Centotrentasei anni fa nasceva Virgina Woolf. Mi chiedo quanta bellezza avrebbe ancora potuto darci, quanta ricerca e passione avrebbe potuto riversare nella scrittura. La voglio ricordare con questo brano, tratto dallo splendido volumetto "Spegnere le luci e guardare il mondo di tanto in tanto":
"Domani ... metterò la mia tavola per scrivere sulle ginocchia e mi immergerò, come una sommozzatrice, con molta cautela, nell'ultima frase che ho scritto ieri. Poi, dopo venti minuti forse, o magari di più, vedrò una luce nel profondo del mare, e mi avvicinerò furtivamente ... poiché le nostre frasi sono solo approssimazioni, una rete lanciata su perle di mare che potrebbero svanire; e che, una volta riportate in superficie, saranno completamente diverse da come le avevo viste sott'acqua."
Lettera di Virginia Woolf a Ethel Smyth, 28 settembre 1930
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