Tutto da cambiare, Tonino!

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venerdì 6 settembre 2013

La Rificolona ... tra frizzi e lazzi, lanternine e tiratori scelti


Il 7 settembre, in occasione della vigilia della natività di Maria, a Firenze è tradizione festeggiare con la festa della rificolona. E’ una festa che affonda le sue radici all’incirca nel 600, quando i contadini delle campagne si mettevano in cammino verso Firenze per un duplice scopo: festeggiare la nascita di Maria nella Basilica della Santissima Annunziata e partecipare alla fiera che si svolgeva in Via dei Servi e dintorni, dove avrebbero potuto vendere i loro prodotti. Durante il loro cammino per arrivare in città, usavano delle lanterne per illuminare la strada, che appendevano in cima a dei bastoni e le stesse servivano inoltre a rischiarare i loro giacigli di fortuna una volta arrivati a Firenze, di solito nei dintorni della Basilica. Nel corso della serata anche i fiorentini facevano festa e i ragazzi usavano andare in gruppo a canzonare con scherzi e battute taglienti la gente proveniente dalla campagna, che era vestita di solito in modo meno elegante dei cittadini. Indossavano infatti molto spesso vestiti di strane fogge, con tessuti ruvidi e abbinati in modo un po’ azzardato. Specialmente le donne erano oggetto di battute “frizzanti”. Dovete infatti immaginare queste campagnole, dai larghi fianchi e dai seni prosperosi, camminare incerte e un poco traballanti, cariche della merce da vendere, contenuta in ceste e panieri. Tutto questo faceva divertire i “ragazzacci”, che ridevano alle loro spalle con esplicite allusioni (le chiamavano infatti “fieruculone”). Proprio dal modo di chiamare queste donne è nata poi, per corruzione, la parola rificolona, che comunque si usa ancora oggi non solo per le colorate lanternine che portano i bambini durante la festa, ma anche per indicare una donna vestita e truccata in modo eccessivo (“la pare una rificolona”, potreste sentir dire nelle stradine del centro di Firenze …). Durante la festa della rificolona si usa sfilare in corteo con queste lanterne, accompagnando la sfilata con la classica cantilena “ona, ona, ona, ma che bella rificolona, l’è più bella la mia, che di quella della zia, e la mia l’è co’ fiocchi e la tua l’è co’ pidocchi”. Mentre poi le rificolone, illuminate dalla luce della candelina all’interno, sfilano, i “ragazzacci”, armati di cerbottane, fanno il tiro a segno a queste delicate lanternine. Quando vengono colpite dai pallini di stucco si incendiano e via i bambini a piangere … e via le mamme a consolarli …

Anche quest’anno, se volete festeggiare la rificolona, ci sono tante occasioni, sparse in tutta Firenze e nelle immediate vicinanze. Su www.fiorentinisicresce.it, trovate tante segnalazioni. Ormai siamo, come si dice a Firenze, “alle porte coi sassi”, e per pensare di fabbricarla da soli forse è un po’ tardi. Allora potete comprarla per quest’anno, ripromettendovi di farla una tutta da soli l’anno prossimo. Oppure, dato che fa caldo fuori, potreste correre a chiamare la mamma, o il babbo, o il nonno, o chi c’è e dire :”costruiamo una rificolona insieme?”. Chissà che non vi venga così bene da vincere un premio …  

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