Tutto da cambiare, Tonino!

Tutto da cambiare, Tonino!
Tonino è cresciuto ed è a spasso nella rete! Se vuoi puoi seguirlo su Blook Intrecci nella rete. Leggi tutto il libro gratis a puntate! Qui trovi il primo capitolo: https://blookintreccinellarete.blogspot.com/2015/06/antonio-punto-e-capo-primo-capitolo-due.html

mercoledì 30 ottobre 2013

Libri sul comodino


Aiuto! Mi accorgo che sono terribilmente indietro nell’aggiornare i “libri sul comodino”, per cui rimedio con un post dedicato. Durante l’estate abbiamo letto molto, complici le ferie e alcuni momenti fortunati nei quali ci siamo ritagliati spazio e tempo per noi. Qui di seguito una panoramica di alcuni libri letti. Se ancora non avete provato l’esperienza di leggere ad alta voce con i vostri bambini o in generale in compagnia di altre persone, vi consiglio di rimediare. Sono bei momenti, nei quali la vostra voce, unica e inconfondibile, viene donata per uno spazio speciale di amore e affetto per un viaggio nella fantasia. Leggere insieme aiuta ad avvicinarsi, non fosse altro per le posizioni nelle quali di solito ci mettiamo per permettere a noi stessi e ai nostri compagni di letture di vedere le figure sul libro. La vicinanza fisica si trasforma spesso in vicinanza di pensiero, l’esperienza di una lettura condivisa comunica all’altro quanto bene gli/le volete (chi si sognerebbe di leggere a voce alta per qualcuno a cui non tiene?) e vi fornisce argomenti di conversazione anche in momenti diversi. Scegliere i libri da leggere può diventare un momento per passare altro tempo insieme, aprendosi a proposte e gusti diversi che inevitabilmente emergeranno. Magari scoprirete (e farete scoprire) autori di cui ignoravate l’esistenza o generi dimenticati. Immagazzinerete bellissimi momenti da ricordare. Perché non provare? 
“Un amico segreto in giardino” – Linda Newberry – ho scoperto questa deliziosa scrittrice inglese che con questo romanzo ha vinto il Premio Orbil. Se anche voi sarete colpiti da questo libro, avete un motivo in più per essere contenti. Salani, il suo editore (e a proposito di Salani devo dire che tutti i libri che ho letto di questa casa editrice mi hanno sempre entusiasmato) ha organizzato un tour in Italia della scrittrice Linda Newberry, che inizierà il 6 novembre. Le tappe italiane saranno: Bari, Trinitapoli, Conversano, Termoli, Cesenatico, Bologna, Vignola, Carpi, Vimodrone e Cuneo. Questo libro mi ha affascinato per aver saputo miscelare la realtà, che tanto amo nei libri per bambini (viene affrontato un tema spinoso: la morte del nonno della protagonista) con la fantastica figura di Lob. Il libro scorre veloce, la trama si snoda pagine per pagina e non annoia mai. I sentimenti della bambina sono immediati e “vivi” e i ragazzi non faticheranno a riconoscersi in questa ragazzina. Se dovessi consigliare un’età (sempre così difficile, dato che i bambini possono essere così diversi fra loro!) direi che può essere adatto dai 10 anni.

“Capitan mutanda” Dav Pilkey: che dire di questa serie di libri dello scrittore americano Dav Pilkey? Se i vostri figli non amano leggere potete provare a proporgli questi libri. Di solito vengono divorati! Le storie sono semplici, assolutamente non impegnative ma simpatiche e divertenti. Per libri più profondi ci sarà tempo … l’importante è cominciare e rendere l’oggetto libro accattivante. E in questo riescono benissimo. E poi ogni tanto si ha voglia di leggerezza, no? Se volete iniziare a conoscere il lavoro di Dav Pilkey vi conviene cominciare con “Le mitiche avventure di Capitan Mutanda”, che è il primo della serie, per poi continuare con Capitan Mutanda contro i gabinetti parlanti, Capitan Mutanda contro i malefici zombie babbei (più noioso, potete saltarlo a nostro parere), Capitan Mutanda e il ritorno del professor Pannolino, Capitan Mutanda e la vendetta della superprof. Questi libri hanno il pregio di far ridere e di essere accattivanti, con alcune pagine dedicate a “effetti speciali” (Flip-o-rama = pagine che sfogliate in sequenza veloce si “animano”). Per i bambini di oggi, specie quelli abituati solo alla televisione e ai fumetti. E a tutti quelli che pensano che leggere sia noioso.

