Marcel Proust |
“Sappiate che avete scritto un romanzo bello e potente, un’opera
superba e tragica di complessa e consumata abilità. … Ci sono nel vostro
romanzo dei paesaggi belli e grandiosi, ma a volte li si vorrebbe dipinti con
più originalità. E’ verissimo che il cielo al tramonto è infuocato, ma lo si è
detto troppe volte, e che la luna brilli discreta è un po’ scialbo”.
Senza dubbio Proust era stato sincero nell’esprimere il suo
giudizio e nel mettere in guardia l’amico dall’usare dei luoghi comuni. Ecco
come invece Proust, anni dopo, nel primo volume della sua Recherche, parlava della luna:
“A volte, di pomeriggio, il cielo era attraversato dalla luna
bianca come una nube, furtiva, senza splendore, simile a un’attrice che non
deve recitare a quest’ora e che dalla platea, vestita da città, guarda per un
momento i suoi compagni, cercando di scomparire, sperando che non si faccia
caso a lei.”
Ne sono rimasta affascinata e dato che presto daremo il buongiorno
al 2015, metterò in programma l’acquisto dell’opera di Proust, che già avevo
tentato di leggere anni fa senza riuscirci … ma ogni libro ha il suo momento, e
magari per me è arrivato anche il momento di Proust. Senza dubbio sono rimasta
influenzata dal libro che ho appena finito di leggere di Alain De Botton “Come
Proust può cambiarvi la vita”. Ve lo consiglio, davvero, per
scrollarvi di dosso l’immagine che potreste esservi fatti di Proust durante la
scuola … ma di questo parleremo un’altra volta … intanto mettiamoci al lavoro per
sfrondare tutti i luoghi comuni dalle nostre descrizioni e raggiungere l’originalità!
"Chiaro di luna" - Joseph M. W. Turner |
«La vita dell’uomo si svolge laggiù tra le case, nei campi. Davanti al
fuoco e in un letto. E ogni giorno che spunta ti mette davanti la stessa
fatica e le stesse mancanze», scrive Pavese: nei nostri cuori,
stanotte, piantiamo semi di buona volontà perché il nuovo anno ci metta
davanti, ogni giorno, la parte migliore di noi stessi ….
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