Tutto da cambiare, Tonino!

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Tonino è cresciuto ed è a spasso nella rete! Se vuoi puoi seguirlo su Blook Intrecci nella rete. Leggi tutto il libro gratis a puntate! Qui trovi il primo capitolo: https://blookintreccinellarete.blogspot.com/2015/06/antonio-punto-e-capo-primo-capitolo-due.html

martedì 26 dicembre 2023

Il collage di questo Avvento


Vi ricordate che nel post del primo dicembre vi avevo suggerito di scattare una foto al giorno fino a Natale? Qual era lo scopo? Lo scopo era dimostrarvi che, anche se ci sembra che i giorni scivolino via veloci senza che succeda nulla di particolare, in realtà molte cose significative accadono, solo che non ce ne rendiamo conto. Certo, spesso sono piccole cose, a cui magari qualcuno non è abituato nemmeno a fare caso, però dovremmo dare importanza anche alle piccolezze, ai momenti sparsi di felicità giornaliera (se non volete chiamarla felicità, chiamatela almeno spensieratezza, contentezza o attimi in cui vi siete fermati a riflettere perché avete visto qualcosa che vi ha colpiti). In questa foto ho riunito in un collage il mio Avvento di quest'anno: rappresentano attimi da conservare, ma se pensate che queste immagini siano state scattate in giornate in cui non avevo altro da fare che divertirmi, vi sbagliate. Una di queste immagini l'ho scattata, ad esempio, un giorno che tornavo a casa dopo essere andata in ospedale per una visita medica (fra l'altro, non ho potuto fare la visita, visto che era proprio il giorno in cui c'era lo sciopero dei medici!), un'altra in occasione di una trasferta di lavoro, un'altra quando sono andata a Prato per una commissione per la mia famiglia, un'altra invece durante una cena fuori con le mie amiche "storiche", che riesco purtroppo a vedere solo quattro volte all'anno ... voglio dire che, nell'arco di una giornata "normale", in cui siete indaffarati, potete cogliere qualche occasione al volo (e potrebbe anche essere solo scoprire una pasticceria che fa dei bomboloni mondiali o essere per lavoro in una città in cui non siete mai stati, capitare per caso davanti al Duomo e visitarlo "al volo"). Per citare il titolo di un libro di Kurt Vonnegut, che vidi in libreria tempo fa e che (purtroppo) non ho ancora letto, "Quando siete felici fateci caso"! 
Fra le altre cose, vedete, riflettevo sul Natale appena trascorso. Dovevamo essere in dodici al pranzo del 25: avevamo organizzato tutto, ci eravamo divisi i piatti da preparare, incartato i regalini. Alle 22.10 della vigilia, una telefonata ha scombussolato tutti i piani e abbiamo dovuto ripensare il tutto. Non è stato un Natale come avevamo progettato e come avremmo voluto che andasse, ma abbiamo fatto in modo che fosse comunque un buon Natale. Per questo, come augurio per queste feste e per il prossimo anno, Vi auguro di sviluppare una mente flessibile, un cuore gentile e una nuova consapevolezza di ciò che vi circonda. 

E ora andate a rivedere le foto che avete scattato del vostro Avvento e cogliete i vostri momenti sparsi di felicità!  

domenica 24 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 24 Dicembre 2023

Foto di Yulia Polyakova www.pexels.com


"Talè che rigalo che ti portai" fici Tridicino posando supra al tavolino della cucina la conchiglia arravugliata dintra a un pezzo di pezza. 

'Ngilina la sbrugliò con sdilicatizza e appena che comparse la conchiglia si misi a fare sàvuti di gioia.

"Maria, quant'è beddra!"

Po' abbrazzò stritto stritto a Tridicino e gli dissi:

"Macari io aio un rigalo di Natali per tia".

"E unn'è?"

"Cercalo" fici 'Ngilina arridenno.

Senza perdiri tempo, Tridicino si misi a taliare sutta al letto, supra al cantarano, dintra al mobili, tra le casuzze del presepio, ma non attrovò nenti. 

Cchiù tardo, mentri si nni stavano stinnicchiati supra al letto, e Tridicino aviva la sò testa appuiata supra alla panza di 'Ngilina, lui tornò alla carrica. 

"Me lo dici indove teni ammucciato il rigalo?"

"Sutta alla tò testa" arrispunnì 'Ngilina ripiglianno a ridiri.

"Che veni a diri?" spiò lui 'mparpagliato.

"Veni a diri che aspetto".

Andrea Camilleri, "I quattro Natali di Tridicino"

Ho voluto concludere questo calendario dell'Avvento con un racconto che parlasse di un annuncio di una nuova vita. Dato però che il brano è scritto in siciliano, ho pensato di "tradurlo" (in Italia ormai Camilleri ha insegnato a tutti a capire il siciliano 💗, ma dalle statistiche del blog vedo che siete in tanti che mi seguite da fuori Italia, specialmente dalla Svezia). Trovate questo racconto nel libro "Storie di Natale", edito da Sellerio editore Palermo, dove, oltre a Camilleri, sono presenti altri autori come Calaciura, Cataluccio, Giménez-Bartlett, Manzini, Recami, Stassi):

"Guarda che regalo che ti ho portato" fece Tridicino posando sopra al tavolino della cucina la conchiglia avvolta dentro a una pezza. 

'Ngilina aprì il fagottino con delicatezza e appena vide  la conchiglia si mise a fare salti di gioia.

"Maria, quant'è bella!"

Poi abbracciò stretto stretto Tridicino e gli disse:

"Anche io ho un regalo di Natale per te".