“Storie sotto il melo” – Sigrid Heuck – ecco un delizioso libriccino per i più piccolini. L’autrice ha anche illustrato i suoi racconti: le figure sono davvero splendide, dolci e ricche di particolari. E’ uno di quei libri dove ogni tanto, al posto della parola, si trova l’illustrazione corrispondente (i pittogrammi). Le storie, semplici e immediate, comunicano concetti profondi a chi vorrà rifletterci sopra. Per questo il libro piacerà sia ai bambini piccoli (va già bene dai tre anni) che agli adulti che hanno voglia di storie tenere. I protagonisti delle storie sono un orsetto e un cavallino. I vostri bambini non si stancheranno facilmente di ascoltarle …
“La voce del rospo” – Lorella Rotondi - Ecco un libro simbolo di civiltà, amicizia, solidarietà e speranza per la scuola e i nostri ragazzi. La dimostrazione concreta che un libro è per tutti e di tutti. Si tratta, mi si passi il termine, dell’”esperimento” di un’insegnante speciale (Lorella Rotondi) e degli alunni della scuola elementare e media di Greve in Chianti. E’ la storia del paese di Melisma e del re rospo, conquistato dalla musica e dalla gentilezza. Il testo è stato illustrato dai ragazzi e all’interno del libro si trova la versione, oltre che in italiano, in tedesco, inglese, francese, spagnolo, albanese e braille. Accompagna il libro anche un cd audio, che permette ai più piccoli, che ancora non sanno leggere, di ascoltare la storia.
 “A caccia dell’orso” – Michael Rosen – Helen Oxenbury – lo abbiamo letto, riletto, riletto … non smettevamo più, perché lo abbiamo fatto nostro, lo recitavamo insieme, facevamo le facce buffe, esageravamo i rumori, e le ultime pagine finivano sempre con delle grandi risate, quando l’orso arrivava fin sulla porta di casa e la famiglia correva a chiudere la porta dimenticata aperta appena in tempo …  
“Le piccole fiabe zen del grande panda Acquasilente” – Jon J. Muth – si tratta di tre racconti classici della tradizione zen raccontati dal Panda a tre fratellini. A ciascun bambino il Panda racconterà una storia per aiutarli a riflettere su quanto accade intorno a loro. Belle illustrazioni per questi racconti che regalano calma e saggezza e uno sguardo più acuto sulla realtà.
“L’inverno della famiglia Topini” – Kazuo Iwamura – un piccolo inno alla semplicità e alle gioie del focolare. I topini si godono l’inverno giocando sulla neve, mangiando torte preparate dalla nonna, ideando e costruendo insieme un gioco da tavolo. Le illustrazioni sono tenere, vivaci e dense di particolari. Incanteranno i bambini.
“Tutti i baci in cielo e in terra” - Kimiko – è un libro per giocare e per aguzzare la vista! Illustrazioni fitte fitte di personaggi, immersi in dodici scenari. Dovrete trovare nelle immagini tutti i baci che si scambiano i protagonisti di questo libro: bambini, personaggi delle fiabe, dinosauri, scimmiette, delfini, orsi polari, ecc.

Concorso "Poeta anch'io"

All'ultimo tuffo vi segnalo questo concorso di poesia, che scade ... domani! Però se siete davvero motivati e avete scritto una bella poesia sul tema "ho tempo per te", niente può trattenervi dal provare! Il concorso è promosso dall'Associazione Valori Bomarzo. Il regolamento completo lo trovate su www.associazionevalori.org ... che fate ancora qui?????? Via ad organizzarvi!

giovedì 24 ottobre 2013

Segnalazioni: Scrittori d'Italia al Gabinetto Vieusseux

 Scrittori d'Italia classici e moderni
Ciclo di lezioni in occasione dell'anno della cultura italiana negli USA
anno accademico 2013-2014
 
In occasione del 'Year of Italian Culture in the United States', il Gabinetto Vieusseux, con la collaborazione del Centro Studi Aldo Palazzeschi e la Syracuse University in Florence, propone una serie di lezioni su alcuni grandi autori della letteratura italiana espressamente concepite per il pubblico degli studenti delle Università americane che hanno sede nella città di Firenze.
Il Gabinetto Vieusseux è un'istituzione che vanta fin dai suoi inizi molti speciali contatti con la cultura degli Stati Uniti, dalla tempestiva disponibilità in biblioteca dei libri americani, alla frequentazione di scrittori come Mark Twain, Nathaniel Hawthorne, Henry James durante i loro soggiorni in Italia. 
Questo ciclo di lezioni ambisce così a dare continuità a una tradizione di relazioni fra il Gabinetto Vieusseux e una realtà culturale ampia e vivace come quella delle Università americane che svolgono la loro attività nel territorio fiorentino. Siamo convinti che il patrimonio culturale e le competenze del Gabinetto Vieusseux possano costituire una straordinaria opportunità di conoscenza e di approfondimento per i giovani statunitensi nell'ambito della loro esperienza di studio in Italia.
Le lezioni saranno tenute in italiano nella prestigiosa Sala Ferri di Palazzo Strozzi, ognuna verrà concepita in modo interattivo con l'ausilio di immagini e letture di brani, grazie alla collaborazione di docenti universitari e studiosi con specifica esperienza di insegnamento con allievi americani. 
 
