La luna splendeva grande e bianca nel cielo e la neve si posava friabile e luccicante sul terreno mentre Babbo Natale faceva schioccare la frusta e partiva dalla valle, verso il mondo aperto al di là. La grossa slitta era stipata di enormi sacchi di doni e nel momento in cui le renne si lanciarono a gran velocità il nostro buon vecchio Babbo Natale si mise a ridere, a fischiare e a cantare per la gran gioia. Poiché di tutta la sua vita allegra questo era il giorno dell’anno in cui era più felice: il giorno in cui con amore donava ai bambini i tesori del suo laboratorio. Sarebbe stata una notte indaffarata per lui, lo sapeva bene. Mentre fischiava, urlava e faceva schioccare ancora la frusta, ripassò mentalmente i paesi, le città e le fattorie dove era atteso e calcolò di avere abbastanza regali per tutti e rendere felice ogni bambino. Le renne sapevano esattamente cosa ci si aspettava da loro e procedevano a così grande velocità che le loro zampe sembravano toccare appena il terreno ricoperto di neve.
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