Durata andata e ritorno:
circa 3 ore – difficoltà facile/media (a seconda di come raggiungerete la
malga!)
Questo itinerario, che passa
fra praterie ricche di vegetazione e regala un superbo panorama sul Gruppo
Adamello Presanella, inizia dal parcheggio della seggiovia Valbiolo (1884
metri). Imboccate subito la strada asfaltata sulla destra che porta all’Ospizio
San Bartolomeo (o Hotel La Mirandola, 1971 metri).
Sulla sinistra dell’hotel trovate il segnavia SAT 111 che sale costantemente fino alla Malga Valbiolo (2244 metri).
Lungo il percorso troverete un lago artificiale con dei giochi in
legno per i bambini e tante tane di marmotte: chissà se sarete così fortunati
da avvistarne qualcuna?
Vicino all’arrivo della
seggiovia Valbiolo i bambini potranno giocare nel Villaggio delle marmotte: un’area
ludico-didattica con giochi in legno e schede informative sugli animali della
montagna.
L’alternativa per i pigri: se
non volete fare fatica, la seggiovia vi porterà direttamente alla malga.
Per il rientro potete
percorrere la strada sterrata che parte dalla malga.
Dalla malga Valbiolo,
volendo, potete proseguire lungo il sentiero degli austriaci (solo per
escursionisti esperti, dotati di attrezzatura alpinistica e accompagnati da
guida alpina). Vedete foto.
Itinerario alternativo dall’Ospizio
San Bartolomeo: Città morta (vedete foto).
Le mie impressioni: abbiamo
percorso questo itinerario in una splendida giornata di luglio, molto
soleggiata. Il caldo perciò si è fatto sentire: non dimenticate la borraccia d’acqua,
frutta secca e cioccolata fondente per recuperare energia! Presa con la giusta
calma non è un’escursione difficile, anche se la salita è costante fino alla
malga. Come potete vedere dalle foto, lungo il percorso si trova un Bike park:
sicuramente un gran divertimento per i ragazzi (le biciclette erano
tantissime!) ma personalmente la mia idea di montagna è molto diversa. Amo la
montagna silenziosa e gli schiamazzi e i segnali acustici che avvertivano del
passaggio delle biciclette a tutta velocità è stato un po’ fastidioso. Se avete dei bambini piccoli teneteli quindi d’occhio: a volte il percorso a piedi attraversa le piste del
bike park e può essere pericoloso.
Felice cammino!
La curiosità: questa zona è
stata teatro di grandi persecuzioni di streghe fra il XV e XVI secolo. Un’installazione
di legno, nei pressi dell’albergo La Mirandola, ricorda la storia, che si intreccia alla leggenda.
Sembra che le streghe fossero addirittura duemilacinquecento. Raggiungevano il
Tonale cavalcando le capre e, in possesso di una polvere magica, riuscivano a scatenare
tempeste e far morire le persone a loro non gradite.
Prima di rientrare, dedicate un po' del vostro tempo per visitare il commovente Ossario del Passo del Tonale (guerra 1914-18).
"Ossario della vita e del morire
senza un perché per un verboten
dal dito gelato del telegrafista
nel dispaccio morse della morte.
Ossario di tibie e toraci.
Glossario di nomi che si perdono
nel ghiaccio.
Li senti nel freddo che li abbraccia,
nel soffio dei sudori, voci
che sussurrano implorando
in slavine d'amore ...
...
Lampi d'argento mietono i dolori,
sono fuochi di paglia e luci
e le donne in nero piegate alle candele
lente cantano il Gloria dell'avvento
e il miserere delle guerre vane".
Sandro Boccardi
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