Giovedì sono andata a vedere la mostra a Palazzo Pitti “Giappone.
Terra di incanti”. La mostra è stata allestita in tre musei: al museo degli
Argenti si trova “Di linea e di colore. Il Giappone, le sue arti e l’incontro
con l’occidente”, la Sala Bianca al primo piano invece ospita “L’eleganza della
memoria. Le arti decorative nel moderno Giappone” e alla Galleria d’Arte
Moderna invece si trova “Giapponesismo. Suggestioni dell’Estremo Oriente dai
Macchiaioli agli Anni Trenta”. Come gusto e interessi personali ho apprezzato
particolarmente la prima e l’ultima citata, dato che alla Sala Bianca si
concentravano soprattutto ceramiche, che mi interessano un po’ meno. I
manufatti sono comunque tutti di famosi artisti del 900, nominati dal governo
giapponese “Tesori Nazionali Viventi”e quest’idea in effetti mi affascina molto,
mi colpisce e la apprezzo. Al Museo degli Argenti è presente un numero
incredibile di capolavori, dove trovano spazio paraventi, kimono, armature da
samurai, piccole porcellane, maschere del teatro No e raffinatissimi strumenti
musicali (erano esposte anche delle favolose scatole da scrittura da lasciarci
il cuore …). Alla Galleria d’Arte Moderna si trovano invece le influenze e i
paralleli fra alcuni dipinti e stampe giapponesi e quadri di pittori italiani
di metà 800, primi del 900: al di là degli elementi raffigurati, è interessante
notare anche l’utilizzo di “inquadrature” e prospettive riprese dagli europei
dagli artisti giapponesi (in mostra
anche deliziosi ventagli e lo stupendo cartellone dell’opera Madama Butterfly
di Puccini).
Unica nota dolente: se si desidera vedere tutte le sezioni
della mostra, il biglietto costa 18 euro! E’ vero che vale tre giorni e che
consente l’ingresso anche alle collezioni stabili dei musei di Palazzo Pitti,
oltre al Giardino di Boboli, ma mi permetto di sollevare quest’obiezione: forse
per un turista può essere un prezzo accettabile perché riesce a vedere in tre
giorni, oltre alla mostra, anche musei d’indiscutibile bellezza, ma non si
poteva pensare ad un biglietto ridotto per i residenti? Il fiorentino, infatti,
è difficile che riesca a sfruttare il biglietto tre giorni consecutivi, a meno
che non abbia preso ferie o non abbia niente da fare. In più, fortunatamente,
il Giardino di Boboli è gratuito per i residenti a Firenze, per cui in realtà
ho pagato 18 euro per un biglietto che comprendeva anche Boboli che per me sarebbe
stato comunque gratis.
Giappone. Terra di incanti. - Palazzo Pitti – fino al primo
luglio 2012 -
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