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martedì 18 luglio 2023

Appunti di scrittura creativa: scrivere è un’attività sociale

 

Eugenio Montale, Mario Luzi e altri intellettuali riuniti ai tavolini del Caffè Le Giubbe Rosse di Firenze

Scrivere, come tante attività umane, ha bisogno anche di relazioni e di un confronto fecondo con gli altri. La figura romantica dello scrittore solitario e timido difficilmente beneficerà della linfa vitale di un dibattito con altri lettori e scrittori: pareri e critiche (anche quelle che fanno male) porteranno a discussioni, talvolta accese, che non potranno che fornire spunti per elaborare nuove idee. È fondamentale quindi esporsi, ascoltare con la mente aperta, avendo sempre la libertà di rimanere anche delle proprie idee, se vi sembra il caso.

Un tempo i caffè letterari erano i luoghi dove gli scrittori potevano conoscersi, confrontarsi, discutere di argomenti di diversa natura. Fu grazie a questi luoghi che si diffuse la cultura illuminista e prese piede la rivoluzione culturale da cui si svilupparono correnti letterarie e artistiche. “Il Caffè” di Pietro e Alessandro Verri, rivista letteraria nata nel 1764 (o, come scrivevano loro: “brevi e vari discorsi distribuiti in fogli periodici”) trattava di come si svolgevano le discussioni all’interno dei caffè.

Le riviste letterarie erano banchi di prova importanti. La rivista “Solaria”, fondata a Firenze nel 1926 da Alberto Carocci, pur avendo breve vita e una tiratura di qualche centinaio di copie soltanto, contribuì a far conoscere e valorizzare l’opera di grandi scrittori: Joyce, Virginia Woolf, Hemingway, Rilke, Thomas Mann, Proust, Svevo, Tozzi, Ungaretti, Montale, Saba, Gadda, Vittorini, Pavese.

Tutto questo per incitarvi a far leggere ciò che scrivete e a mettervi a confronto con gli altri anche su ciò che leggete (non impariamo a scrivere anche leggendo?). Potete frequentare i festival letterari, i corsi di scrittura creativa, partecipare a concorsi letterari, proporre i vostri racconti alle riviste letterarie, prendere parte a dei gruppi di lettura o frequentare dei caffè letterari (esistono ancora oggi: informatevi se ce ne sono nella città dove abitate), scrivere sul vostro blog o sulle piattaforme di scrittura social.

Se scrivete, vuol dire che volete essere letti, quindi datevi da fare! Se non riuscite a farvi pubblicare da un editore, tentate altre strade. La pubblicazione tradizionale, in fondo, non vi assicura che il vostro libro verrà letto da molte persone. Talvolta i libri hanno vita molto breve: tanti titoli pubblicati, se non vendono, vanno a finire al macero dopo pochi mesi. I libri restano negli scaffali delle librerie (quando ci arrivano) per un tempo limitato e considerate che spesso i lettori comprano solo libri di autori già affermati.

Guardate il rovescio della medaglia: essere scrittori indipendenti è sicuramente faticoso e impegnativo, ma può anche svincolarvi da obblighi e restrizioni.

Allora, oggi a chi farete leggere qualcosa di vostro?


“C’era il caffè delle Giubbe Rosse, dove ci riunivamo per la rivista Solaria … Alle Giubbe Rosse ci andavo praticamente tutti i giorni. Vittorini ci veniva spesso. È stato un momento molto bello.” Eugenio Montale


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