"E dov'è?"

"Cercalo" disse 'Ngilina ridendo.

Senza perdere tempo, Tridicino si mise a guardare sotto al letto, sopra al cassettone, dentro al mobile, tra le casette del presepio, ma non trovò niente. 

Più tardi, mentre stavano sdraiati sopra al letto, e Tridicino aveva la sua testa appoggiata sopra alla pancia di 'Ngilina, lui tornò alla carica. 

"Me lo dici dove tieni nascosto il regalo?"

"Sotto alla tua testa" rispose 'Ngilina riprendendo a ridere.

"Che mi vuoi dire?" le chiese lui, confuso.

"Che aspetto un figlio".  

Paul Gauguin, “Te tamari no atua”, 1896, Neue Pinakothek, Monaco di Baviera


sabato 23 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 23 Dicembre 2023

Foto di mark soetebier www.pexels.com


"Di Natali ne ricordo tanti, ma mai uno su un battello. Ricordo le ghirlande che appendevamo sopra le porte, e l'anno che zio mise una mollica di pane dentro al presepe. La prese dalla tavola che non era ancora stata sparecchiata, se la portò agli occhi come se non avesse mai visto una briciola di pane su una tovaglia, poi con due dita cominciò ad arrotolarla, e credemmo che volesse mettersela in tasca, per la notte, se gli fosse tornata fame, invece andò in salotto, dove avevamo montato il presepe, in un angolo, sotto la finestra, e con la stessa misteriosa delicatezza di un Re Magio la poggiò davanti la capanna. Dopo, ci ridemmo per giorni, io e te, madre, senza farci sentire, ma nessuno di noi ebbe il coraggio di togliere quella minuscola mollica di pane dal posto in cui l'aveva lasciata lui, e lì ci rimase fino alla befana, come una pecorella che si era persa, o un pugno di neve a lato di un sentiero."

Fabio Stassi, "A poco a poco tutto torna al Monte dei Pegni"   

Prendete le distanze dai giudizi degli altri, non abbiatene paura. Non fatevi influenzare. Se avete le idee chiare su cosa volete fare, seguite le vostre intuizioni, la vostra unicità. 

venerdì 22 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 22 Dicembre 2023

Foto di Mariana B. su Unsplash


"I signori Valentini son venuti tutte le sere della Novena a giuocare insieme ai miei parenti. Li ho uditi parlare e ridere nella stanza da pranzo, ove era acceso un buon fuoco, cogli usci ben chiusi, e il vento che mugolava al di fuori, e qualche volta anche la grandine che scrosciava sui tetti. Come devono esser stati felici lì in crocchio, ben caldi, ben riparati, mentre al di fuori faceva freddo e pioveva!

La sera si aspettava i signori Valentini a cena. Che bella sera è mai quella di Natale! Anche qui, in questa solitudine, tutto ha un'aria di festa: il contadino che arriva canterellando dalla pianura per fare il Natale colla sua famigliuola, il fuoco che crepita sotto una buona caldaia, le villanelle che ballano al suono della cornamusa. Ho visto in cucina i preparativi della cena, la legna sul braciere, le candele e le carte da giuoco preparate sulla tavola; sul tavolino presso la finestra, un piatto di confetture ed alcune bottiglie di rosolio. E' tutto il lieto apparecchio di una veglia di Natale da passarsi in famiglia. Ho contato le seggiole disposte attorno alla tavola, erano otto ... la mia non c'era più ... Ho visto però il posto dove soleva assidermi e la seggiola ch'egli occupava presso di me quando guardava le mie carte." 

Giovanni Verga, "Storia di una capinera"

Quanto bene vi volete? Quanto vi stimate? Andate ogni giorno incontro a voi stessi, ai vostri desideri, ai vostri progetti? Cosa avreste sempre voluto fare e non avete fatto? Regalatevi la possibilità di esaudire i vostri sogni!  

giovedì 21 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 21 Dicembre 2023

Foto di Jakub Zerdzicki www.pexels.com


"L'aria era più gelida, più pungente del pomeriggio. Per effetto stesso della temperatura, o anche perché il numero dei passanti era minore, la neve e il fango parevano essersi induriti in una crosta ghiacciata e croccante. Il professor Comorio, il collo bene avvolto nella sciarpa di cashmere, la mano appoggiata al fedele bastone dal pomo d'argento, attraversò piazza San Carlo, avvertendo come un principio di dolcezza: una sensazione lieve, dimenticata, ormai insperata. 

Erano le ultime ore della vigilia di Natale. E le luci basse, la quiete e lo spazio, che dilagavano improvvisi per la città, parevano riportarla indietro magicamente, verso il sogno assurdo del professore. 

Le campane suonavano, nell'aria ferma e gelida, con un timbro particolare, struggente, diverso, che andava diritto al cuore. Le campane di San Carlo e le campane di Santa Cristina. Rispondevano da tutte le direzioni le campane delle altre chiese. Il professor Comorio si voltava adagio intorno, parendogli quasi di riconoscere la voce di ciascuna: San Filippo, San Tommaso, Santa Teresa, la Visitazione. Attraverso le campane sentiva attorno a sé la sua città, quasi una madre che lo stringesse con le sue braccia amorosamente: era una sensazione ineffabile di fiducia e di abbandono, di oblìo, di pace. 

All'angolo di via Lagrange, il tabacchino si interruppe di tirar giù la saracinesca per salutarlo:

"Cerea, sur prufessur ... Bun Natal."

"Bun Natal a chiel."