 
Programma
Sala Ferri, ore 17.30
 
23 ottobre
Boccaccio
Alessandro Duranti
 
13 novembre
Calvino
Marino Biondi
 
4 dicembre
Machiavelli
Riccardo Bruscagli
 
13 marzo
Palazzeschi
Gino Tellini
 
3 aprile
Scrittrici italiane del Novecento
Dacia Maraini
 
8 maggio
Pasolini
Franco Zabagli
 

Segnalazione: DONNEDICARTA a Palazzo Vecchio

L'Associazione DONNEDICARTA consegnerà la Carta dei diritti della Lettura all'europarlamentare David Sassoli a Firenze, il 29 ottobre alle ore 18.00 a Palazzo Vecchio.  

A Roma invece, nel mese di novembre, inizierà un'altra avventura: ogni articolo sarà trasformato in un progetto operativo con scuole e biblioteche, con enti culturali e fondazioni, associazioni, scrittori e lettori che restituisca a questo Paese la dignità di un Paese libero di leggere e di pensare.


Segnalazione: Libreria Cuccumeo 25 ottobre: presentazione NELLE MIE MANI con JORGE LUJAN e JOANNA DILLNER

 Il 25 ottobre, alla Libreria Cuccumeo a Firenze, ci sarà la presentazione di un bellissimo albo illustrato, con l'autore Jorge Luján e l'editrice italiana Joanna Dillner di Bohem Press. Il libro, illustrato egregiamente dall'illustratrice francese-iraniana Mandana Sadat,  esce contemporaneamente in Italia e in Francia,  e sarà seguito a breve   anche dall'edizione argentina e statunitense.  Un inno alla fantasia libera dei bambini, che speriamo porti gli adulti a una libertà fantastica...
                                                        

La LIBRERIA CUCCUMEO e l'ASSOCIAZIONE SCIOGLILIBRO
VI INVITANO

venerdì 25 ottobre ore 17,30
alla Libreria Cuccumeo,
 via Enrico Mayer 11/13 r - Firenze tel. 055483003
ALLA
 PRESENTAZIONE CON MUSICA
DEL LIBRO EDITO DA BOHEM PRESS
NELLE MIE MANI

con l'autore Jorge Luján e con l'editrice Joanna Dillner

"Muovo la mano e trovo una noce di cocco. Scuoto la noce e nasce un lago.
Mi tuffo nel lago e incontro un pesce. Sfioro il pesce e..."
Se anche a voi piace viaggiare con la fantasia, non mancate.
Per bambini di 4-10 anni e adulti di tutte le età
Consigliato alle famiglie e agli operatori di settore
Per partecipare si richiede l'acquisto di un libro
Per info e prenotazioni 055483003
  Jorge Luján
Nato a Cordoba, Argentina, Jorge Luján ha lasciato il suo paese a causa della dittatura e ora vive in Messico. Architetto e musicista, insegna letteratura all'università e scrive per bambini e per adulti. Ha pubblicato trentotto libri, molti dei quali tradotti in dieci lingue. I suoi testi sono poesia pura: ironici, intimistici, umoristici, hanno ispirato illustratori di grandissdima qualità come Isol, Chiara Carrer, Julia Friese, Javier Zabala, Linda Wolfsgruber. In Italia ha pubblicato Sera d'inverno e Nelle mie mani, entrambi con Bohem Press e con le illustrazioni di Mandana Sadat. Artista poliedrico, alterna versi e musica nei suoi spettacoli pieni di allegria, capaci di aprire spazi imprevedibli allo stupore.

mercoledì 23 ottobre 2013

Segnalazione: Halloween al Planetario ** Grande festa di Halloween alla reggia di Cassiopea ** Domenica 27 e giovedì 31 ottobre 2013


PLANETARIO PER FAMIGLIE e LABORATORI
"Grande festa di Halloween
alla reggia di Cassiopea"
 
 
Domenica 27 ottobre, inizio attività ore 14.30, 16.00 e 17.00
Giovedì 31 ottobre, inizio attività ore 17.00
Per bambini, ragazzi e adulti (età minima 6 anni)
 
Quando una regina come Cassiopea organizza una festa tutti vogliono partecipare…
ma per Gatto Nero, Ragno e Pipistrello sarà facile ottenere l'invito?!?
Un planetario e un laboratorio tematico per festeggiare Halloween tutti insieme, grandi e piccini!
 
 
 
 
Prenotazione obbligatoria
Ingresso: 7.50 euro gli adulti, 5.00 euro i bambini, € 9.00 per le due attività
 
Ufficio Prenotazioni
Fondazione Scienza e Tecnica e Planetario
via G. Giusti 29, Firenze

tel 055 23 43 723 fax 055 24 78 350
 
Da lunedì a venerdì orario 9.00 - 16.00

martedì 8 ottobre 2013

Il nostro caro Osvaldo ... scopriamo qualcosa in più su di lui!


