Le persone hanno sempre idee molto controverse rispetto ai
corsi di scrittura creativa. Servono o no? Personalmente ho partecipato a tre
corsi e non me ne sono pentita. Non posso dire che mi abbiano aiutato a far
nascere nuove idee, ne’forse hanno migliorato la tecnica o modificato il mio
modo di scrivere. Però mi hanno aiutato a “espormi”. Ricordo ancora, con un
misto di tenerezza e insofferenza, un pomeriggio di parecchi anni fa: durante
una premiazione di un concorso letterario fui invitata a leggere la mia poesia
che aveva ottenuto un diploma di merito. Ero agitatissima. Cercavo di calmarmi,
senza riuscirci. Quando finalmente fui davanti al microfono iniziai a leggere, ma mi tremava la voce e non
so quanto gli spettatori riuscirono a sentire. Nemmeno quando finalmente mi
rifugiai di nuovo a sedere riuscii a stemperare subito l’emozione. Fu diverso,
invece, qualche anno dopo, anche se la situazione era simile. Chiamata a
leggere, questa volta lo feci serenamente e con semplicità. Forse perché la
poesia era meno intima, meno personale. Il fatto è che la prima volta mi
sentivo nuda, completamente esposta. In pasto a persone che non conoscevo.
Facce che non mi dicevano niente. Non so se anche voi non siete a vostro agio
quando dovete leggere o far leggere ciò che avete scritto. Credo che capiti a
molti. Seguire un corso di scrittura creativa aiuta molto nel facilitare questo
meccanismo di apertura. Ogni lezione sarete costretti a leggere ciò che avete
scritto nei “compiti a casa” (e sarete quindi obbligati a scrivere a casa, e
questo è utile per chi è pigro! Inutile negarlo: scrivere E’ FATICOSO e spesso
troviamo mille scuse per non farlo, anche se sappiamo benissimo che spesso
basta superare lo scoglio di accendere il computer .) Inoltre offre
l’opportunità di confrontarsi con altre persone che hanno la stessa passione.
Con le loro idee e il loro stile. Vi troverete a dover dare un’opinione sugli
scritti degli altri e questo favorirà un ascolto critico e vi porterà ad
analizzare anche il vostro tipo di scrittura. Perché ogni opinione sarà volta a
migliorare il pezzo. Dato che ogni persona che scrive mette molto di se stessa
in gioco, durante le discussioni sui brani letti:
-
Cercate di trovare,
anche in un racconto che non vi piace, qualcosa di positivo e comunicatelo allo
scrittore (il carattere dei personaggi, la scelta delle parole, dialoghi
particolarmente efficaci, ecc.). Poi potrete parlare anche di ciò che non va,
ma evitate di sparare a zero. Questo non vuol dire non essere sinceri; vuol
dire avere un minimo di tatto.
-
Non siate generici e
affrettati a liquidare un pezzo che non vi piace. Cercate di scendere di più
nei dettagli. Cos’è esattamente che non vi convince? Avete idee da suggerire
per migliorare il pezzo?
-
Considerate l’incipit
del pezzo: è efficace? Trasmette curiosità?
-
Analizzate qual è la
vostra risposta emotiva. Siete emozionati? Annoiati?
-
Analizzate i dialoghi
(verosimili?), le descrizioni (troppe? Poche? Banali?), i personaggi, il ritmo
del racconto;
-
Il finale è efficace? Lo
scrittore ha saputo mantenere l’attenzione del lettore/ascoltatore fino alle
ultime righe?
Vedrete che sarà molto divertente e stimolante analizzare
insieme i brani. E, se vi imbatterete in un pezzo fantastico, in uno scrittore
bravissimo, se un racconto vi emozionerà particolarmente NON limitate il vostro
entusiamo! Comunicatelo! Non credo ci sia spazio e motivo per essere invidiosi
di nessuno. Tutte le belle opere che nascono sono create per dare gioia, a chi scrive
e a chi legge.
Inoltre, concediamo una seconda possibilità a quei racconti
che non ci sono piaciuti: vi sarà capitato di ascoltare una canzone per la
prima volta e di trovarla bruttissima. Poi, a forza di ascoltarla, magari avete
cambiato idea. Anche per i libri e i racconti può essere così.
E voi avete frequentato un corso di scrittura creativa? Lo
consigliereste? E’ cambiato qualcosa nel vostro modo di scrivere? Condividete
le vostre esperienze!
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