Mario Soldati, "L'ultimo torinese" (da "55 novelle per l'inverno")

Perché non andate ad ascoltare un bel concerto di Natale? In ogni città, in questo periodo, ne vengono organizzati molti. Cercate quello che fa per voi e gustatevelo, senza fretta. Nessuno vuole venire con voi? Andate da soli! 

mercoledì 20 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 20 Dicembre 2023

Foto di Olena Bohovyk www.pexels.com


"Come s'avvicinava la novena di Natale, i Malavoglia non facevano altro che andare e venire dal cortile di mastro Turi Zuppiddu. Intanto il paese intero si metteva in festa; in ogni casa si ornavano di frasche e d'arance le immagini dei Santi, e i fanciulli si affollavano dietro la cornamusa che andava a suonare davanti alle cappellette colla luminaria, accanto agli usci."

Giovanni Verga, "I Malavoglia"

Rimettiamo in moto il nostro fisico. Se siete fermi da tempo, concedetevi delle belle passeggiate, magari con la scusa di andare a dare un'occhiata agli addobbi di Natale. Se invece fa troppo freddo, andate a curiosare su Youtube e seguite qualche canale di ginnastica, yoga o stretching. O quello che preferite. Io da poco ho scoperto degli esercizi di Qigong che mi rilassano molto e riattivano tutto il corpo. 

martedì 19 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 19 Dicembre 2023

Foto di Nicole Michalou da www.pexels.com

"L'albero è addobbato. I cartoncini di auguri appesi alla porta. Gli scatoloni ammonticchiati in scintillante disordine sotto l'albero. 

E le campane? Perché non le sento? 

Ricordate il bambino che fece suonare le campane in quella storia di tanti anni fa? Secondo la leggenda, le campane si sarebbero messe a suonare soltanto quando qualcuno avesse deposto sull'altare un dono d'amore. Re e uomini ricchissimi deposero gioielli di valore inestimabile sull'altare, ma gli anni passavano e le campane della chiesa rimanevano silenziose. 

Poi, una notte di Natale, un bambino con un cappotto tutto sdrucito scese giù per la navata e senza che alcuno se ne accorgesse si tolse il cappotto e lo depose sull'altare. Le campane cominciarono a suonare a festa in tutto il paese, per merito del dono generoso di un bambino. 

Io le sentivo sempre, le campane. 

Sarà un bel Natale anche quest'anno. Mangeremo troppo. Ridurremo il soggiorno in condizioni pietose. Butteremo le garanzie nel fuoco per errore. Attaccheremo i fiocchi colorati dei regali alla coda del cane. Rimetteremo i biscotti nel piatto dopo averli morsicati. Ascolteremo musica natalizia.

Ma Dio mio ... che cosa darei per chinarmi a raccogliere un dono fatto di stuzzicadenti e colla e sentire ancora una volta le campane." 

Erma Bombeck, "Se la mia vita è un piatto di ciliegie, perché a me solo i noccioli?"

Siete in crisi perché ancora non avete comprato i regali? E se per quest'anno ci rinunciaste? Perché non investite i soldi destinati ai regali per andare via due giorni con la vostra famiglia? 

lunedì 18 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 18 Dicembre 2023

Foto di RDNE Stock project su www.pexels.com


"C'è una statuina del Presepio, che comprai trent'anni fa, di quelle in rilievo solo davanti, dietro sono piatte, costavano di meno, un pastore che bisognava sempre appoggiare alla montagna o alla capanna, per nascondere le sue carenze anatomiche. Bene, questa statuina è qualcosa che mi ricorda remote felicità, attimi precisi della mia vita e l'emozione che mi procura è proprio questa: un'allegra malinconia. Mia moglie ricorda, dei vecchi Natali, la ricerca del muschio per il Presepio, muschio vero in zolle vellutate, freddo pungente sulle gote e odor di foglie marce. 
La vigilia non mi mette malinconia perché ci sguinzagliamo tutti in giro per negozi per comprare i regalini e siccome dev'essere una sorpresa non si può andare tutti insieme. Delle volte ci si ritrova tutti nello stesso supermarket, perché magari abbiamo avuto tutti la stessa idea e stiamo per farci il medesimo regalo. C'è un'aria allegra e ansimante da caccia al tesoro. Poi si va a cena e c'è il rito dell'apertura dei pacchettini e delle esagerate esclamazioni di stupore. 
Ma c'è ancora un rito festoso: l'accampamento. Perché il giorno di Natale io mi rifiuto di andare a dormire in albergo anche se nella casa di mia sorella non ci sono letti per tutti. E allora mettiamo materassi dappertutto e questo incrociarsi in pigiama e scavalcare giacigli improvvisati, questo dormire tutti sotto lo stesso tetto mentre fuori nevica mi dà un senso di antichi natali patriarcali. 
Il mattino dopo è tutto finito, anche se il Natale deve ancora cominciare e ci sono i tortellini, lo stracotto, il torrone e ci si slaccia la cintura."

Luca Goldoni, da "Fuori tema"

E se organizzaste un bel pigiama party di famiglia il 24 dicembre? Figli, fratelli, zii, nipoti, cognati, nuore, generi ... e ognuno porta qualcosa da mangiare per il giorno dopo!

domenica 17 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 17 Dicembre 2023

Foto di Negative Space da www.pexels.com


"Dovunque arrivassero, era il medesimo spettacolo. Andare e venire, comprare o impaccare, spedire e ricevere, imballare e sballare, chiamare e rispondere. E tutti guardavano continuamente l'orologio, tutti correvano, tutti ansimavano col terrore di non fare in tempo e qualcuno crollava, boccheggiando, sotto la incalzante marea di pacchi, plichi, cartoncini, calendari strenne, telegrammi, lettere, carte, biglietti, eccetera. 

