Quando
cerchiamo di calmarci viene spontaneo fare lunghi respiri profondi. Funziona.
Allora andiamo in libreria e cerchiamo una buona guida pratica allo yoga o
iscriviamoci ad un corso e cerchiamo di apprendere il controllo del respiro
(Pranayama). Ecco qui come viene descritta la respirazione completa da James
Hewitt (“Guida pratica allo yoga” – Universale Economica Feltrinelli):
“Sedete
correttamente, tenendo schiena a testa in linea retta, in una delle posizioni
di meditazione dello Yoga oppure su una sedia. Inspirate profondamente e
lentamente attraverso entrambe le narici, riempiendo dapprima la parte
inferiore, poi la media, indi la parte superiore dei polmoni. Le costole
dovrebbero allargarsi mentre il diaframma si abbassa e l’addome dovrebbe
rimanere fermo. Durante gli ultimi secondi di inspirazione si sentirà il torace
dilatarsi. Completate una comoda ispirazione profonda, trattenete il respiro da
uno a cinque secondi, poi espirate lentamente e fermamente finché avrete la
sensazione che i polmoni siano svuotati. Eseguite sei inspirazioni ed
espirazioni complete. “
L’autore
assicura che questo tipo di respirazione toglie la malinconia, “aumenta la
vitalità, tonifica il sistema nervoso, aiuta la digestione, schiarisce il
cervello”.
Io
ho fatto yoga circa venti anni fa, per un anno, e ho un ricordo positivo.
Quindi riprendo volentieri la pratica della respirazione. E voi? Che fate?
Respirate?
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