Iddio divide in tre l’umanità:

il Prete, il Nobiluomo, il Contadino.

Il primo, più avveduto, ben si sa

Prega per gli altri due sera e mattino;

il secondo combatte e miete allori

per il primo e per il terzo, non per sé;

quanto al terzo è ben giusto che lavori

per dare da mangiare a tutti e tre.



il "nostro" Osvaldo!



albero genealogico a Castel Forte
 


Oswald von Wolkenstein era un personaggio poliedrico: poeta, compositore, menestrello, guerriero, avventuriero, diplomatico nel servizio dell’imperatore Sigismondo I (entrò anche a far parte dell’Ordine del Dragone). Fu nobile di estrazione e plebeo nello stile di vita. Si presume (ahimè, non c’è certezza nemmeno per fatti molto più recenti, figuriamoci se scriviamo del lontano anno 1300 …) che Oswald von Wolkenstein sia nato nel 1376 o 1377 a Castel Trostburg, nei pressi di Ponte Gardena (vedi post del 9 settembre 2013) da una nobile famiglia (il suo casato deriva da Selva -Wolkenstein in Val Gardena). Era il secondo figlio di Friedrich von Wolkenstein e Katharina von Villanders (in tutto avevano sette figli: tre maschi e quattro femmine).

La sua vita fu estremamente avventurosa e ne sono rimasta così colpita durante le mie vacanze all’Alpe di Siusi che ho cercato di saperne di più.  Questo post è il frutto di alcune ricerche che ho fatto, ma se sapete qualcosa in più scrivetemi, in modo da poter aggiungere le vostre informazioni!

Dunque, i primi anni di vita li trascorse a Castelforte. Sembra che a otto anni fu colpito accidentalmente da una freccia e perse l’occhio destro. A dieci anni, quindi verso il 1386, abbandonò la casa paterna, affidato dal padre a un nobile del nord, per fargli imparare le regole del vivere cavalleresco.  Iniziò a viaggiare attraverso l’Europa arrivando fino in Oriente (Armenia, Persia, Arabia). Durante i suoi viaggi, oltre ad esercitare i mestieri più disparati (cuoco, stalliere, soldato, messaggero, marinaio, interprete e altro … A proposito, sembra che parlasse dieci lingue: francese, latino, lombardo, russo, moresco, catalano, castigliano, tedesco, sloveno e ladino … per dirla come la diceva lui: “ben dieci lingue usavo, alla cialtrona” e “Feci lo sguattero e lo stalliere, fui rematore nelle galere, a Candia e altrove, sempre all’addiaccio, con i capelli arruffati, con i vestiti frusti e stracciati …”) iniziò anche a scrivere delle canzoni sui luoghi che visitava. Durante il suo vagabondare conobbe sorti alterne, patì la fame, andò in prigione, fu torturato, riuscì a fuggire … una vita intensa! Nel 1397 tornò a Gardena, dove s’innamorò di una donna bellissima (ma furbacchiona! Sembra pensasse solo al denaro …) di nome Sabine von Hauenstein. La donna lo convinse ad andare in Terrasanta, per emendare i suoi peccati, e al suo ritorno apprese della morte del padre e iniziò un lungo litigio sull’eredità con i suoi fratelli. La bella Sabine intanto si era “distratta” con un ricco mercante di Castelrotto …

Nel 1407 l’eredità fu divisa e Oswald ricevette un terzo del castello Hauenstein (Castelvecchio, Siusi allo Sciliar). Gli altri due terzi furono assegnati al cavalier Martin Jäger.

Nel 1415 la vita di Oswald von Wolkenstein raggiunse il suo culmine, quando poté prendere parte al Concilio di Costanza (divenne consigliere del re). Accettò allora di partire per un lungo viaggio per conto di re Sigismondo, che lo portò fino in Portogallo per missioni diplomatiche.

Quando tornò a casa, apprese che Sabine era morta e nel 1417 Oswald sposò Margarete von Schwangau, che gli diede sette figli.

Anche nella vita politica del Tirolo, Oswald ebbe una parte molto importante. Fu per lungo tempo antagonista del governatore del Tirolo “Friedrich”, del quale fu anche prigioniero. Negli ultimi anni della sua vita Oswald non lasciò quasi mai il Tirolo, dove ricopriva diverse cariche politiche.

Nel 1421 fu infine imprigionato presso Castel Forst, nei pressi di Merano, dove fu torturato e umiliato.

Tra il 1423/1425 Oswald fece fabbricare un primo manoscritto su pergamena con oltre cento delle sue canzoni. Oggi questo documento è noto come il “Manoscritto A“. Nel 1431 fece produrre il suo secondo manoscritto, noto come “Manoscritto B“, sempre su pergamena.

