Tutto da cambiare, Tonino!

Tutto da cambiare, Tonino!
Tonino è cresciuto ed è a spasso nella rete! Se vuoi puoi seguirlo su Blook Intrecci nella rete. Leggi tutto il libro gratis a puntate! Qui trovi il primo capitolo: https://blookintreccinellarete.blogspot.com/2015/06/antonio-punto-e-capo-primo-capitolo-due.html

venerdì 17 febbraio 2012

Provaci ancora, Dany!

Gli ultimi inviti sono partiti. Adesso non resta che aspettare le risposte. E’ proprio vero che le faticate, a distanza di un po’, si dimenticano. Dopo la festa di compleanno del mio cucciolo dell’anno scorso, dove mi ero chiesta diverse volte chi me l’avesse fatto fare di invitare a casa dei compagni di classe (per inciso: sto parlando di quelli “bravi e buoni” … ma che poi si erano comunque scatenati oltre ogni dire …. Mumble mumble: cosa sarebbe successo se fossero stati i cosiddetti birboni?) mi ero ripromessa: l’anno prossimo facciamo passo e si festeggia solo in famiglia. Invece rieccomi qui, nel 2012, a lanciare inviti … e sia! Vedremo come andrà quest’anno! Intanto mi ripasso qui di seguito quello che successe l’anno scorso … dal diario del 2011 …  
 ... alla fine della serata lui era distrutto. Ma io ero più distrutta di lui! Dopo aver giocato a calcio nell’ingresso (!!!!), hanno proposto di giocare a tennis con le palline vere che avevano trovato in camerina (dove sono le racchette??? - !!!! "ragazzi, non siamo in un campo da tennis, e nemmeno all'Artemio Franchi!). La proposta allora è virata sui supereroi, con tanto di maschere e un diluvio di sudore a forza di rincorrersi; poi siamo passati in soluzione di continuità a lotta libera. Infine, stremati, hanno messo gli occhi sul modellino di legno del battello fluviale del nonno, chiedendo di giocare con quello. Al mio no hanno pensato bene di puntare ancora più in alto e hanno cercato di impossessarsi del modellino della baleniera che giaceva al sicuro (quasi) sul pianoforte. Uno, dopo essersi arrampicato ritto in piedi sullo sgabello, ci ha ficcato le adorate manine chiedendo "e questa cos'è????. Distolti con il miraggio di qualche caramella, uno di loro ne ha presa una e poi si è messo tutto il tubetto in tasca "queste le prendo per dopo"!!! Poco dopo è corso verso di me con la lingua di fuori, tutta bianca, dicendo "che schifo!Mi dai un po' d'acqua???" ... addio, cosa avrà mangiato???? Tre gomme da masticare tutte insieme alla menta forte! Li ho ridotti alla ragione con la  proposta della Wii e poi di un filmino (il gusto del proibito: "la mamma Batman non me lo fa mai vedere" ....)!!!! Quando sono arrivate le mamme, verso le 19, nessuno voleva andare via. Non sapevano come fare a farli vestire (scarpe disseminate per tutta la casa e giubbotti morti dappertutto). Mi è venuta in mente la genialata: "A chi va via senza fare storie gli regalo un ovetto kinder di Ben 10". In dieci secondi erano alla porta con l'ovetto in mano, giubbotti e cappelli. Però si sono divertiti.  

venerdì 10 febbraio 2012

Civita di Bagnoregio

Ti ho scattato una foto. Tac. Così, non con la macchina fotografica, quella l’avevi tu. L’ho scattata nella mia testa. Sono le foto più belle, quelle che riesco a riguardare appena ne ho voglia: seduta in ufficio, sdraiata in un prato, mentre cerco di addormentarmi, sotto le coperte, strusciando i piedi l’uno contro l’altro. Adesso ne ho voglia. Tac. Eccoti lì, inondato di sole, mentre mi vieni a cercare, fra i vicoli di un paesino morente e faticoso. Eccoti lì, camminare su quella stradina lastricata di pietra, un attimo prima che tu mi veda, un attimo prima che io ti chiami.

venerdì 3 febbraio 2012

Immagini di calore umano

Stamani sono uscita da casa col mio Piccolo e mio Marito. Abbiamo preso la macchina e non gli scooter, dato il freddo. Quando sono uscita da lavorare lì per lì avevo pensato di tornare a casa facendomi una bella e salutare passeggiata, ma ho rinunciato subito dato il vento gelido. Così mi stavo incamminando velocemente alla fermata dell’autobus quando in piazza della Libertà l’umanità mi ha regalato un attimo di calore, uno struggimento e un sorriso balsamico. Due donne, una più giovane, l’altra di mezza età, probabilmente madre e figlia, si abbracciavano senza staccarsi accanto ad una macchina, incollate l’una all’altra, parlando fra le risa e i singhiozzi. Ho dato un’occhiata alla targa della macchina: straniera. Probabilmente un ricongiungimento dopo lungo tempo. La nostalgia, l’amore, la sofferenza, la privazione si amalgamavano fondendosi, confondendosi. Sono stata ricoperta dalla loro emozione e me ne sono andata scambiando un sorriso con una terza donna seduta in macchina, che si teneva in disparte con rispetto, aspettando.