In vacanza a Marina di Bibbona, appena
uscita da un alimentari, di fianco alle cipolle trovo due cassette di plastica
con un cartoncino. Ci sono diversi libri dentro. Mi incuriosisco e mi soffermo.
Leggo: “libri che vanno e che vengono”. Mi si dipinge un sorriso sul volto. Lo
so che l’idea non è nuova, ma trovarla applicata all’improvviso, quando non me
lo aspetto, mi fa un effetto strano. Positivo. A dire il vero, le due
cassettine sono piene quasi tutte di romanzi Harmony e libri gialli, però … di
tanto in tanto fa capolino pure qualche titolo più interessante (anche se tutto
dipende dai gusti … ci passo tutti i giorni e ci do sempre un’occhiata!).
Allora ho pensato fosse il caso di dare anche io il mio contributo e ho deciso
di lasciare uno dei libri che mi ero portata in vacanza: “40 storie nel deserto
– piccole storie per l’anima” di Bruno Ferrero. E dentro ho scritto queste
parole: “Sono un libro libero. Chi mi possedeva mi ha lasciato perché
continuassi a diffondere il mio messaggio. Se vorrai leggermi, portami con te
quel tanto che basta per farlo, e poi liberami di nuovo, in modo che io possa
continuare a dare gioia a chi leggerà le mie pagine. Non imprigionarmi in una
libreria! Sono allergico alla polvere! J”
Me lo sono risfogliato con calma,
prima di lasciarlo, perche sapete, era la prima volta che liberavo un libro. Ne
ho regalati tanti di libri in vita mia, ma liberati mai, era la prima volta. Allora
lancio questo SAL: liberiamo almeno un libro. Non importa lasciarlo nei punti
appositi. Potete lasciarlo ovunque e forse è ancora più bello, perché trovarlo
dove non ci aspetta che ci sia fa ancora più effetto. Allora forza. Iniziamo!
Nella sala d’aspetto del dentista, in Chiesa, al lavoro, su una panchina, in un
parcheggio, in un bar … quasi come fosse dimenticato. Quasi come lasciare,
oltre al libro, anche un piccolissimo pezzettino di noi.
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