Morì a Merano il 2 agosto 1445, al castello di Hauenstein. La sua lapide si trova a Bressanone, nei pressi del Duomo, mentre la sepoltura avvenne come da desiderio dello stesso Oswald nel convento agostianiano di Novacella a Bressanone.

Ha lasciato 126 canti, in gran parte da lui stesso musicati, a una o più voci, di tema sacro e profano, affermandosi come ultimo rappresentante del Minnesang.

Curiosità: su quasi tutti i ritratti, Oswald von Wolkenstein è mostrato con l’occhio destro chiuso. Non sappiamo in realtà se l’occhio era già danneggiato dalla nascita o se, come abbiamo detto all’inizio del post, fu colpito accidentalmente da una freccia.


Scomparsa è la tristezza

Or che si scioglie la neve sull’alpe di Siusi.

Si destano i vapori della terra

S’ingrossano i precipiti ruscelli

Da Castelrotto all’Isarco.

Cantano, liete, le piccole creature di Dio

Nel bosco attorno a Castelvecchio.

 

Se volete saperne di più (ma sono molto difficili da reperire. Io, al momento, non ci sono riuscita!):

-      Ferruccio Bravi, Mito e realtà in Osvaldo di Wolkenstein, Bolzano, Centro di studi atesini, 1973.

-      Ferruccio Bravi La vita di Osvaldo Wolkenstein poeta atesino del Quattrocento.

A proposito! Un'ultima precisazione! Quando siamo stati a visitare Castel Forte, la guida ci ha detto che Osvaldo fu amato da molte donne, malgrado non si potesse dire che fosse un uomo avvenente. Riflettendo, probabilmente le donne non erano attratte nemmeno dai soldi, visto che la sua vita fu un altalenarsi di momenti buoni e momenti difficili ... quindi non c'è che da attribuire questo successo alla sua poesia ... meditate quindi cari ragazzi ... la cultura potrebbe tornarvi utile in vari campi!
 