"Mi avevi detto" osservò il bue "che era la festa della serenità, della pace, del riposo dell'animo."

"Già" rispose l'asinello. "Una volta era così. Ma da qualche anno, all'avvicinarsi del Natale, gli uomini vengono morsi da una misteriosa tarantola e non capiscono più niente. Ascoltali, del resto". 

Il bue ascoltò, stupito. Per le strade, nei negozi, negli uffici, nelle fabbriche, uomini e donne parlavano fitto fitto scambiandosi l'un l'altro, come automi, delle monotone formule: buon Natale, auguri, auguri, a lei, grazie altrettanto, auguri, auguri, felici feste, grazie, auguri, auguri, auguri. Era un brusio che riempiva la città.

"Ma ci credono?" chiese il bue. "Lo dicono sul serio? Vogliono veramente così bene al prossimo?".

L'asinello tacque." 

Dino Buzzati, da "Troppo Natale"


Prendiamoci il giusto tempo per augurare, davvero, buon Natale, aggiungendo all'augurio uno sguardo sincero, un sorriso, un abbraccio. 

sabato 16 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 16 Dicembre 2023

 


"Ti dicono che quella notte ha un sapore di giocattoli di legno verniciato e un odore di cera. Ti dicono anche che i volti della gente, quella notte, sono straordinari poiché in attesa di un miracolo. Vedi i grandi che trattengono il respiro e fissano gli occhi dei bambini, e si preparano a una grande commozione. Perché tra poco negli occhi di quei bimbi avverrà qualcosa di ineffabile che non ha prezzo. Perché questo momento l'hai preparato durante tutto l'anno con l'attesa, con racconti, con promesse e soprattutto con i tuoi sottintesi, le tue allusioni segrete e l'immensità del tuo amore. Ora tu staccherai dall'albero qualche umile oggetto di legno e lo porgerai al bambino ... è il momento supremo ... quando ti getta le braccia al collo ti dà qualcosa che è come una fontana per il cuore e di cui hai sete  ... Il bambino guarda l'albero, e tu guardi il bambino. Perché si tratta di cogliere un gesto di stupore come un fiore raro che nasca nella neve una volta all'anno ..."  


Se fate parte della nutrita schiera di amanti del Piccolo Principe, non potete farvi sfuggire questo libriccino, che costa quanto un biglietto di auguri e vi regala belle pagine di Antoine de Saint-Exupéry. 

Il consiglio di oggi? Lasciate perdere le pulizie di casa, la palestra, gli aperitivi e passate del tempo con i bambini (se non avete figli, esistono sempre i nipoti, i figli degli amici o dei parenti). Stare con i bambini vi fa vedere le cose da punti di vista diversi, allevia lo stress, migliora la vostra creatività. Inoltre, come ho notato molte volte, i bambini sono molto saggi e possono uscir fuori con delle perle degne dei sette savi! A stare con loro si rischia sempre di imparare qualcosa!  


venerdì 15 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 15 Dicembre 2023

Foto di Mikhail Nilov su pexels.com


"Quella settimana lontana di Natale, in cui ero ancora ragazzo, la nonna Eufrasia mi aveva portato con sé dalle zie a Visinada. Erano giornate fredde e cristalline, con un cielo terso, la campagna nuda pareva scricchiolasse sotto i piedi; ma io uscivo assai volentieri fra i contadini e mi piaceva entrare nelle loro case. Qualche volta mi soffermavo sull'aia, dove si spaccavano certi nodosi ulivi per preparare il gran ciocco di Natale, o dove si pestava il baccalà. Ma la gente era per lo più in cucina; come m'accostavo al caldo raggiante dal basso focolare, a cui mi chiamavano le donne, le guance mi si arrossavano e mi formicolava il sangue nelle mani e nei piedi. Da per tutto sentivo odor di maiale, insaccato di fresco o appeso ad affumicare sotto la cappa del camino, e qualche volta assistevo alla confezione delle luganighe. Le donne erano ciarliere. La cadenza e il colore di quel dialetto istriano m'incantavano e in quel linguaggio sentivo rivivere misteriosamente certe corde d'uno strumento che tenevo nel fondo del mio sangue". 

Giani Stuparich, da "Ricordi istriani"

Quali sono i vostri ricordi del Natale quando eravate adolescenti o bambini? Condividerli vuol dire rivivere gli stessi incanti. Fate una bella chiacchierata con qualcuno con cui vi sentite a vostro agio e scambiatevi i ricordi. 

giovedì 14 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 14 Dicembre 2023

Foto di Mike Kotsch su Unsplash


"Era la sera della vigilia di Natale; mia madre e io si percorreva quella strada sterrata che continuava diritta e solitaria fino alla nostra isolatissima casa. A sinistra avevamo il taglio nero del fiume che muggiva di piena. A destra tutto il bianco della neve, neve fitta e alta anche nella strada, percorribile solo per una stretta rotta scavata a forza di pala nel mezzo. Improvvisamente mia madre si fermò, e io con lei. Il fatto è che in mezzo allo stretto passaggio, in mezzo a tutto quel bianco, era improvvisamente apparsa una figura scura, un soldato americano, con uno zaino sulle spalle. C'è da dire che l'ora e il luogo non erano dei migliori, insomma restammo lì un momento indecisi se voltarci e darcela veloci a gambe o affrontare la misteriosa figura, sperando che un "Buon Natale" caldo e amichevole bastasse e tutto finisse lì. Fu lui invece a farsi avanti, mormorò in para-italiano qualcosa sul Natale, capimmo che anche lui aveva un bambino della mia età, mostrò la foto, pianse un po', poi si sganciò lo zaino, ce lo diede e se ne andò. 

