Che belle le Piaggeliadi agli ASSI! Che bella giornata quella di domenica, dove si vedevano nugoli di bambini e genitori, insieme, uniti per una giornata di sport, di amicizia, di cooperazione. La marathon family: bambino e genitore che corrono insieme. Che idea meravigliosa. I sorrisi dei grandi e dei piccoli erano per la gioia della manifestazione, certo, ma anche per la soddisfazione di poter godere della reciproca compagnia, senza interruzione alcuna, facendo “squadra”. C’eravamo anche noi, con il mio piccolo, orgogliosissimo di correre con il babbo, figura che rappresenta per lui, piccolo uomo in crescita, un modello a cui attingere per diventare grande. E contento e orgoglioso anche il babbo, per essere stato scelto per questa sfida e che pur di far felice il suo bambino si è adattato a correre, nonostante la corsa non gli piaccia un granché. Io e la piccina li abbiamo seguiti fin sul prato degli Assi e poi, dopo la partenza, ci siamo accodate: lei più comoda, da vera regina, seduta sul passeggino; io a spingerla, trotterellando un po’ per non rimanere troppo indietro al gruppo che correva. Alle rampe, quando i maratoneti hanno preso le scalette, io e lei ci siamo avviate con pazienza lungo la strada. Impensabile fare le scale col passeggino! Una signora simpatica, vedendomi col passeggino e considerate le scale che avrei dovuto affrontare, si era pure offerta di aiutarmi ad inerpicarmi su per la “scorciatoia”. Ho rifiutato, prima che si sfinisse poveretta, ed ho proseguito lungo il viale Poggi. Dopotutto la giornata era splendida, l’aria piacevole, il panorama incredibile. Quale migliore benzina per affrontare la dura salita a piedi! Ci siamo di nuovo ritrovati sul prato degli ASSI, a gara finita. Abbiamo portato ai nostri due corridori qualcosa da mangiare e da bere e finalmente la piccola è potuta scendere a scorrazzare anche lei e a sgranchirsi. Mi è piaciuta l’aria che abbiamo respirato ieri. Un’aria di festa, di amicizia, dove si scambiavano quattro chiacchiere e si facevano battute senza conoscersi, dove si “recuperavano” i figli degli altri quando stavano per sbagliare percorso, dove l’entusiasmo lo vedevi negli occhi che brillavano, anche a fine gara.
L’ideatore di questa manifestazione e gli organizzatori hanno fatto uno splendido lavoro. Lo sport, quando è sport “pulito”, libero da eccessiva competizione (che toglie il gusto allo sport stesso), è quanto di meglio si possa offrire ai nostri ragazzi. E a noi stessi. Praticare uno sport offre sempre l’occasione per migliorare qualcosa di noi: a parte un fisico tonico, ne beneficia la coordinazione, la qualità del pensiero, l’armonia, la salute. Aiuta a disciplinarsi e a mettersi in ascolto del corpo. Ho praticato diversi sport, rimanendo innamorata del tennis. E proprio per farmi un po’ il fiato per le partite, iniziai ad andare a correre all’Albereta. Tutte le volte che ci passo vicino mi ricordo di quei pomeriggi, della sensazione di fatica che sentivo alle gambe dopo i canonici cinque chilometri che mi ero imposta. Incredibile ma vero: quella stanchezza che sentivo e i muscoli indolenziti mi davano una soddisfazione e una carica interiore incredibile … bisognerà pure che ricominci a fare qualche sport, dopo sette anni di stop … il mio corpo sta cominciando a mandarmi segnali: vuole ricominciare! Chissà che l’entusiasmo respirato alle Piaggeliadi non mi dia la spinta giusta per non trovare più scuse e riprendere un’attività!
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