lunedì 7 ottobre 2013

Mostre in corso a Firenze

Una mostra fotografica dedicata allo specchio! Un gioco di riflessi per sei sguardi diversi. Un gruppo di fotografi professionisti si è confrontato con il tema dello specchio, oggetto dell'arredo e metafora di molto altro, per realizzare una mostra, unica nel suo genere, negli ambienti di Selfhabitat, negozio di design e arredamento di Viale De Amicis. I loro scatti, inediti e originali, pensati appositamente per la mostra "Sguardi Riflessi", sono accolti e contestualizzati nello spazio di Selfhabitat rivelando tutta la loro valenza artistica, a suggerire una funzione della fotografia imprescindibile nel mondo dell'abitare.
"Riflesso luminoso, riflesso mentale, riflesso fisico, riflesso intellettuale sono declinazioni di un unico termine, reale quanto illusorio e incontrollabile - dice Dora Liscia Bemporad, docente di Storia delle Arti Applicate dell'Università di Firenze commentando il tema della mostra - In qualsiasi apparenza si manifesti, si tratta sempre di una distorsione della realtà che non corrisponde in nessun caso ad un doppio perfetto. Lo specchio diventa il paradigma delle sfumature che la figurazione può assumere sia da parte di chi osserva, sia da parte di chi interpreta. Il mezzo fotografico è l'unico attraverso l'interpretazione dell'artista a cogliere le diverse sfumature, anche coesistenti, sia in uno scatto che riprenda un aspetto della realtà circostante, sia che sia frutto di una rielaborazione successiva dell'immagine".
Fino al 2/11  - SelfHabitat - viale De Amicis, 169/175 - Firenze
Viaggio in Oriente. Fotografie dall'Africa a Casa Martelli - Museo di Casa Martelli - L'esposizione, visibile ogni giovedì dalle 14 alle 19 e ogni sabato dalle 9 alle 14, resterà aperta fino al 7 novembre prossimi. Il fascino esotico e misterioso che legò gli occidentali al Medio Oriente e all'Africa mediterranea esplose con le campagne militari di Napoleone. Nei decenni successivi viaggiatori, artisti, archeologi e studiosi calcarono quelle sabbie sconosciute. L'Oriente, e i suoi paesaggi, le sue contrade dalle atmosfere insolite, divengono così soggetti prediletti dai fotografi (negli anni tra il 1869 e il 1900 se ne contano al Cairo oltre 250, dei quali 100 francesi). La produzione commerciale ebbe un vero e proprio decollo, conquistandosi una clientela turistica che approda alle terre orientali fin dagli anni sessanta dell'Ottocento; dall'apertura del Canale di Suez, nel 1869, l'Egitto diviene una meta prediletta per tutti i viaggiatori. Fra questi vi fu il contributo, attento e insostituibile del fotografo francese Émile Béchard, che aprì uno studio al Cairo, dal 1869 al 1873 in via Mousky nel quartiere dell'Ezbekiya, dove visse fino al 1880. Il suo nome viene di frequente associato a quello di un altro fotografo francese, Hippolyte Délié, e le stampe vengono spesso firmate: Béchard, E. Béchard, oppure H. Béchard. Quest'ultima firma ha indotto più storici ad ipotizzare l'esistenza di un altro fotografo, un presunto Henri Béchard. Si deve invece al fratello Hippolyte, che non lavorò mai in Egitto, l'ampia diffusione delle opere fotografiche di Émile, diffusione che consentirà a quest'ultimo di essere insignito della medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi nel 1889 per il lavoro L'Égypte et la Nubie: grand album monumental, historique, architectural. Oltre all'imponente lavoro sui grandi monumenti dell'antico Egitto, Émile Béchard raggiunse una buona reputazione per le scene di genere e i ritratti della popolazione del nord Africa come testimoniano le fotografie in mostra. A una clientela benestante, spinta dal desiderio di pellegrinaggio in Terra Santa o dalla scoperta dei siti d'Egitto, piacquero particolarmente le immagini delle strade del Cairo e della vita quotidiana della popolazione. La collezione di fotografie di Casa Martelli ne offre un esempio perfetto: i 24 intensi ritratti furono infatti acquistati da Carlo Martelli (1850-1945), padre dell'ultima generazione di cui abbiamo raccolto l'eredità, durante il suo viaggio in Terra Santa in compagnia di un gruppo di amici fiorentini. La carovana, che parte da Livorno il 26 di agosto e rientra in Italia il 24 ottobre 1879, toccherà Alessandria, il Cairo, Porto Said, Jaffa, fino a raggiungere le agognate mete dei luoghi santi, fra cui Gerusalemme, Betlemme, Emmaus e il Mar Morto, il lago di Tiberiade, Nazaret, e infine Damasco e Beirut, da dove rientrerà via mare ad Alessandria.Il giovane Carlo, affascinato dai colori, le luci, i costumi delle popolazioni, rivive con grande attenzione ed interesse l'esperienza comune ai viaggiatori, ai pittori e non ultimi ai fotografi, che avevano cercato, con sensibilità e aiuti tecnici di farli propri. Museo di Casa Martelli via Zannetti, 8 Firenze Orario visibile ogni giovedì dalle 14 alle 19 e ogni sabato dalle 9 alle 14 Biglietto gratuito
Prenotazione obbligatoria € 3,00
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BASE / Progetti per l'arte festeggia il quindicesimo anno di attività presentando un progetto di David Tremlett appositamente ideato per Firenze. L'opera dal titolo "Due Pareti" è costituita da due nuovi wall painting a pastello che permettono una lettura inedita dello spazio espositivo, oltre ad aprire una riflessione su quale sia e su come è cambiato il ruolo del colore e del disegno nella cultura occidentale dalla preistoria ad oggi. L'artista, famoso dalla fine anni settanta per le sue pareti pittoriche che evidenziano i limiti dell'architettura, rendendola al contempo rarefatta e sensibile, descrive il senso dei due ultimi wall painting pensati per BASE in questi termini: "Dopo qualche tempo nell'est asiatico, recentemente, i disegni sono emersi: Il disegno pensato in Giappone è quello a struttura verticale, il disegno orizzontale è quello concepito in Vietnam. […] Il disegno è spesso una risposta a ciò che appare di fronte all'artista (l'idea, il soggetto in questione), spesso l'anticipazione di qualcosa che sta per avvenire. Il mio lavoro insiste ripetutamente sul muro dell'architettura". Il progetto evidenzia come l'interesse di Tremlett di indagare i codici dell'astrazione geometrica e i pattern decorativi sia sempre in funzione della relazione tra superficie, colore, contenitore architettonico e spettatore