Oggi è il giorno di Natale nella casa lavoro. Le pareti, di solito fredde e spoglie, sono illuminate con ghirlande di verde e di agrifoglio, e l'ambiente è piacevole da vedere. Con le mani e i volti puliti, in una lunga fila affamata, i poveri siedono a tavola, perché questa è l'ora in cui cenano. I guardiani e le loro dame, anche se soffia il Levante, sono venuti con le loro pellicce e i loro abiti per guardare banchettare i loro protetti, per sorridere ed essere accondiscendenti, per mettere il budino nei piatti dei poveri, per fare da padroni di casa al banchetto della casa lavoro. Hanno pagato per questo. Oh, i poveri sono miti e umili, con i loro "Grazie di cuore, mamma!". Purché si riempiano lo stomaco, che importa da dove viene!
"Christmas in the
workhouse" è una ballata scritta dal giornalista George Robert Sims, pubblicata sul Sunday
Referee in occasione del Natale del 1877. Se leggerete tutto il testo (qui ho
riportato solo i versi di apertura) vi renderete conto che Sims intendeva testimoniare
la vita dei poveri dell’epoca e condannare l’autocompiacimento dei signori
verso i bisognosi.
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