Per misteriose ragioni che ancora non capisco le donne nel 1944 non avevano bisogno di palestra per tenersi snelle e con tono muscolare sviluppato. Mia madre si caricò lo zaino sulle spalle e in poco tempo raggiungemmo la casa, dove raccontammo la nostra storia e aprimmo lo zaino. Giuro che non ho mai più visto una tale quantità di caramelle, cioccolate, giochi e, cosa più importante, scatolette, nella mia intera vita.  

Non solo, ma i soldati americani avevano organizzato per la serata una specie di festa per i bambini del paese, con un Babbo Natale in persona che distribuiva leccornie e dovizie". 

Francesco Guccini, da "Non la canto più"

Qualche tuo amico passerà il Natale lontano da casa, dai suoi affetti più cari? Fagli sentire il calore della tua amicizia, coinvolgilo nei festeggiamenti della tua famiglia.  

mercoledì 13 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 13 Dicembre 2023


"Dopo cena, quando abbiamo aperto ciascuno un solo regalo e altri membri della famiglia dormono tranquilli nei loro letti, arriva il momento del nostro privato rituale di Natale: la preparazione di un "vassoio della Natività", una tradizione inglese medievale che non manca mai di mettere bene a fuoco il vero significato di questa notte speciale. 

La leggenda vuole che, la notte della Natività, chiunque si avventuri fuori nella neve per portare un osso prelibato a un cane sperduto, una manciata di fieno a un cavallo tremante, un caldo mantello a un viaggiatore solitario, un piatto di briciole per gli uccelli intirizziti e caramelle per i bambini che spiano da solitarie finestre, chiunque prepari questo vassoio di Semplice Abbondanza "sarà ricambiato con doni degni di uno stupore che compete con i colori del pavone e le armonie del cielo".

Così, zitta zitta, tiro giù da sopra l'armadio un enorme vassoio di salice, lo fodero di stoffa e ci metto sopra le mie offerte. Esco quatta quatta e poso il vassoio nella neve. Provo una stretta al cuore per il senso di colpa per non aver fatto e fare di più. Non faccio abbastanza, e lo sappiamo tanto io quanto lo Spirito. 

Ogni anno, quando la mattina di Natale vado a riprendere il vassoio, molte offerte sono sparite e sono felice di fermarmi a domandarmi chi mai avrà visto realizzarsi i suoi sogni, questo Natale. E i doni che competono col cielo? Ovunque io posi lo sguardo. Ma il migliore è che posso vederli veramente".

Sarah Ban Breathnach, da "L'incanto della vita semplice"    

Foto di Ali Karimiboroujeni su www.pexels.com

C'è già un bello spunto in queste righe che avete appena letto. Chissà che il vassoio

della Natività non diventi anche una nostra bella tradizione.

martedì 12 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 12 Dicembre 2023

Foto di Mohammed Abubakr su www.pexels.com


Si cominciava qualche tempo prima a prepararsi per essere in tempo in quel posto, e anche a essere buoni; era tutta una preparazione. C'era gioia in quella preparazione, forse più gioia in essa che nel resto dell'avvenimento. Non essere in quel posto la notte in cui scendeva, faceva star male, pareva di aver perso una cosa di grande valore. Doveva passare un altro anno per poterla ritrovare, in un anno succedono tante cose. Era come essere al buio, e vedere una finestra illuminata, sentire che dietro quella finestra cantano e suonano. 

L'anima è l'odore dell'uomo. Può essere un odore buono o cattivo, gradevole o sgradevole, come tutti gli altri odori, e nessuno ha sempre lo stesso odore, esso cambia frequentemente. Ma quella notte, e il giorno avanti, e il giorno dopo, se si era in quel posto, pareva che la nostra anima avesse un odore speciale, l'odore più buono che essa avesse mai avuto. 

Ora non importa più essere in quel posto, neanche essere stati buoni almeno ventiquattr'ore. 

Vittorio G. Rossi, da "Il silenzio di Cassiopea"


E noi? Che odore abbiamo oggi?

lunedì 11 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 11 Dicembre 2023

Foto di Artem Podrez su www.pexels.com


Il Natale è uno dei miei ricordi migliori. Seduta nella cattedrale con le note dell'organo che penetrano in tutti gli angoli del grande edificio. C'erano altre famiglie al nostro fianco animate dalla stessa felicità che provavamo noi. 

Poi a casa. E l'odore del maiale arrosto e dei crauti. L'attesa nella stanza buia - dove mia sorella e io sedevamo per terra trepidanti perchè sapevamo che nel salotto stavano dando gli ultimi tocchi all'albero per la festa. Il fruscio della carta e passi rapidi che annunciavano chissà quali segreti. E quando, finalmente, la porta si apriva e noi, le bambine, vedevamo l'albero di Natale per la prima volta, in mezzo alla stanza, tutto luccicante di candeline quasi svenivamo dalla gioia. 

La mamma sedeva al piano. Lei che era molto più giovane di quanto non capissi. Piena di desideri che soltanto oggi riconosco, quando è troppo tardi per poterli condividere. 

Favole raccontate sulla sponda del letto. Cioccolata calda, pane e burro con le banane e la gelatina di mele. Una donna seduta, china su un libro, la testa di corti capelli castani voltata un poco dall'altra parte. Ogni tanto la alza e mi sorride. 

