In
merito all’ultimo S.A.L. ho scoperto che provare a non lamentarsi MAI non è
affatto facile. Ogni tanto ci sono cascata, nella lamentela silenziosa: dal
motorino ancora dal meccanico, all’autobus perso per un soffio, dai quaranta
minuti di tempo per tornare dall’ufficio a casa sebbene siano solo pochi km,
allo stress della lotta contro la polvere … beh, comunque mi “brontolavo” non
appena mi accorgevo che ci stavo ricascando. Meno male che da domani vi
propongo di focalizzarci su un’altra sfida: proviamo a parlare educatamente
senza dire parolacce? Io da adolescente qualcuna ne dicevo, ovviamente fuori
casa perché i miei, giustamente, non le tolleravano. Poi un giorno, avrò avuto
diciannove o venti anni, ho sentito una ragazza che parlava usando un
linguaggio che avrebbe intimorito uno scaricatore di porto e mi è sembrato
veramente brutto. Da allora ho smesso e con i miei figli uso lo stesso metodo
che usavano a suo tempo i miei: non tollero parolacce (e per fortuna non le
dicono!). Le parolacce in bocca ad un uomo sono brutte, in bocca a una donna
riescono a radere al suolo la sua femminilità, in bocca a un bambino sono
oscene e tristi. Allora dai, da domani basta parolacce: parliamo pulito, che
dite?
Questo blog parla di scrittura, di libri, di eventi e concorsi letterari, di mostre, di arte, di viaggi, di piccoli gesti che possiamo fare tutti insieme per essere gentili con noi stessi, con gli altri, con il pianeta. Ma forse parlerà anche di cose che ancora non immagino e non penso di scrivere. Un blog a sorpresa! Rimanete in contatto! Potete seguirmi anche su Twitter @pennaeblognotes e su blookintreccinellarete.blogspot.it
Nessun commento:
Posta un commento