Panorama da Tignano |
Tignano |
Tignano |
Qualche settimana fa siamo stati a
fare una passeggiata nel piccolo borgo di Tignano, vicino a Tavarnelle. Volevo
portare i bambini a vedere i colori dell’autunno e godere di una piacevole
giornata di sole prima che arrivasse l’inverno. Abbiamo pranzato presto e siamo
partiti. Il borgo ci ha accolto in un silenzio irreale. Passeggiando nella
campagna ci siamo imbattuti anche in un gregge di capre e i bambini si sono
divertiti lungo strada a raccogliere le ghiande cadute dagli alberi, forse
invogliati dalla storia letta quest’estate “L’uomo che piantava gli alberi”di
Jean Giono. Camminando in un viottolo siamo passati accanto a casette con
pergolati, grandi alberi di melagrane, cancelli di giardini lasciati socchiusi
con in vista panieri pieni di olive appena raccolte. C’era un senso d’ordine e
di pace. Ho pensato, peccando d’immodestia, che stavo facendo un bel regalo ai
miei figli, cercando di dar loro occhi attenti per assaporare l’avvicendarsi
delle stagioni. A settembre abbiamo fatto l’esperienza di visitare un orto
didattico a Firenze, in Via del Malcantone. In uno spazio poco più avanti,
sottratto con pazienza a una discarica abusiva, un cartello interroga i
cittadini su cosa sia opportuno fare del pezzo di terra che è stato ripulito
dai rifiuti. Non sarebbe una buona idea destinare quell’area a un orto
didattico per le scuole? Nel numero di novembre del Touring Club Italiano si
parla della perdita del suolo nel nostro Paese “… per dare una misura alla
perdita di suolo per erosione e franosità superficiale, alla riduzione della
superficie agricola per urbanizzazione, alla progressiva riduzione di fertilità
e di sostanze organiche, alla salinizzazione, all’inquinamento, ci basta
ricordare che la velocità con la quale scompare il fertile suolo agricolo in
Italia, ingoiato da case, parcheggi, centri commerciali, cavalcavia e
aeroporti, è di 30 ettari al giorno”. C’è già, a Firenze, un altro
“esperimento” chiamato Community Garden, un orto sociale ideato e creato dal
Sig. Giacomo Sallizzoni. E’ in Borgo Pinti, nel centro di Firenze, e il
progetto ha fatto sì che venisse recuperato uno spazio pubblico e che le
persone fossero stimolate a una maggiore attenzione all’ambiente. In grandi
cassoni di legno vengono coltivate verdure, piante aromatiche, fiori, alberi da
frutto. Ancora non abbiamo avuto modo di visitarlo, ma lo faremo al più presto
(Community Garden Borgo Pinti 76 – LU 9-12, MA e GIO 9-17, ME e VE 9-12 e
13-18, SA e DO 10-13).
Colori d'autunno a Tignano |
Stabilire un contatto più profondo con
Madre Terra ci riavvicina a quel concetto di essere umano così semplice e
meraviglioso. Penso potrebbe essere un antidoto a quel vuoto di vivere che
cresce fra i giovani e che fa così male. Quello che più di tutto manca ai
ragazzi, oggi, è la speranza. Disorientati dai grandi cambiamenti sociali ed
economici, forse gli adulti non sanno più insegnare ai giovani il coraggio e
l’ottimismo, l’orgoglio di lavorare duramente e impegnarsi per raggiungere i
risultati voluti. Forse conviene ripartire dal principio, conviene ripartire
dalla Terra … allora prendetevi un pomeriggio e piantate un seme con i vostri
figli. Noi abbiamo piantato una ghianda a settembre. Per due mesi non abbiamo
visto niente, la terra a tratti sembrava arida e silenziosa. Poi poco più di
due settimane fa abbiamo scoperto nel vaso un tenerissimo virgulto. In
pochissimi giorni la nostra quercia è cresciuta tantissimo. L’abbiamo chiamata
Allegra. Ve la presentiamo qui:
la quercia Allegra |
la quercia Allegra è già cresciuta un po'! |
L’invito a esprimere la propria
opinione per la destinazione dello spazio di Via del Malcantone a Firenze è
aperto a tutti. Perché non dite la vostra?
Idee “verdi” per le vostre letture:
“Due eroi nell'orto” Ulf Stark Charlotte Ramel
“L'ultimo albero in città” Carnavas Peter - "Edoardo era triste dopo aver scoperto che anche l'ultimo albero in città era stato tagliato. Su quell'albero di arrampicava, sotto quell'albero dimenticava il grigiore della città. Un'idea riesce a scaldargli il cuore e a ridare calore alle sue giornate. Una storia commovente sull'importanza di un piccolo albero in una grande città vista dagli occhi di un bambino".
“Nell'orto con il maestro giardiniere” Carlo Pagani, Mimma Pallavicini
"L'uomo che piantava gli alberi" - Jean Giono
"L'uomo che piantava gli alberi" - Jean Giono
Autunno
Sono più miti
le mattine,
E più scure diventano le noci;
E le bacche hanno un viso più rotondo,
La rosa non è più nella città.
L'acero indossa una sciarpa più gaia,
E la campagna una gonna scarlatta.
Ed anch'io, per non essere antiquata,
Mi metterò un gioiello.
E più scure diventano le noci;
E le bacche hanno un viso più rotondo,
La rosa non è più nella città.
L'acero indossa una sciarpa più gaia,
E la campagna una gonna scarlatta.
Ed anch'io, per non essere antiquata,
Mi metterò un gioiello.
Autumn
The nuts are getting brown;
The berry's cheek is plumper,
The rose is out of town.
The field a scarlet gown.
Lest I should be old-fashioned,
I'll put a trinket on.
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