Chi fu tua madre, ragazza? Dimmi, chi fu? Fu colei che un giorno, un giorno che non seppe leggere nel futuro della sua anima e della sua volontà, ti concepì, ti portò in grembo, e per qualche tempo fu capace di essere per te un cardine? O fu colei che una sera tardi, in una piccola cucina di una casa in affitto, ti parlò piano, continuamente, cullandoti con una voce così dolce, morbida, carezzevole, calda da strappare il cuore? Ti sentii piangere, parlando, la voce spezzata dai singhiozzi e avvicinai l’orecchio al muro, rubando quel momento. Fu allora che sentii la sua voce che ti consolava, abbracciandoti, ne sono sicura, tenendoti la testa sulle sue gambe e accarezzandoti i capelli. Non riuscii a sentire niente di quello che ti disse, quella donna che mai si sentì chiamare col nome più dolce. Quella che una vita sua non ce l’aveva, perché doveva reggere le vostre, per scelta, per forza o per amore…. Non sentii niente, ti dico, ma so che tutte le volte che ripenso a quel momento, che è diventato anche un po’ mio, non riesco a scordare la tenerezza, la pazienza, il sacrificio di colei che ti cullò. Dimmi ragazza, chi fu tua madre? E tuo padre, dov'era tuo padre?
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