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“I
loro occhi si incontrano da vicino, i suoi e quelli grigio verdi di lei, la cui
posizione e il cui taglio, lievemente asiatici, lo incantano fino ai precordi. È
fuori di sé dalla gioia, ma pur in questo stato si fa da un lato per lasciarla entrare
per prima. Con un mezzo sorriso e un sommesso “Merci” – niente di più che un
gesto educato -, passa e attraversa la soglia. Egli rimane lì immobile, nell’afflato
di quello sfiorarsi, pazzo di felicità per l’incontro e per il fatto che una
sua parola – quel “Merci”, appunto – sia stata rivolta direttamente e
personalmente a lui. La segue, barcolla verso destra in direzione del proprio
tavolo, e mentre si accomoda al suo posto riesce ad accorgersi che “Clawdia”,
laggiù, che pure si sta sedendo, si volta a guardarlo … come se riflettesse,
così gli pare, sul loro incontro dinanzi alla porta. Incredibile avventura!
Giubilo, trionfo, infinita esultanza!”
"La montagna magica", Thomas Mann
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