Williams, l'uomo che osservava la vita, l'"artigiano" poeta, dichiarò: "Una poesia è una macchina di piccole (o grandi) proporzioni fatta di parole. Quando dico che in una poesia non c'è niente di sentimentale voglio dire che in essa nessuna parte può essere ridondante, né più né meno che in ogni altra macchina ... Quando uno fa, badate, fa, una poesia ... non conta, come opera d'arte, quello che dice, conta quello che fa, con una intensità di percezione tale da farlo vivere in un intimo moto di sé per verificarne l'autenticità". Se leggere vi annoia, se pensate che le poesie siano "roba" smielata, provate a leggere qualche poesia di Williams: troverete un compagno di viaggio attento, libero, leggero e potente. Se poi conoscete almeno un po' l'inglese, gustatevi le poesie in lingua originale: Williams usa un linguaggio semplice. Io ho un testo con la versione originale e il testo a fronte in italiano. Vi dirò, talvolta mi sembra di leggere due poesie parzialmente diverse. Più immediate quelle in lingua, più articolate quelle in italiano. Da qui un'altra domanda: chi traduce una poesia, crea qualcosa di diverso? Il traduttore è un poeta? Voi cosa ne pensate? Quali poesie di Williams amate particolarmente? Felice lettura!
Questo blog parla di scrittura, di libri, di eventi e concorsi letterari, di mostre, di arte, di viaggi, di piccoli gesti che possiamo fare tutti insieme per essere gentili con noi stessi, con gli altri, con il pianeta. Ma forse parlerà anche di cose che ancora non immagino e non penso di scrivere. Un blog a sorpresa! Rimanete in contatto! Potete seguirmi anche su Twitter @pennaeblognotes e su blookintreccinellarete.blogspot.it
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento