È tempo di fare un salto in
libreria per farci catturare da un buon libro da leggere in vacanza. Se però
siete fra quelli che preferiscono andare a colpo sicuro, portandosi un titolo
in tasca, vi propongo “Myra sa tutto” di Luigi Ballerini (Il Castoro). Perché questo
titolo? Per aprire gli occhi ai ragazzi su tematiche importanti e niente
affatto scontate. Esiste qualcosa che riorganizza le informazioni che noi,
spontaneamente e senza farci troppo caso, mettiamo in rete? Che orienta le
nostre scelte sfruttando la nostra pigrizia? Quanto sono consapevoli i ragazzi
dei rischi legati al controllo delle informazioni?
Il libro si apre con i
preparativi di Alessandro per la Festa dell’Abbinamento: una serata memorabile
di musica, amici, sorprese e l’incontro con la ragazza ideale. Non è una
speranza, ma una certezza: perché Myra sa tutto. Ha analizzato tutte le scelte
che Ale ha compiuto in rete, tutti i like che ha messo alle foto, tutti i
sondaggi a cui ha partecipato in cambio di crediti per fare acquisti on line,
tutti i video e le serie tv seguite. Ale non ha bisogno di sforzarsi nemmeno
per trovare l’amore. E così il ragazzo alla festa conosce Vera, la ragazza che
Myra ha selezionato per lui: magnetici occhi verdi e capelli rossi. Da quest’incontro
e dalla conoscenza degli amici di Vera, Pam e Tom, si innescano però una serie
di eventi e interrogativi che portano Ale a riconsiderare tutta la sua vita e
le sue scelte. Perché a Myra è sfuggito fortunatamente qualcosa: Vera e i suoi
amici sono stati bravi a mostrarsi normali ragazzi adeguati al sistema, ma in
realtà sono ancora capaci di farsi delle domande: si sentono minacciati da una
società nella quale ogni aspetto della vita è controllato. È inevitabile agire
e correre dei rischi per riacquistare la libertà. Quanto saranno disposti a
sacrificare per riuscirci?
Un romanzo che sono in
bilico nel definire distopico (è davvero così “lontana” la società narrata da
Ballerini?) e che ci pone una domanda precisa e scomoda: quanto siamo liberi in
un mondo iperconnesso?
Se anche gli adulti o i ragazzi più grandi leggeranno questo libro, non faticheranno a ricollegarsi alle atmosfere inquietanti di “Fahrenheit 451” di Bradbury e ”1984” di Orwell: la coscienza delle persone è annichilita, la felicità apparente e ovunque domina la manipolazione psicologica.
In una manciata di decenni siamo passati a
essere, da utenti passivi della televisione, ad autori di contenuti. Lo schermo
sembra costituire un filtro, in qualche modo si è portati a credere che possa
proteggerci, ma in realtà davanti a un computer siamo esposti totalmente a un
numero impressionante di persone.
E tu? Quanto ne sai di
quanto sanno gli altri di te?
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