Piazza dei Cavalli |
Gli ultimi giorni di marzo
sono stata a fare un giro fra Emilia Romagna e Lombardia ed ecco qui, a
puntate, il mio diario di viaggio. Inizio con Piacenza, la prima città
visitata, alla quale ho potuto purtroppo dedicare poche ore. Mi è rimasta la
voglia di scoprirla meglio, soprattutto perché non ho potuto visitare la Galleria
Ricci Oddi, che era chiusa giovedì pomeriggio. Rimedierò tornandoci e, a questo
proposito, se qualcuno di voi conosce bene la città sarei felice se volesse
suggerirmi cosa visitare la prossima volta.
Ero già stata varie volte in
Emilia Romagna, attirata dalle torri e dai masti dei castelli medievali, da una
terra operosa e ricca di attività agricole fruttuose, dalle sue spiagge, i
musei, il cibo, le città d’arte, i boschi e l’Appennino. Inoltre, mi sono
sempre sembrate persone accoglienti, simpatiche e pronte a rimboccarsi le
maniche. A Piacenza infatti, una targa conservata a Palazzo Farnese recita:
“Segnori vu sie tutti gi benvegnù e zascaun chi che vera sera ben vegnu e ben
recevu” che, in due parole, significa “siete tutti ben venuti e chiunque verrà
sarà ben accolto”. Promette bene, non è vero? Sono stata attirata anche dal
fatto che Piacenza sia sempre stata in posizione di frontiera, una “terra di
passo”, come scriveva Leonardo Da Vinci nel Codice
Atlantico. Da qui passavano anche i pellegrini e i mercanti lungo la via
Francigena e oggi vi basterà attraversare il Ponte Po per trovarvi in
Lombardia. Ho sempre pensato che chi vive al limite fra più regioni si
arricchisca di diverse influenze interessanti. Quindi ho preparato la valigia e
via!
Le previsioni del tempo
erano pessime e invece Piacenza mi ha accolto con una pioggerellina fine che
pian piano è cessata e che ha lustrato la città. Ho parcheggiato al Parcheggio
Cavallerizza (Stradone Farnese 39) che mi è sembrato ben tenuto e piuttosto
economico per essere così vicino al centro.
Il mio giro della città è
partito dalla duecentesca Piazza dei Cavalli, che deve il nome alle due statue
equestri in bronzo dei Farnese, scolpite da Francesco Mochi nel 1620. Sulla Piazza
si affacciano anche il Palazzo Gotico, in marmo chiaro e laterizi rossi,
decorato da merli ghibellini, il Collegio dei mercanti e il Palazzo del
governatore.
Alle spalle della statua in
marmo bianco di Carrara di Gian Domenico Romagnosi, filosofo e giurista
piacentino noto per la larghezza di vedute, si erge la Chiesa di San Francesco,
in stile gotico lombardo.
Un palazzo di Via XX Settembre |
Da Piazza Cavalli, prendendo
via XX Settembre (detta anche Stra dritta), si arriva in Piazza Duomo. È la
classica via piena di vetrine di negozi e bei palazzi. Sono stata colpita da un
grande pannello con una storia e una fotografia e mi sono fermata, incuriosita.
Cercando poi su internet ho scoperto che si tratta del progetto “Camminarla
Piacenza” che mira a riqualificare artisticamente alcune zone: in questo caso i
pannelli con le immagini e le storie dedicate a Piacenza dell’artista e
videomaker Gero Guagliardo erano poste sulle vetrine sfitte.
In piazza Duomo si trova la
Cattedrale di Santa Maria Assunta, architettura romanico padana, in marmo rosa
nella parte inferiore della facciata, col bel campanile quadrato in cotto. Una
volta entrati non saprete dove poggiare gli occhi: la cattedrale è ricca di
bellissimi affreschi e di un notevole polittico in legno dietro l’altare
maggiore, opera di Bartolomeo da Groppallo. Nel battistero è conservata una vasca
per il battesimo a immersione e una “Ultima cena” di un artista contemporaneo,
Ulisse Sartini, che mi ha colpita molto. Nella cripta si trovano le reliquie di
Santa Giustina.
Dalla cattedrale si raggiunge
velocemente la Basilica di San Savino, col suo antichissimo crocifisso ligneo e
i mosaici nel presbiterio.
Un’altra basilica che vale
la pena di visitare è quella di Sant’Antonino, il santo patrono della città: è
la più antica di Piacenza.
Prima di andare a riprendere la macchina ho avuto giusto il tempo per dare un’occhiata a Palazzo Farnese nell’area della cittadella viscontea, che ospita i musei civici, e alle mura farnesiane in via Tramello.
Basilica Santa Maria di Campagna |
Ho visitato poi la basilica rinascimentale in
laterizio di Santa Maria di Campagna (piazzale delle crociate), con la maestosa
cupola affrescata da Giovanni Antonio Sacchi.
Per il pranzo ho scelto la Trattoria
La Forchetta in via Borghetto, dove ho mangiato degli ottimi tortelli con la
coda alla coppa piacentina e Gutturnio, il vino Doc più conosciuto della
provincia di Piacenza.
Sulla via del ritorno verso
Cortemaggiore, che avevo scelto come base per le varie mete di questa vacanza,
scorci di prati, luce e nuvole.
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