Foto di Brett Sayles da Pexels |
Era sera a Ithaca, quando Homer giunse di fronte all'ufficio del telegrafo. Homer vide il signor Spangler, il direttore, contare le parole di un telegramma che un ragazzo dall'aria piuttosto pesta, sui vent'anni, gli aveva passato. Entrando in ufficio, Homer ascoltò il dialogo fra il Signor Spangler e il giovane.
"Quattordici parole a carico del destinatario" disse Spangler.
"Quanto ci vorrà perché arrivi a mia madre?" chiese il ragazzo.
"Ecco, in questo momento è piuttosto tardi dall'altra parte dell'America. Non sarà facile trovare i soldi a quest'ora, ma il telegramma lo faccio partire immediatamente". Senza guardare il ragazzo, Spangler si infilò una mano in tasca, tirò fuori una manciata di spiccioli, una moneta d'argento e un uovo sodo.
"Tieni" disse "non si sa mai". Allungò al ragazzo qualche soldo. "Me li restituisci quando tua madre te li manda".
Il ragazzo diede un'occhiata alle monete, piuttosto sorpreso. "Grazie" disse, e uscì di fretta dall'ufficio.
Spangler porse il telegramma a William Grogan, di turno quella notte. "Spedisci pure, mettilo sul mio conto".
Grogan mise mano al tasto, e cominciò a scandire in codice morse, lettera dopo lettera:
MRS MARGARET STRICKMAN
1874 BIDDLE STREET
YORK, PENNSYLVANIA
CARA MA MANDA TI PREGO TRENTA DOLLARI VAGLIA TELEGRAFICO STOP VOGLIO TORNARE CASA STOP TUTTO OK STO BENE STOP
JOHN
La commedia umana, di William Saroyan
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