Oggi è
San Giorgio, e l’Unesco ha scelto proprio questa data da dedicare alla festa
mondiale del libro. Ho amato i libri fin da piccola. Ho sempre letto e cercato
di trasmettere quest’amore anche a mio figlio. Sembra che per ora ci sia
riuscita. Tutte le sere non va a letto se non abbiamo prima letto una storia o
un capitolo di un libro insieme. Oggi, che ha sette anni, mi sembra sempre un
grande atto d’amore verso di lui il fatto di continuare a leggergli i libri,
anche se ormai potrebbe farlo anche da solo. Leggendo Proust ho trovato dei
grandi passi, e quelle che seguono sono le migliori parole per augurare a tutti
una Felice Festa del Libro. San Giorgio uccise il drago, noi con i libri
cerchiamo di uccidere l’ignoranza.
“Forse
non ci sono giorni della nostra adolescenza vissuti con altrettanta pienezza di
quelli (…) passati in compagnia del libro prediletto. Tutto ciò che li riempiva
agli occhi degli altri e che noi evitavamo come un ostacolo volgare a un
piacere divino: il gioco che un amico veniva a proporci proprio nel punto più
interessante, l’ape fastidiosa o il raggio di sole che ci costringevano ad
alzare gli occhi dalla pagina o a cambiare posto, la merenda che ci avevano
fatto portar dietro e che lasciavamo sul banco lì accanto senza toccarla, (…)
la cena per la quale si era dovuti rientrare e durante la quale non abbiamo
pensato ad altro che a quando saremmo tornati di sopra a finire il capitolo
interrotto”. Marcel Proust
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