Photo by Norman Tsui on Unsplash |
Tardi giace il sole invernale a letto: una testa gelida e infuocata e sonnolenta lampeggia un'ora o due e poi un'arancia rosso sangue tramonta di nuovo. Prima che le stelle abbiano lasciato i cieli, mi alzo al mattino, al buio, e tremando nella mia nudità, con la candela fredda, faccio il bagno e mi vesto. Mi siedo vicino al fuoco allegro, per riscaldare un po' le mie ossa congelate o, con una slitta trainata da renne, esploro i paesi più freddi dietro la porta. Quando esco, la mia bambinaia mi avvolge nel mio piumone e mi mette il berretto. Il vento freddo mi brucia il viso e soffia il suo pepe gelido sul mio naso. Neri sono i miei passi sulla zolla erbosa d'argento, il mio alito gelido soffia lontano e albero e casa, e collina e lago sono glassati come una torta nuziale.
A frosty, fiery sleepy-head;
Blinks but an hour or two; and then,
A blood-red orange, sets again.
Before the stars have left the skies,
At morning in the dark I rise;
And shivering in my nakedness,
By the cold candle, bathe and dress.
Close by the jolly fire I sit
To warm my frozen bones a bit;
Or with a reindeer-sled, explore
The colder countries round the door.
When to go out, my nurse doth wrap
Me in my comforter and cap;
The cold wind burns my face, and blows
Its frosty pepper up my nose.
Black are my steps on silver sod;
Thick blows my frosty breath abroad;
And tree and house, and hill and lake,
Are frosted like a wedding-cake.
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