Al Parco dei Renai, da oggi al 5 luglio 2013,
si svolge il primo Festival dei Parchi. Venerdì 5 luglio,
alle 19.30 c/o Chiringuito - Parco dei Renai – Signa ci
sarà un aperitivo con Enrico Rossi e la presentazione del volume “Don Lorenzo Milani e la pittura. Dalle opere
giovanili al Santo Scolaro”, a cura di Cesare Badini e Sandra Gesualdi (Masso delle Fate Edizioni).
Ecco come l’editore presenta la pubblicazione:
“Nessuna
firma, un solo titolo, nessuna data. Tele malamente rifilate e strappate dal
telaio. Supporti di recupero, talora dipinti sul retro e sul verso.
Incorniciature anni Sessanta. Opere restaurate da mani diverse e molte da
restaurare. A lungo nascoste e considerate scomparse. Alcune disperse. Dovevano
addirittura essere distrutte, ma i genitori di Lorenzo Milani Comparetti li
tennero per decenni in un polveroso e umido ripostiglio. Fino ad oggi si
conoscevano solamente Via delle
Campora e Tre barche sulla
riva.
E poi un’altrettanta vasta produzione di disegni, con
cui il giovane Lorenzo ha riempito superfici cartacee di ogni tipo e spessore.
Tanti da doverli dividere in una Serie
di Figure e una Serie Anatomica;
figure a metà strada tra la ricerca del bel plastico e l’indagine di nuovi
vuoti che non sa riempire..
Sono quadri ripudiati che ora cercano di dare
un’identità artistica al loro autore, il cui percorso oscilla tra acerbo
apprendistato, neoimpressionismo e neoespressionismo, con inspiegabili strappi,
spesso traumatici e sempre intellettualistici, evidenziabili anche nel
controverso passaggio tra i precisi e crudi disegni di anatomia e le
improbabili pitture di volti vuoti, di confuse mani e di piedi mutili.
Queste sono le necessarie premesse per l’intera opera
pittorica di Lorenzo Milani Comparetti, pittore e disegnatore tra l’estate del
1941 e l’estate del 1943, interrotta bruscamente e senza preavviso, per entrare
in seminario nell’autunno dello stesso anno.
Ma è difficile credere che questa pur breve esperienza
artistica non abbia influenzato le sue scelte, non abbia fatto da detonatore
per quella forte rivoluzione interiore che si manifesterà poi soprattutto nella
sua opera sociale. Il rapporto con la realtà che impone la rielaborazione
nell’arte visiva forse può aver contribuito a scatenare quelle crude
riflessioni che lanciarono il benestante Milani in un impegno civile e
religioso privo di compromessi.
Il Santo Scolaro e tutti i disegni con cui faceva scuola
a Barbiana, sono la conferma, che quell’arte da lui rinnegata, rimase in sé
come sensibilità, approfondimento, applicazione e infine arte della parola al
servizio degli altri.
Questo catalogo vuol offrirne l’opera omnia e
completa, con gli oltre 50 dipinti, 40 disegni e vari bozzetti”.
Se sei interessato/a a Don Milani, vedi anche i post
del 30/4/2013, 14/5/2013 e 5/6/2013.
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