Tutto da cambiare, Tonino!

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mercoledì 23 dicembre 2020

Calendario letterario dell'Avvento - 24 Dicembre

 


Accetta dunque, mia cara mamma, un bacio con tutto il cuore nella solenne ora di Natale, la più pacata dell’anno, la più misteriosa, in cui i desideri ancora ignari si tendono fino all’estremo e vengono per prodigio esauditi: trascorrila nel profondo, grande raccoglimento del Tuo cuore, abbandona ogni dubbio e incomprensione: in quest’ora abbiamo un posticino dentro di noi dove siamo semplicemente bambini, che attende e sta là, fiducioso e mai confuso, nel suo diritto a una grande gioia: questo è il Natale.
(Rainer Maria Rilke)


lunedì 21 dicembre 2020

Calendario letterario dell'Avvento - 23 Dicembre

 


Alcuni suggerimenti per un regalo di Natale.
Al tuo nemico, perdono.
Al tuo avversario, tolleranza.
A un amico, il tuo cuore.
A un cliente, il servizio.
A tutti, la carità.
A ogni bambino, un buon esempio.
A te stesso, rispetto.
(Oren Arnold)


Calendario dell'avvento letterario -22 Dicembre

 


L'amore doveva essere proprio come il Natale: allegro, magico, pieno di luce, piccoli gesti e grandi sorprese. 

Cassandra Rocca 


Calendario letterario dell'Avvento - 21 Dicembre

 


Dopo aver dato una dozzina di punti, guardò fuori di nuovo. Stepanic aveva appoggiato la pala al muro e stava o riposando o tentando di riscaldarsi. Martin uscì sulla soglia e gli fece un cenno. - Entra· disse - vieni a scaldarti. Devi avere un gran freddo.
- Che Dio ti benedica!-  rispose Stepanic. Entrò, scuotendosi di dosso la neve e si strofinò ben bene le scarpe al punto che barcollò e per poco non cadde.
- Non è niente - gli disse Martin. - Siediti e prendi un po' di tè.
Riempì due boccali e ne porse uno all'ospite. Stepanic bevve d'un fiato. Era chiaro che ne avrebbe gradito un altro po'. Martin gli riempi di nuovo il bicchiere. Mentre bevevano, Martin continuava a guardar fuori della finestra.
- Stai aspettando qualcuno? - gli chiese il visitatore.
- Ieri sera-  rispose Martin - stavo leggendo di quando Cristo andò in casa di un fariseo che non lo accolse coi dovuti onori. Supponi che mi succeda qualcosa di simile. Cosa non farei per accoglierlo! Poi, mentre sonnecchiavo, ho udito qualcuno mormorare: "Guarda in strada domani, perché io verrò".
Mentre Stepanic ascoltava, le lacrime gli rigavano le guance. - Grazie, Martin Avdeic. Mi hai dato conforto per l'anima e per il corpo.
Stepanic se ne andò e Martin si sedette a cucire uno stivale.

Il Natale di Martin, di Leone Tolstoj


domenica 20 dicembre 2020

Calendario letterario dell'Avvento - 20 Dicembre

 


Oggi è Natale, il dì degli affetti, il dì dei ricordi, eppure non orma d’uomo s’imprime sull’umida zolla del cimitero, né un fiore adorna le croci, fuorché il nostro. (Carlo Dossi)

 


sabato 19 dicembre 2020

Calendario letterario dell'Avvento - 19 Dicembre

 


Il piccolo paese era coperto di neve; le casette nere, addossate al monte, parevano disegnate su di un cartone bianco, e la chiesa, sopra un terrapieno sostenuto da macigni, circondata d'alberi carichi di neve e di ghiacciuoli, appariva come uno di quegli edifizi fantastici che disegnano le nuvole.
Tutto era silenzio: gli abitanti sembravano sepolti sotto la neve.

