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lunedì 28 luglio 2025

Itinerari di viaggio: Portogallo magico. Prima tappa: Lisbona

 

Prima tappa: LISBONA

Primo giorno

Dopo un buon pranzo da Zahir Kebab (dove comunque non si mangia solo kebab) in R. da Beneficência 241B (locale carino, pulito e personale gentile) abbiamo fatto una bella passeggiata a piedi fino a piazza Marques de Pombal (era il primo ministro del re. È un personaggio molto famoso: a lui si devono la ricostruzione di Lisbona dopo il terribile terremoto del 1755, una serie di importanti riforme e la creazione del vino Porto fatto dai portoghesi): da qui partono tutti i bus turistici (gli hop on hop off o i sightseeing). 

Eccolo qui il Marchese di Pombal!

Per farci una prima idea di Lisbona abbiamo deciso di fare tutto il giro della linea rossa (che percorre il centro storico) e, una volta tornati al capolinea, abbiamo cambiato e preso la linea blu (la Orient line: l’area moderna). 

La statua dello scrittore e giornalista Camilo Castelo Branco, lungo la Orient line

Mettetevi comodi (noi siamo saliti al piano di sopra e ci siamo seduti nei primi posti, per avere una visuale migliore) e godetevi la città che sfila davanti a voi, con i suoi ampi viali, le piazze, le stradine che si arrampicano e scendono. Che meraviglia anche solo vedere le facciate dei palazzi coperti dagli azulejos!


Al vostro ritorno alla piazza de Pombal, ammirate il Parco de Eduardo VII. Se avete tempo arrivate fino al Miradouro del Parco (verso Alameda Cardeal Cerejeira) per una vista stupenda sulla città e sul Tago (e visto che ci siete, subito dopo aver attraversato la strada, arrivate a vedere la statua di Botero "Maternidad").

Il consiglio di un lisbonese per passare la serata: LX FACTORY, nel quartiere di Alcantara. Un tempo sede di un’azienda di filati, è stata trasformata in una sorta di villaggio artistico che ospita negozi, caffè, ristoranti e aziende legati all’arte e alla cultura.




Secondo giorno

Ecco le tappe del secondo giorno a Lisbona: gambe in spalla! Oggi si cammina!

In arrivo al Monastero Dos Jeronimos

Quartiere di Belem, con la Torre (peccato fosse in restauro! L’avevano imbustata!), il Monumento alle Scoperte e il meraviglioso Monastero Dos Jeronimos in stile manuelino, fatto costruire per celebrare il ritorno del navigatore portoghese Vasco De Gama dopo aver scoperto la rotta per l’India.
Sulla stele della tomba di Pessoa, nel chiostro del monastero, sono riportati dei versi che, tradotti, sono i seguenti: 

"Per essere grande, sii completo: niente di ciò che è tuo esagera o esclude. Sii completo in ogni cosa. Metti tutto ciò che sei nel minimo che fai. Così in ogni lago splende tutta la luna, perché vive in alto". Ricardo Reis 14.2.1933

"No: non voglio niente. Ho già detto che non voglio niente. Non venire da me con conclusioni! L'unica conclusione è morire". Alvaro de Campos 1923

Ricardo Reis e Alvaro de Campos sono eteronimi creati da Pessoa


La tomba di Pessoa


Parlamento

Avenida da Liberdade

Praça dos Restauradores

Stazione ferroviaria Rossio

Praça Dom Pedro IV: su questa piazza si affacciano caffè, negozi, palazzi neoclassici, il teatro nazionale e il Palacio da Independencia, uno dei massimi esempi di architettura seicentesca portoghese.

Praça da Figueira, dalla quale potrete ammirare il Castello di S. Jorge

Quartiere centrale del Chiado. Elevador de Santa Justa, l’ascensore in ferro battuto costruito da un allievo di Eiffel.

Praça do Commercio, Arco della Rua Augusta. Non perdete la splendida vista sulla foce del Tago (e date un’occhiata al Cafè Restaurante Martinho da Arcada, locale storico nel quale amava fermarsi Pessoa).

Museo dedicato alla vita e alle opere del premio Nobel José Saramago, in una residenza restaurata del 1500 (R. Das Damas, Alfama).

Chiesa di Sant’Antonio, costruita sul luogo di nascita del Santo

Cattedrale del XII secolo

Passeggiata nelle strade labirintiche del quartiere Alfama, il più antico della città. Se la trovate aperta, non perdetevi la Chiesa di San Miguel.


Agli amanti dei misteri e dei thriller piacerà la storia di Diogo Alves, un galiziano emigrato in Portogallo intorno al 1836, conosciuto come il “killer dell’acquedotto”. Diogo attendeva le sue vittime, le rapinava e le gettava dalla sommità dell’acquedotto das Aguas Livres. Nel 1841 fu scoperto e venne impiccato. Il suo cranio fu conservato per poterne studiare l’anatomia e il cervello. Onestamente non ho ben capito se sia conservato alla facoltà di medicina dell’Università di Lisbona o al museo di scienze naturali … lascio a voi l’incarico di approfondire, in caso vogliate “incontrarlo” …



Post in costruzione: tornate a leggerlo, per gli aggiornamenti ...


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