Tempo
fa spippolando su internet ho trovato per caso il sito del museo del figurino
storico a Calenzano! Che scoperta per me! Non ne sapevo assolutamente niente e
dato che sono sempre a caccia di novità e posti interessanti dove portare i
bambini, mi sono data da fare e ho organizzato la “gita”. Prima fermata al
Parco del Neto, a Settimello, dove abbiamo fatto una passeggiata e ci siamo
incantati a osservare gli animali. Una buffa tartaruga ci ha studiato di
lontano e poi, lenta lenta ma costante, si è avvicinata a scrutarci meglio: ha
sollevato il capino verso di noi, storcendo un po’ il collo e poi se n’è
tornata di nuovo verso il laghetto. Poi abbiamo ripreso la macchina e siamo
andati al Museo, che si trova in Via del Castello. Abbiamo parcheggiato subito
fuori le mura, da dove si vede, lontano lontano, il Duomo di Firenze. Quindi siamo
entrati nel borgo medievale. Che sogno! Subito la mente è andata a immaginare
dame, cavalieri, soldati a passeggio in quelle stesse vie … e quando siamo
entrati nel museo ci siamo sentiti subito accolti con entusiasmo dagli
operatori. Uno di loro ci ha accompagnato nelle sale, spiegandoci i vari
periodi storici in mostra e permettendo anche a mio figlio di tenere in mano
delle lance e delle spade (ovviamente sotto sorveglianza!). Il bello di questo
museo è che mostra oggetti che puoi toccare e provare (tipo anche una maschera
antigas della guerra). Offre quindi un’esperienza che ti coinvolge da più punti
di vista e ti fornisce spunti ludici e di approfondimento scientifico. I
bambini sono dapprima catturati da soldatini di tutti i tipi: in stagno,
plastica, piombo (passando dall’antichità al medioevo, al periodo napoleonico
fino al Risorgimento e alla prima e seconda guerra mondiale) e poi pian piano
interessati alla vita (dura) dei cavalieri e delle loro pesantissime armature (“alla
tua età” – ha detto l’operatore a mio figlio –“ avresti iniziato ad apprendere
l’arte del combattimento lontano da casa, per tornarci verso i quindici anni,
una volta dimostrato che avevi davvero imparato a combattere e a saper reggere
l’armatura"). Ci ha poi spiegato ad esempio che i nobili avevano dei segni di
riconoscimento sulle armature, motivo per cui in battaglia non venivano uccisi,
ma catturati, per chiedere un riscatto. Il soldato che catturava un nobile
doveva però cederlo al suo superiore (anch’esso nobile) in modo che il riscatto
fosse pagato fra “pari rango”. Al soldato sarebbe spettata solo una
percentuale. Ci hanno poi mostrato degli ordigni e spiegato il funzionamento
delle bombe a mano e di una maschera antigas, mostrato dei letti da campo,
delle foto dell’epoca. Tutto questo, ci spiegava l’operatore, non per incitare
alla guerra, quanto per far capire ai ragazzi di oggi, particolarmente “sbinati”
dalla realtà (basta pensare ai vari videogiochi violenti o ai rapporti nella società
in cui viviamo, spesso troppo virtuali) quanto male si sia fatto in passato con
le guerre e la violenza. Insomma, ti viene voglia di studiare a fondo la storia!
E vi assicuro che stareste tutto il pomeriggio ad ascoltare le spiegazioni. E
poi una piccola chicca per me, che per la prima volta in vita mia ho visto i
soldatini in stagno piatti, colorati ad olio e da colorare (che diorami
accurati!).
Museo
Comunale del Figurino storico – Via del Castello, 7 – Calenzano (FI) –
Tel.
055 0500 234 – aperto da LU a DO 16.30-19.30 (SA e DO anche 10-12.30) -
ingresso libero
“Chi non
ricorda la storia è condannato a riviverla”.
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