Quella era la felicità. 

Liv Ullmann, "Cambiare" 

Due idee per questo Avvento (da mantenere anche dopo Natale!):

Prendiamoci un po' di tempo per fare due chiacchiere con i nostri familiari, ascoltiamoli attentamente, senza distrazioni. 

Leggiamo un libro con i nostri figli, anche se sanno già leggere. Possiamo fare la parte dei lettori a turno e condividere una bella storia. 

domenica 10 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 10 Dicembre 2023

Foto di Elina Fairytale da Pexels

Felice giorno di Natale, quando i piccoli, con le gambine che si agitano per l'impazienza e gli occhi accesi, spiano davanti alle porte chiuse, dietro alle quali si preparano luminose e fragranti meraviglie, e stanno a guardare con visi intenti la mamma che cuoce il pesce per la cena! Con vecchie canzoni sulle fresche labbra, trotterellano alla volta della nonna, che sogna nell'alta poltrona davanti al fuoco, per baciarle le mani piene di rughe. Poi arriva anche il babbo recando perle di neve nella barba, e un bel pezzo d'inverno; racconta di Gesù Bambino che gli è venuto incontro camminando per strade invisibili, con i capelli che sembrano d'oro e le mani piene di meravigliose cose variopinte. Fuori, urla la bufera, una slitta si ode tintinnare lontano e tutto è così giocondo che non lo si potrà mai dimenticare; mai, per tutta la vita. 

Rainer Maria Rilke, da "I racconti (Gesù Bambino)

Foto di Jack Gittoes su pexels

Facciamoci coinvolgere dalla felicità e dall'entusiasmo dei bambini ... pensateci un po': e se foste sempre mogi per abitudine? Sorridete! È più divertente e meno faticoso di stare sempre col viso corrucciato!  



sabato 9 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 9 Dicembre 2023

"Si accendeva il ciocco di quercia o di faggio perché ardesse durante la notte, si esponevano sul tavolo le provviste natalizie e si lasciava aperta la porta di casa, perché - ci veniva spiegato dai genitori - in quella notte la Sacra Famiglia era in giro per il mondo, in fuga: bisognava fare in modo che se, per caso, arrivata al nostro vicolo, la Sacra Famiglia avesse avuto bisogno di sostare, potesse entrare in qualsiasi casa, e riscaldarsi, rifocillarsi, nascondersi. 

Il racconto esercitava sull'animo del bambino ben disposto una forte influenza. Immaginate dunque che cosa poteva essere per noi la notte di Natale. Impossibile dormire. Da un momento all'altro la Sacra Famiglia poteva arrivare a casa nostra. Assai spesso il rumore del vento contro gli infissi della finestra e i battenti della porta rimasta aperta ce lo facevano credere. Come dimenticare simili esperienze? Esse ci instillavano il rispetto e la solidarietà per i perseguitati." 

Ignazio Silone, da  "Il resto del Carlino", 18 gennaio 1963

Arrivo della Sacra Famiglia alla locanda di Betlemme di Joseph von Fuehrich

Di quale causa vogliamo prenderci a cuore? Pensiamo: possiamo essere di aiuto a qualcuno? In che modo? Con una donazione o in modo più diretto?

venerdì 8 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 8 Dicembre 2023

Foto di Nicole Michalou da pexels.com


I ricordi più sensazionali sono legati alle feste, al Natale. Non so se oggi i Natali si vivono più a quella maniera. Mio nonno aveva dieci figli, tra maschi e femmine, e a Natale arrivavano tutti: chi da Torino, chi da Orbetello ... Erano sparpagliati un po' in tutta Italia, e venivano tutti con le mogli, i mariti, i nipoti. Erano un paio di serate eccezionali. 

Quelle erano le rare occasioni in cui si mangiava molto. Mia nonna faceva una specie di torta, un risotto simile a una torta: dentro c'erano pallette di carne, qualche pisello. Credo che a Napoli lo chiamino "sartù". Essendo noi ciociari, eravamo un po' un derivato di Napoli. 

E poi c'erano le storielle! Su queste, che ogni volta erano raccontate di nuovo, noi ridevamo come pazzi.

Da "Mi ricordo, sì, io mi ricordo", Marcello Mastroianni 


Quale è il piatto tipico che si cucina a Natale nella vostra famiglia? Se non sapete farlo, quest'anno offritevi di aiutare nella preparazione del pranzo e fatevi insegnare i segreti della ricetta del cuore.  

giovedì 7 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 7 Dicembre 2023

 

Foto di Thomas da pexels.com

"In una baracca ancora quasi intatta, la sera prima della santa festa, undici camerati hanno festeggiato con me il Natale, raccolti in silenziosa devozione. 

Non era facile trovarli nel gregge dei disperati, dei dubbiosi, dei delusi, ma coloro che trovai vennero con cuore lieto e pronto a ricevere. Era una comunità ben strana, quella che si raccolse per festeggiare la nascita del Bambino Gesù. Ci sono tanti altari nel vasto mondo, ma questo era il più povero di tutti. 

Sono molto felice di aver potuto dire a quei cuori parole di consolazione e di incoraggiamento. Alla fine ci siamo stretti la mano, scambiandoci gli indirizzi e la promessa che chi fosse uscito vivo dalla guerra, sarebbe andato in cerca delle famiglie degli altri ed avrebbe raccontato come avevano festeggiato la Santa Notte del 1942."

