò quasi mai il Tirolo, dove
ricopriva diverse cariche politiche.
Nel 1421 fu infine imprigionato presso
Castel Forst, nei pressi di Merano, dove fu torturato e umiliato.
Tra il 1423/1425 Oswald fece fabbricare
un primo manoscritto su pergamena con oltre cento delle sue canzoni. Oggi
questo documento è noto come il “Manoscritto A“. Nel 1431 fece produrre il suo
secondo manoscritto, noto come “Manoscritto B“, sempre su pergamena.
Morì a Merano il 2 agosto 1445, al castello di Hauenstein.
La sua lapide si trova a Bressanone, nei pressi del Duomo, mentre la sepoltura
avvenne come da desiderio dello stesso Oswald nel convento agostianiano di
Novacella a Bressanone.
Ha lasciato 126 canti, in gran parte da
lui stesso musicati, a una o più voci, di tema sacro e profano, affermandosi come
ultimo rappresentante del Minnesang.
Curiosità: su quasi tutti i ritratti, Oswald von
Wolkenstein è mostrato con l’occhio destro chiuso. Non sappiamo in realtà se
l’occhio era già danneggiato dalla nascita o se, come abbiamo detto all’inizio
del post, fu colpito accidentalmente da una freccia.
Scomparsa è la tristezza
Or che si scioglie la
neve sull’alpe di Siusi.
Si destano i vapori
della terra
S’ingrossano i precipiti
ruscelli
Da Castelrotto
all’Isarco.
Cantano, liete, le
piccole creature di Dio
Nel bosco attorno a
Castelvecchio.
Se volete saperne di più (ma sono molto
difficili da reperire. Io, al momento, non ci sono riuscita!):
-
Ferruccio Bravi, Mito e realtà in Osvaldo di Wolkenstein,
Bolzano, Centro di studi atesini, 1973.
-
Ferruccio Bravi La vita di Osvaldo Wolkenstein poeta atesino del Quattrocento.
A proposito! Un'ultima precisazione! Quando siamo
stati a visitare Castel Forte, la guida ci ha detto che Osvaldo fu amato da
molte donne, malgrado non si potesse dire che fosse un uomo avvenente.
Riflettendo, probabilmente le donne non erano attratte nemmeno dai soldi, visto
che la sua vita fu un altalenarsi di momenti buoni e momenti difficili ...
quindi non c'è che da attribuire questo successo alla sua poesia ... meditate
quindi cari ragazzi ... la cultura potrebbe tornarvi utile in vari campi!
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