In questa società dove vigono
il multitasking e l’immediatezza, mi domando, ha ancora senso scrivere
descrivendo i particolari, costruendo personaggi con spessore, soffermando l’attenzione
sui paesaggi? Oppure c’è bisogno, proprio per raggiungere in special modo i più
giovani, di eliminare il più possibile tutti i fronzoli e gli esercizi di stile
e concentrarsi su un fatto, dedicandosi magari ai racconti, più che ai romanzi?
In realtà credo che il lettore voglia essere parte attiva mentre legge. In
fondo dovremmo fidarci delle qualità immaginifiche di chi prende in mano un
volume e s’immerge nella lettura, finendo per costruire lui stesso una storia (parallela
forse) a quella che abbiamo scritto noi. Pensavo proprio a questo, tempo fa,
mentre leggevo un incipit formidabile di un racconto di Evelyn Waugh, uno
scrittore inglese del secolo scorso, di cui non avevo mai avuto occasione di
leggere niente. L’ho trovato coinvolgente, ironico e arguto. Il racconto “Basil
Seal di nuovo in sella” inizia con un dialogo serrato di due personaggi: non
sappiamo niente di loro, ne’capiamo esattamente dove siano, ma questo non
toglie il gusto della lettura, anzi lo amplifica, perché siamo coinvolti
contemporaneamente a leggere e a immaginare chi possano essere i due
personaggi, attenti a cogliere degli indizi che ci permettano di capire la
situazione e il rapporto che c’è fra loro. Cercate i libri di Waugh e
leggeteli. Primo, vi divertirete e riderete. Molto. Già per questo, non ci
sarebbe bisogno di trovare altre motivazioni. Leggendo ho ritrovato quell’umorismo
alla Jerome K. Jerome e alla Ian Sansom, che tanto ho amato in passato (dite
che mi piace l’umorismo inglese? Evidentemente sì, anche se non mi ero mai
soffermata a pensarci …). Secondo: serve da scuola per studiare la tecnica di
uno scrittore che Jorge Luis Borges ha definito “il vero genio della
letteratura inglese del Novecento”. Potremmo provare a scrivere un racconto che
s’ispiri in qualche modo allo stile di Waugh o comunque tentare la strada di
una scrittura più veloce, ma precisa. Il lettore saprà intuire e spiegare,
anche laddove non saremo stati esaustivi nel delineare la situazione, il tempo,
il luogo. Proviamo?
Evelyn Waugh |
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