Al terzo tocco della messa, il nonno del fidanzato batté il suo bastone sulla pietra del focolare.
- Oh, ragazzi, su, in fila.
E tutti si alzarono per andare alla messa. In casa rimase solo la madre, per badare agli spiedi che girava lentamente accanto al fuoco per far bene arrostire la carne del porchetto.
I figli, dunque, i fidanzati e il nonno, che pareva guidasse la compagnia, andavano in chiesa. La neve attutiva i loro passi: figure imbacuccate sbucavano da tutte le parti, con lanterne in mano, destando intorno ombre e chiarori fantastici. Si scambiavano saluti, si batteva alle porte chiuse, per chiamare tutti alla messa.
Felle camminava come in sogno; e non aveva freddo; anzi gli alberi bianchi, intorno alla chiesa, gli sembravano mandorli fioriti. Si sentiva insomma, sotto le sue vesti lanose, caldo e felice come un agnellino al sole di maggio: i suoi capelli, freschi di quell'aria di neve, gli sembravano fatti di erba. Pensava alle cose buone che avrebbe mangiato al ritorno dalla messa, nella sua casa riscaldata, e ricordando che Gesù invece doveva nascere in una fredda stalla, nudo e digiuno, gli veniva voglia di piangere, di coprirlo con le sue vesti, di portarselo a casa sua.
Dentro la chiesa continuava l'illusione della primavera: l'altare era tutto adorno di rami di corbezzolo coi frutti rossi, di mirto e di alloro: i ceri brillavano tra le fronde e l'ombra di queste si disegnavano sulle pareti come sui muri di un giardino.
In una cappella sorgeva il presepio, con una montagna fatta di sughero e rivestita di musco: i Re Magi scendevano cauti da un sentiero erto, e una cometa d'oro illuminava loro la via.
Tutto era bello, tutto era luce e gioia. I Re potenti scendevano dai loro troni per portare in dono il loro amore e le loro ricchezze al figlio dei poveri, a Gesù nato in una stalla; gli astri li guidavano; il sangue di Cristo, morto poi per la felicità degli uomini, pioveva sui cespugli e faceva sbocciare le rose; pioveva sugli alberi per far maturare i frutti.
Così la madre aveva insegnato a Felle e così era.
- Gloria, gloria - cantavano i preti sull'altare: e il popolo rispondeva:
- Gloria a Dio nel più alto dei cieli.
E pace in terra agli uomini di buona volontà.
Felle cantava anche lui, e sentiva che questa gioia che gli riempiva il cuore era il più bel dono che Gesù gli mandava.

Grazia Deledda, “Il dono di Natale”


giovedì 17 dicembre 2020

Calendario letterario dell'Avvento - 18 Dicembre


 

Mentre la neve fa, sopra la siepe,
un bel merletto e la campana suona,
Natale bussa a tutti gli usci e dona
ad ogni bimbo un piccolo presepe.

Il vecchio Natale, di Marino Moretti


mercoledì 16 dicembre 2020

Calendario letterario dell'Avvento - 17 Dicembre

 


Il bambino sull’albero di Natale presso Gesù, di F.Dostoevskij, dal Diario di uno scrittore, 1876

Ma ecco un’altra via: com’era ampia! Lì l’avrebbero di certo schiacciato. E come vociavano tutti, come si affrettavano, come correvano sulle loro carrozze, e quante luci, quante luci! Ma questa che cos’è? Oh, che vetro grande, e dietro il vetro una stanza dove la legna arriva fino al soffitto; c’è un abete, e quante luci sull’abete, e stelle e decorazioni d’oro, e quante file di pupazzetti e di cavallini lo avvolgono tutt’intorno; nella stanza si rincorrono dei bimbi lindi e vestiti a festa, e ridono, giocano, mangiano, bevono. Ed ecco, una bambina si è messa a danzare con un bimbo, com’è carina! E ora si può sentire anche della musica attraverso il vetro. Il bimbo guarda pieno di meraviglia e già ride, ma ormai anche i ditini dei piedi gli dolgono, e quelli delle mani, sono tutti arrossati, non si piegano e muoverli fa tanto male. E tutt’ad un tratto, resosi conto del dolore, scoppia in lacrime e fugge via, ma poi scorge di nuovo attraverso un altro vetro un’altra stanza, con gli stessi alberi e una tavola con torte rosse e gialle e di mandorla, e vi siedono quattro ricche signore che te ne danno un po’ non appena ci si avvicina, ogni istante si spalanca la porta e fumane di signori entrano e si dirigono verso di loro. Il bimbo si intrufola e di colpo la porta si è aperta e lui è entrato. Oh, come lo sgridano, come agitano le braccia! Una signora lo raggiunge in gran fretta e gli ficca in mano una copeca, poi gli apre lei stessa la porta e lo sospinge fuori. Come è spaventato il piccino! La copechina gli è subito scivolata di mano tintinnando sugli scalini: non è riuscito a piegare le sue dita arrossate per ottenerla. Il bimbo fugge via e corre, corre senza sapere dove va. Avrebbe voglia di piangere, ma ha paura e continua a correre, soffiandosi sulle manine.


Calendario letterario dell'Avvento - 16 Dicembre

 



Anche ai camminamenti dicevo buon Natale, anche alla neve, alla sabbia, al ghiaccio del fiume, anche al fumo che usciva dalle tane, anche ai russi, a Mussolini, a Stalin.”

