Un buon rapporto con i nostri bambini, instaurato fin da
piccoli, sarà senz’altro utile nei periodi caotici dell’adolescenza. Non
potremo decidere un bel giorno di svegliarci e dire ai nostri figli: “Ok, sei
cresciuto: da oggi siamo amici. Raccontami tutto”. Immaginate la scena?! Da
brividi! Quindi cominciamo adesso a costruire un bel rapporto di fiducia e
scambio reciproco. Io cerco di passare con loro, anche singolarmente, giornate
un po’ speciali, nelle quali facciamo qualcosa di particolare. L’altro giorno
per esempio, con il più grande, sono andata a fare un giro in centro, con
puntatina da Feltrinelli e pranzo al Mc Donald. Dopo pranzo avevamo fissato una
visita col Museo dei ragazzi di Palazzo Vecchio: “la scala segreta del Duca
Gualtieri”. Ci siamo divertiti un sacco. L’animatore era bravo e la visita
interessante e istruttiva, sempre con l’ausilio del teatro delle ombre, con
protagonista la famiglia di topini che abita Palazzo Vecchio da innumerevoli
anni …. Ma chi era questo duca Gualtieri di Brienne? Intanto, e soprattutto: un
ambizioso e, come dice quel pettegolo di Giovanni Villani, “piccoletto, brutto
e barbucino” . Poi anche conte di Lecce e Duca d’Atene, che si era messo in
luce combattendo con i Fiorentini contro i Pisani che assediavano Lucca. Così
venne eletto per un anno “Capitano”, ma quando si insediò a Palazzo Vecchio
dovette pensare “sai icche? (nel frattempo aveva imparato a parlare fiorentino J) io qui mi ci
trovo proprio benino e ci rimango!”. Pensò allora di rendere il Palazzo più
imponente, dandogli ancor più l’aspetto di fortezza e fece effettuare delle
modifiche (“fece fare l’antiporte al palagio del popolo, e ferrare le
finestre”). Per tali modifiche, molto simpaticamente, dette l’ordine di usare
le pietre che i fiorentini avevano destinato alla ricostruzione del Ponte
Vecchio, distrutto dall’alluvione del 1333. Nella parte di muraglia fatta
aggiungere dal Duca (che univa Palazzo Vecchio e il palazzo del Capitano del
Popolo) si trova una piccola porticina dalla quale si accede alla scala segreta
che fu fatta costruire dal Duca per poter entrare o scappare dal Palazzo senza
essere visto: segno che proprio tranquillo tranquillo non si sentiva … è una
deliziosa scala a chiocciola molto ripida. Purtroppo questa via di fuga non gli
fu molto utile: non aveva fatto i conti con i fiorentini, che esasperati dalle tasse e dalle prepotenze del
Duca, in due balletti lo cacciarono dalla città e non furono proprio “gentili”
con i suoi sostenitori … (a questo proposito, in Via Calzaiuoli 83/R, si trova
lo stemma di Gualtieri sul muro di una casa. Sotto c’è una targa: “Con questo
che fu lo stemma di Gualtieri Duca d’Atene un Cerrettieri Visdomini di mala
ambizione tratto le sue case in onta alla città oppressa non impunemente
contaminava”.
Dimenticavo, se andate a Palazzo Vecchio non mancate di
fare una puntatina alla mostra “Tracce di Firenze – Palazzo Vecchio racconta la
città”: una selezione di dipinti che ci raccontano l’immagine di Firenze dal XV
al XX secolo. A questa sezione, permanente, si affianca una sezione temporanea,
che fino al marzo 2013 ospiterà alcuni dipinti di Ottone Rosai.
Questo è l’affresco dell’Orcagna “Il duca di Atene che
fugge cacciato da Sant’Anna e dagli armati fiorentini” (1343?)
Info.museoragazzi@comune.fi.it tel. 055 27 68
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