"Ultime lettere da Stalingrado", Anonimo

Purtroppo nel mondo ci sono ancora tante guerre, ma non dobbiamo rassegnarci e perdere la speranza.  Nel nostro piccolo, compiamo dei gesti concreti per portare la Pace. Diamo spazio alla spiritualità.

mercoledì 6 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 6 Dicembre 2023

 

Foto di Lucas Marcomini su Unsplash

Non sarebbe carino importare qualche tradizione natalizia da altri paesi? Oggi ho pensato di parlarvi della Finlandia, dato che Babbo Natale vive proprio lì, a Rovaniemi.

Leggendo delle loro tradizioni, mi ha colpito la loro usanza di far visita alle tombe dei parenti, per accendere delle candele e deporre delle corone o rami di abete.

A Turku, inoltre, l’antica capitale finlandese, viene proclamata la Dichiarazione Natalizia di Pace, che inaugura il Natale. Si tratta di una tradizione che resiste fin dal Medioevo: dopo una canzone, viene letto un antico testo in cui si richiama l’importanza della pace.   

Il film da vedere: “Miracolo di una notte d’inverno”, un film di produzione finlandese del 2007, girato quasi interamente in Lapponia.

La missione di oggi, da mettere in calendario prima di Natale: andiamo a trovare i nostri cari al cimitero e cerchiamo di portare pace e luce nelle nostre famiglie. Basta poco: un po’ di disponibilità all’ascolto, dare una mano senza lamentarsi, regalare del tempo a chi ha bisogno del nostro aiuto, sorvolare sulle sciocchezze, sorridere e dimostrare affetto.

Hyvää Joulua!


martedì 5 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 5 Dicembre 2023

 

Foto di Tayler Kai, da pexels.com

"Questa volta non mi dissi nulla ma, scuotendomi, ma respingendo l'angoscia che urtava come un uccello impazzito contro le pareti del mio cranio, cercai di vedere in quel solitario altissimo albero di ghiaccio che mi sorgeva davanti, solo un artificioso e puerile albero di Natale. Ma, su quei rami non era che ghiaccio, anche il tronco era coperto di ghiaccio, e la vetta, né vi brillava altra luce che non fosse di ghiaccio. Qua e là dal bianco, uscivano certi unghioli acuminati, del cupo azzurro che ha il ghiaccio, e splendevano. 

Una suprema necessità di ignorare il senso di quanto accadeva, mi spinse fin sotto quell'albero per ammirarne, come qualsiasi cittadino, l'invernale trasfigurazione, e stavo lì, sorridendo e piena insieme di freddo e dolore, quando l'albero si mosse, e così carico e scintillante del suo gelido peso, si piegò a sfiorarmi la fronte. Arretrai, e quella creatura si mosse ancora ..."

"L'albero di neve", di Anna Maria Ortese (da "L'alone grigio", Vallecchi, Firenze, 1969)


Vi ho riportato qui sopra un brano di Anna Maria Ortese: leggendo questo racconto ho provato un vero senso di angoscia. L'autrice descrive bene il senso di straniamento e paura e i tentativi della protagonista di calmarsi e recuperare lucidità. Se anche voi, a volte, vi sentite impauriti o nervosi, imparate a usare la  respirazione consapevole: aiuta a concentrarvi e recuperare la calma. Sicuramente su internet troverete la spiegazione di varie tecniche. Io uso questa:  lentamente e profondamente inspiro dal naso contando fino a cinque, faccio una pausa, trattenendo il respiro e contando fino a tre, quindi espiro dalla bocca lasciando uscire tutto il fiato. Poi due respiri normali e ripeto il ciclo. Provate per un minuto o due. Felice 5 dicembre!  

lunedì 4 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 4 Dicembre 2023

Pungitopo (Ruscus aculeatus)



La leggenda del pungitopo, in una mia personale interpretazione

In un bel bosco, di cui il tempo ha cancellato il ricordo del nome, viveva una piantina, resistente ed elegante. Le sue foglie ovali, in quei lontani giorni, non erano ancora coriacee e spinose, ma tenere e accoglienti. Per questo motivo, una famiglia di topolini trovò rifugio sotto le sue foglie e stabilirono sotto quella pianta la loro dimora. 
Il piccolo arbusto accolse con gioia la famiglia dei roditori, ma ben presto i topolini si rivelarono molesti  e ingrati: facevano confusione tutto il giorno, rosicchiavano i rami della pianta e si divertivano a staccare le sue piccole e carnose bacche rosse, privando gli uccellini di quel cibo che l'arbusto aveva sempre donato loro con gioia. 
La pianta si arrabbiò così tanto che crebbe in altezza e in larghezza e trasformò le sue foglie: da tenere che erano, divennero spinose e inospitali. In pochissimo tempo, la pianta gentile si trasformò in una siepe impenetrabile. La pianta, però, rimase nobile d'animo: concentrò le foglie spinose e dure solo nei rami più bassi, per scacciare i topini ingrati, ma mantenne nei rami alti le foglie inermi, affinché gli uccellini potessero trovarvi ristoro e riprendere a cibarsi delle bacche rosse e brillanti. 
 