Mario Rigoni Stern, “Il sergente nella neve”

martedì 15 dicembre 2020

Calendario letterario dell'Avvento - 15 Dicembre

 


Nella sera di Natale Dio dilaga nel tempio, per l’arcivescovo, le navate ne rigurgitano letteralmente, al punto che le porte stentano a chiudersi; e, pur mancando le stufe, fa così caldo che le vecchie bisce bianche si risvegliano nei sepolcri degli storici abati e salgono dagli sfiatatoi dei sotterranei sporgendo gentilmente la testa dalle balaustre dei confessionali.

Così, quella sera il Duomo; traboccante di Dio. E benché sapesse che non gli competeva, don Valentino si tratteneva perfino troppo volentieri a disporre l’inginocchiatoio del presule. Altro che alberi, tacchini e vino spumante. Questa, una serata di Natale. Senonché in mezzo a questi pensieri, udì battere a una porta. “Chi bussa alle porte del Duomo” si chiese don Valentino “la sera di Natale? Non hanno ancora pregato abbastanza? Che smania li ha presi?” Pur dicendosi così andò ad aprire e con una folata di vento entrò un poverello in cenci.

“Che quantità di Dio! ” esclamò sorridendo costui guardandosi intorno- “Che bellezza! Lo si sente perfino di fuori.

Monsignore, non me ne potrebbe lasciare un pochino? Pensi, è la sera di Natale. ”

“E’ di sua eccellenza l’arcivescovo” rispose il prete. “Serve a lui, fra un paio d’ore. Sua eccellenza fa già la vita di un santo, non pretenderai mica che adesso rinunci anche a Dio! E poi io non sono mai stato monsignore.”

“Neanche un pochino, reverendo? Ce n’è tanto! Sua eccellenza non se ne accorgerebbe nemmeno!”

“Ti ho detto di no… Puoi andare… Il Duomo è chiuso al pubblico” e congedò il poverello con un biglietto da cinque lire.

Ma come il disgraziato uscì dalla chiesa, nello stesso istante Dio disparve. Sgomento, don Valentino si guardava intorno, scrutando le volte tenebrose: Dio non c’era neppure lassù. Lo spettacoloso apparato di colonne, statue, baldacchini, altari, catafalchi, candelabri, panneggi, di solito così misterioso e potente, era diventato all’improvviso inospitale e sinistro. E tra un paio d’ore l’arcivescovo sarebbe disceso.

“Racconto di Natale”, Dino Buzzati

lunedì 14 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento - 14 Dicembre

 


Marcovaldo tornò nella via illuminata come fosse notte, affollata di mamme e bambini e zii e nonni e pacchi e palloni e cavalli a dondolo e alberi di Natale e Babbi Natale e polli e tacchini e panettoni e bottiglie e zampognari e spazzacamini e venditrici di caldarroste che facevano saltare padellate di castagne sul tondo fornello nero ardente.
E la città sembrava più piccola, raccolta in un'ampolla luminosa, sepolta nel cuore buio d'un bosco, tra i tronchi centenari dei castagni e un infinito manto di neve. Da qualche parte del buio s'udiva l'ululo del lupo; i leprotti avevano una tana sepolta nella neve, nella calda terra rossa sotto uno strato di ricci di castagna.

I figli di Babbo Natale, di Italo Calvino

domenica 13 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento letterario - 13 Dicembre

 


Quand’ero bambino, erano la luce dell’albero di Natale, la musica della messa di mezzanotte, la dolcezza dei sorrisi a far risplendere il regalo di Natale che ricevevo.
(Antoine de Saint-Exupèry, Il piccolo principe)


sabato 12 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento letterario - 12 Dicembre

 


Cerco un'anima in cui rivivere. Tu vedi ch'ìo son morto per questo mondo, che pure ha il coraggio di festeggiare ancora la notte della mia nascita. Non sarebbe forse troppo angusta per me l'anima tua, se non fosse ingombra di tante cose, che dovresti buttar via. Otterresti da me cento volte quel che perderai, seguendomi e abbandonando quel che falsamente stimi necessario a te e ai tuoi: questa città, i tuoi sogni, i comodi con cui invano cerchi allettare il tuo stolto soffrire per il mondo ... Cerco un'anima, in cui rivivere: potrebbe esser la tua come quella d'ogn'altro di buona volontà.