che lo fruisce, al fine di stabilire uno spazio mentale in dialogo con quello squisitamente fisico. David Tremlett (Cornovaglia, Inghilterra, 1945; vive e lavora in Inghilterra), sin dai suoi primi esordi nel clima concettuale alla fine degli anni sessanta, ha sviluppato un atteggiamento critico verso il linguaggio estetico modernista. I suoi studi nell'ambito della scultura lo portano a riflettere su questa pratica, attitudine che lo accompagna in tutto il suo percorso, fino a voler sostituire la solidità plastica dell'oggetto e la presenza concreta dei materiali con la visualizzazione del progetto e del processo realizzativo dell'opera. Nascono così le prime investigazioni sulla realtà che lo circonda e prendono forma le prime opere effimere realizzate con materiali trovati come chiodi, grasso e graffite. Invece, le fotografie, le installazioni sonore e i disegni lineari divengono il modo per testimoniare le osservazioni sui luoghi visitati in prima persona. Il viaggio, infatti, è per Tremlett alla base della vita e dell'arte, questa convinzione lo porta nel 1971 a intraprendere un cammino a piedi e in autostop da Londra verso l'Australia per ritrovare i suoi genitori. Le cartoline che spediva dai luoghi che attraversava costituiscono oggi l'opera presente alla fondazione Henry Moore di Leeds. La dimensione del viaggio come fattore di continue scoperte suggerisce all'artista di realizzare non la rappresentazione del paesaggio, ma l'esperienza dell'incontro con esso. Nel 1978 Tremlett realizza in Malawi il suo primo wall drawing individuando il proprio "stile" artistico nella tecnica del pastello applicato sulla superficie architettonica direttamente con le mani. Da quel momento le sue opere puntano a creare una nuova dimensione spaziale (un'architettura nell'architettura) esclusivamente attraverso forme bidimensionali e la liricità degli olii e delle terre che usa per la colorazione. Nei decenni successivi, in alcune opere, i segni di colore si mescolano alla presenza di frasi o parole, sottolineando così che i suoi lavori sono il frutto di riflessioni effettuate in studio. Tracce della memoria che, epurate da tutto ciò che poteva essere collaterale, diventano segni permanenti e concreti per future esperienze collettive.
BASE / Progetti per l'arte è un'idea di artisti per altri artisti. BASE è un luogo unico per la pratica dell'arte in Italia, la cui attività iniziata nel 1998, viene curata da un collettivo di artisti che vivono e operano in Toscana e che si fanno promotori di presentare a Firenze alcuni aspetti, tra i più interessanti dell'arte del duemila.
via San Niccolo' 18, Firenze  orario: mar-sab 18-20 Ingresso libero
055 679378
David Tremlett
fino al 20/11/2013
mar-sab 18-20
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JOANA VASCONCELOS Fino al 15/12/2013 MUSEO GUCCI PIAZZA DELLA SIGNORIA FIRENZE (ORARIO 10-20)L'arte di Joana Vasconcelos è caratterizzata dalla decontestualizzazione di ciò che è comune e familiare – oggetti d'uso domestico, cucchiai di plastica, ma anche icone nazionali – e dalla decostruzione di come vengano universalmente identificate le certezze, in particolar modo in riferimento ai generi sessuali, alla classe sociale ed alla nazionalità. Vi è un pensiero politico nel lavoro della Vasconcelos. La Rivoluzione dei Garofani del 1974, il regime autoritario e la cultura patriarcale di Salazar costituiscono lo sfondo e il contrappunto alla sua incredibilmente energica re-invenzione dell'identità portoghese, soprattutto femminile. L'artista ha ereditato ed assimilato sia il linguaggio visivo e i temi interpretati da Marcel Duchamp nei suoi "readymade", sia il consumo di massa esemplificato dall'arte pop di Andy Warhol e Claes Oldenburg e le sovversive, a tratti ironiche voci femministe di Louise Bourgeois e Eva Hesse. Soprattutto, Joana Vasconcelos incorpora nelle sue opere il tradizionale artigianato portoghese, utilizzando per i suoi lavori l'uncinetto, la filigrana e le ceramiche sia come pratiche artistiche che come soggetti storici. Red Independent Heart (Coração Independente Vermelho) (2008) – Sospeso al soffitto, Red Independent Heart è formato da migliaia di coltelli, forchette e cucchiai di plastica traslucida fusi fra loro e modellati su di una struttura in ferro per creare una splendida, elegante immagine di un cuore roteante che si muove al suono tradizionale del fado. Il cuore è l'interpretazione in plastica di un monile classico della gioielleria portoghese, "Coração de Viana - Il cuore di Viana", qui riprodotto in scala monumentale. Simbolo della città di Viana do Castelo, nel nord-ovest del Portogallo, "Il cuore di Viana" è realizzato con la tecnica della filigrana, una particolare lavorazione ad intreccio che utilizza fili metallici invece che tessili ed è praticata nella città portoghese fin dal Medioevo. Il titolo dell'opera proviene dal fado: si tratta di una frase della canzone "Estranha Forma de Vida", che arricchisce il lavoro di un altro importante elemento di storia portoghese, le canzoni della cantante Amalia Rodrigues. L' amatissima voce della Rodrigues ha infatti caratterizzato la cultura popolare portoghese dalla metà del secolo scorso: è un vero simbolo del Portogallo, come il Cuore di Viana che accompagna dolcemente. Lavoisier (2011) – L'opera è costruita in scala più ridotta rispetto a Red Independent Heart: la sua forza sta nel significato. Lavoisier è realizzata con un lavello da cucina in acciaio inossidabile intorno a cui si intrecciano coloratissimi tessuti, tipici del lavoro di Joana Vasconcelos. La tecnica dell'uncinetto rimanda ad una delle opere più conosciute dell'artista, "Contaminacion" (2008), dove questa idea chiave è stata esplorata su larga scala. I tessuti realizzati a mano, la loro morbida consistenza e i vivaci colori creano un elemento di contrasto con il lavello di un freddo grigio acciaio, simbolo di una domesticità soffocante. I fili colorati avvolgono l'oggetto con una gioiosa creatività che ricorda la natura dilagante e sovversiva di "Contaminacion". L'opera racconta la relazione tra il mondo industriale e quello tradizionale e artigianale, tra l'umano e il moderno, rivelando l'ambiguità del progresso.
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Impressionisti alla Galleria d'Arte Moderna a Palazzo Pitti
 