Il pungitopo è un arbusto sempreverde, usato spesso per scopi decorativi, e può quindi essere una piantina ideale da regalare a Natale (attenzione, però: è una pianta tossica per animali domestici e bambini. Non va ingerita!). In passato si pensava che fosse una pianta magica e che avesse il potere di allontanare le streghe.  In realtà, il nome deriva probabilmente dal fatto che i contadini la usavano per proteggere le scorte di cibo per l'inverno: le sue foglie a punta allontanavano i topi e gli altri animali. Sappiate anche che, se deciderete di regalarla, il vostro dono simboleggerà prosperità: un bell'augurio, dunque!  


domenica 3 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 3 Dicembre 2023

 

Foto di Blue Ox Studio da Pexels

"L'indomani mattina, la neve ricopriva la campagna con il suo bianco manto, come dicono i libri di lettura delle elementari. Abbiamo scartato i nostri regali ascoltando sulla BBC la messa di Natale che veniva trasmessa da Westminster, con dei cori mozzafiato. Non è una cosa che strombazzerei ai quattro venti questa mania di ascoltare la messa il giorno di Natale: ci prenderebbero per dei fissati. Né Guillaume né io siamo battezzati e in chiesa ci andiamo solo per i matrimoni o i funerali. In passato, accusavo mamma di torturarci con la sua messa. Ma ho finito con l'ammettere che quei cantici ci procurano un'emozione particolare e fanno ormai parte dei nostri Natali."

Vuoti di memoria, di Hervé Jaouen 

sabato 2 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 2 Dicembre 2023

 

Foto di Artem Kniaz su Unsplash

Mi sveglio due ore dopo essermi addormentata. La quantità di ore che riesco a dormire la vigilia di Natale sembra diminuire ogni anno, forse perché, a causa di una alquanto preoccupante dipendenza da internet, vado a letto sempre più tardi.

Ora però la pianto di lamentarmi dei miei ritmi sonno-veglia, dato che è Natale ed è l’unico giorno dell’anno in cui dovrei almeno provare a non lamentarmi. E non è un’impresa facile quando tuo fratello di sette anni ti sveglia a cuscinate in faccia alle sei del mattino.

Mugugno qualcosa come “nooo” e mi ritiro sotto il piumone, ma questo non impedisce a Oliver di fare lo stesso, tirando via le coperte e infilandosi fra le lenzuola.

“Tori” bisbiglia. “E’ Natale.”

“Mmmh.”

“Sei sveglia?”

“No”

“Invece sì!”

“No”

“Tori”

“Oliver … vai a svegliare Charlie”

“Mamma mi ha detto che non posso”. Inizia a scompigliarmi i capelli. “Toriiiii”

“Uffa.” Rotolo su un fianco e apro gli occhi. Oliver mi guarda da sotto le coperte fremendo di eccitazione, i capelli sparati in tutte le direzioni come un soffione. Io e Charlie ci siamo chiesti un’infinità di volte come sia possibile che Oliver sia imparentato con noi, dato che lui è letteralmente la gioia fatta persona e noi invece due sfigati tristi. La conclusione a cui siamo arrivati è che tutti i geni della felicità sono capitati a lui.  

Questo inverno, di Alice Oseman – Mondadori



Oggi facciamoci un regalo: notiamo, con consapevolezza, ciò che sta succedendo in questo momento, nel presente. Qualunque cosa farete dopo aver finito di leggere questo post, fatelo con tutti voi stessi, senza pensare a ieri, senza pensare a ciò che farete dopo, domani o fra un anno. Allontanate anche le preoccupazioni che non necessitano adesso di un vostro intervento. Esiste solo il presente, almeno nella prossima ora. Osservatevi, mentre fate ciò che dovete fare, notate la luce del giorno, prendete consapevolezza del luogo nel quale siete.   


venerdì 1 dicembre 2023

Calendario dell'Avvento 1 Dicembre 2023

 

Foto di Elisa su Unsplash

Eccoci arrivati in un baleno al primo dicembre e, come da tradizione, al calendario dell’avvento di questo blog. Gli altri anni si è sempre trattato di un calendario dell’avvento letterario, e non è detto che anche quest’anno non sia così, almeno parzialmente, ma avevo anche in mente una sorta di viaggio a tappe verso il Natale per recuperare una dimensione diversa, più meditativa. Una riscoperta di noi stessi e del nostro modo di essere autentici e unici, uno stop alle abitudini e alla superficialità. Spesso, parlando con le persone, mi rendo conto che in molti hanno perso quella magia che accompagnava questo periodo e che culminava il giorno di Natale. Forse ci siamo un po’ “seduti” e allora è tempo di alzarci e riconquistare il valore e la gioia del Natale. Proviamo! Il peggio che può succederci è di arrivare al 25 dicembre un po’ più sereni e felici!

Per questo primo giorno di dicembre, dedichiamoci a riscoprire una tradizione dei tempi passati. Lasciate che vi racconti della tradizione fiorentina del “Ceppo”, predecessore dell’albero di Natale, che le famiglie preparavano il 24 dicembre. Si trattava di una costruzione in legno, piramidale, con alcuni ripiani, che le famiglie decoravano con nappe, pigne e candele. Sul ripiano in basso veniva posto il Presepio e su quelli in alto i regalini per i bambini. Prima di poter prendere i doni, i bambini recitavano l’Ave Maria del Ceppo:

Ave Maria del Ceppo

Angelo benedetto

L’Angelo mi rispose:

Ceppo mio bello

portami tante cose!

 


Potrebbe essere un’idea fare il ceppo, quest’anno, al posto dell’albero di Natale, oppure farli entrambi, recuperando un’antica tradizione. E voi? Quale è una antica tradizione natalizia che potreste recuperare?

 

Ah, prima che mi dimentichi! Da oggi al 24 dicembre, scattate una foto al giorno, in un momento in cui venite colpiti da qualcosa di particolare (se non potete fare la foto, annotate il particolare o la sensazione sulla vostra agenda): il sorriso buffo di un bambino, una ghirlanda originale, una scena commovente, una telefonata inaspettata che vi ha fatto piacere, una frase di un libro che vi ha fatto pensare, ecc. ecc.