Sogno di Natale, Luigi Pirandello


venerdì 11 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento letterario - 11 Dicembre

 



Era festa dovunque: in ogni chiesa, in ogni casa: intorno al ceppo, lassù; innanzi a un Presepe, laggiù; noti volti tra ignoti riuniti in lieta cena; eran canti sacri, suoni di zampogne, gridi di fanciulli esultanti, contese di giocatori... E le vie delle città grandi e piccole, dei villaggi, dei borghi alpestri o marini, eran deserte nella rigida notte. E mi pareva di andar frettoloso per quelle vie, da questa casa a quella, per godere della raccolta festa degli altri; mi trattenevo un poco in ognuna, poi auguravo:


- Buon Natale - e sparivo...

Sogno di Natale, di Luigi Pirandello 


giovedì 10 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento letterario - 10 Dicembre

 


"Un gesto magnanimo vive più a lungo di una grande battaglia o di un decreto reale o del saggio, di un erudito, perché lascia un segno che s'imprime nella natura e attraversa indelebili le generazioni."

"La vita e le avventure di Babbo Natale" di L. Frank Baum

 


mercoledì 9 dicembre 2020

Segnalazione: concorso IL PAESE DELLE FIABE

 


La partecipazione al concorso è gratuita previa iscrizione entro il 31 gennaio 2021.

Il paese delle fiabe, concorso per le scuole dell’infanzia e primarie italiane promosso dal Comune di Serra Riccò in collaborazione con la Rivista Andersen e dedicato alla sua illustre concittadina: la scrittrice Beatrice Solinas Donghi (1923-2015).

Info: https://www.andersen.it/ilpaesedellefiabe2020/?utm_source=sendinblue&utm_campaign=met_dicembre&utm_medium=email

Calendario dell'Avvento letterario - 9 Dicembre

 


“Chiudete bene gli occhi”, sussurrò mamma Coniglia. “Babbo Natale arriva solo quando tutti i coniglietti sono ben addormentati”. Peter chiuse gli occhi e sperò di addormentarsi subito”

Il Natale di Peter Coniglio, Beatrix Potter




martedì 8 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento letterario - 8 Dicembre

 


Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare. 

Natale, di Giuseppe Ungaretti

lunedì 7 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento letterario - 7 Dicembre

 


La notte è scesa
e brilla la cometa
che ha segnato il cammino.
Sono davanti a Te,
Santo Bambino!
Tu, Re dell’universo,
ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,
che le distingue solo la bontà,
tesoro immenso,
dato al povero e al ricco.
Gesù, fa’ ch’io sia buono,
che in cuore non abbia che dolcezza.
Fa’ che il tuo dono
s’accresca in me ogni giorno
e intorno lo diffonda,
nel Tuo nome.

A Gesù Bambino, di Umberto Saba


domenica 6 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento letterario - 6 Dicembre

 


Abbiamo portato un albero fin qui dalla Norvegia e lo abbiamo piantato in uno stagno ghiacciato. Il mio disegno non rende l’idea né della sua altezza né di quanto amabili siano le sue luci magiche tutte colorate. Le abbiamo provate ieri sera per vedere se andava tutto bene. Quindi, se vedrete un chiarore che risplende nel Nord, capirete benissimo di cosa si tratta!

Lettere di Babbo Natale, di J.R.R. Tolkien


sabato 5 dicembre 2020

venerdì 4 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento letterario - 4 dicembre

 


"Alzò gli occhi al suo comignolo da dove lo guardava Frosty. Faccione sorridente, cappello a cilindro, pipa di tutulo. Tra le evoluzioni dei fiocchi di neve, Luther ebbe l'impressione che il pupazzo gli facesse l'occhiolino." 

Fuga dal Natale, di John Grisham

giovedì 3 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento letterario - 3 dicembre

 


La neve cadeva delicatamente per le strade, e le persone correvano a casa, con le braccia piene di scatole allegramente impacchettate con la carta dei negozi di giocattoli, negozi di caramelle, e panetterie. Perché era la vigilia di Natale, e come cadde il tramonto, i bambini di tutta la Germania si misero in silenziosa attesa della notte che stava per sopraggiungere, e con essa i doni di Gesù Bambino.

Schiaccianoci e il re dei topi, di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann


mercoledì 2 dicembre 2020

Calendario dell'Avvento letterario - 2 dicembre

 


Onorerò il Natale nel mio cuore, e cercherò di conservarmi in questo stato d'animo per tutto l'anno. Vivrò nel passato, nel presente e nel futuro, e i tre spiriti saranno sempre presenti in me. 

Canto di Natale, di Charles Dickens 

martedì 1 dicembre 2020