 
Lo straordinario evento è frutto di uno scambio fra i due importanti istituti museali francese e italiano. Infatti il Museo d'Orsay, nel segno della reciprocità, ha prestato i 12 capolavori impressionisti a seguito dell'importante contributo della Galleria d'arte moderna che ha reso possibile la realizzazione a Parigi, presso il museo de l'Orangerie dal 10 aprile al 22 luglio scorsi, della mostra "I macchiaioli des impressionistes italiens" 19 capolavori dei maggiori protagonisti del movimento toscano, oltre al prezioso Album lo Zibaldone di Telemaco Signorini, sono usciti per tre mesi dalla galleria fiorentina, l'istituzione che possiede la più importante raccolta di opere del movimento macchiaiolo. Così la Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti ha voluto dare il proprio sostanziale contributo a questo scambio culturale che mette in luce sincronicità del sentire e analogie di ricerca fra artisti francesi e italiani nella seconda metà dell'Ottocento. Due Degas, due Monet, due Cezanne, due Renoir, due Pissarro, un Fantin Latour oltre ad un'opera di Paul Guigou in mostra potrebbero suggerire ulteriori strade di studio e ricerca tese a mettere in luce alcune possibili contaminazioni tra le due culture francese e toscana, che possono aver costituito un punto di riferimento essenziale anche per le esperienze del nostro novecento. Le opere provenienti dal Museo d'Orsay troveranno ad accoglierle in mostra due Pissarro Il taglio della siepe e l'Approssimarsi della bufera, oltre ad un piccolo olio di Alphonse Maureau Sulle rive della Senna, che facevano parte della collezione di Diego Martelli - critico d'arte molto vicino ai pittori macchiaioli nonché uno dei primi sostenitori in Italia dell'impressionismo - e furono da lui legati al museo con atto testamentario del 1894. Martelli aveva del resto sempre sperato, e lo aveva scritto più volte, di unire queste sue opere ad alcune tele di Fattori, di Gioli e di altri esponenti del movimento macchiaiolo per dimostrare, attraverso un confronto diretto tra le opere, le somiglianze tra i due linguaggi. La mostra non intende dare una lettura critica né trovare corrispondenze tra i diversi modi di intendere il vero ma, semplicemente, esporre queste opere impressioniste e di altri esponenti di punta dell'Ottocento francese come una rara occasione per riflettere sul pensiero culturale e filosofico che aveva portato a risultati così moderni già verso il settimo decennio dell'Ottocento. Risultati formali che in qualche misura possono avvicinare le idee da cui nascono le impressioni francesi a quello positivo che era sottinteso attraverso un procedimento analogico ai risultati della pittura macchiaiola. Abbiamo così pensato di presentare le opere attraverso il linguaggio di forma e di contenuto, suddividendo il percorso espositivo, per facilitarne la comprensione, in due sezioni diverse ma affini: la prima l'En plein air dedicata alle rappresentazioni di esterni: ai paesaggi ed al rapporto con la luce e le sue vibrazioni, iniziando da una Lavandaia di Paul Guigou del 1860, uno studio di nudo femminile di Auguste Renoir del 1875-76, per proseguire con Camille Pissarro, Sentiero in mezzo al bosco in estate, del 1877, mentre il L'approssimarsi della bufera, del medesimo anno, è della Galleria d'arte moderna così come Il taglio della siepe del 1878. Sempre di Pissarro Un angolo di giardino all'Hermitage del 1877, mentre di Claude Monet la tavola del 1875 raffigurante Les Tuileries e del 1890 La Senna a Port - Villez . La seconda sezione, dedicata agli interni, si apre con la Lettrice del 1861, e procede con un interno di natura collettiva e sociale, la Prova di balletto sulla scena del 1874, uno dei capolavori di Edgard Degas, poi con il Ritratto di donna con un vaso di porcellana del 1872 per giungere alle due nature morte di Cèzanne Il vaso blu del 1889-90 e Natura morta con cassetto aperto del 1877-79 e, a conclusione del percorso, un ritratto del 1911 di Augusto Renoir Gabriella con la rosa.
Inaugurazione 23 settembre 2013 ore 17.30
Galleria d'arte moderna - Polo Museale Fiorentino
Palazzo Pitti piazza dei Pitti, 1 Firenze
Orario: 8,15 – 18,50, chiuso lunedì
La biglietteria chiude alle 18.05
Biglietto intero: € 8,50
Biglietto ridotto: € 4,25