Tutto da cambiare, Tonino!

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martedì 8 ottobre 2013

Il nostro caro Osvaldo ... scopriamo qualcosa in più su di lui!


Iddio divide in tre l’umanità:

il Prete, il Nobiluomo, il Contadino.

Il primo, più avveduto, ben si sa

Prega per gli altri due sera e mattino;

il secondo combatte e miete allori

per il primo e per il terzo, non per sé;

quanto al terzo è ben giusto che lavori

per dare da mangiare a tutti e tre.



il "nostro" Osvaldo!



albero genealogico a Castel Forte
 


Oswald von Wolkenstein era un personaggio poliedrico: poeta, compositore, menestrello, guerriero, avventuriero, diplomatico nel servizio dell’imperatore Sigismondo I (entrò anche a far parte dell’Ordine del Dragone). Fu nobile di estrazione e plebeo nello stile di vita. Si presume (ahimè, non c’è certezza nemmeno per fatti molto più recenti, figuriamoci se scriviamo del lontano anno 1300 …) che Oswald von Wolkenstein sia nato nel 1376 o 1377 a Castel Trostburg, nei pressi di Ponte Gardena (vedi post del 9 settembre 2013) da una nobile famiglia (il suo casato deriva da Selva -Wolkenstein in Val Gardena). Era il secondo figlio di Friedrich von Wolkenstein e Katharina von Villanders (in tutto avevano sette figli: tre maschi e quattro femmine).

La sua vita fu estremamente avventurosa e ne sono rimasta così colpita durante le mie vacanze all’Alpe di Siusi che ho cercato di saperne di più.  Questo post è il frutto di alcune ricerche che ho fatto, ma se sapete qualcosa in più scrivetemi, in modo da poter aggiungere le vostre informazioni!

Dunque, i primi anni di vita li trascorse a Castelforte. Sembra che a otto anni fu colpito accidentalmente da una freccia e perse l’occhio destro. A dieci anni, quindi verso il 1386, abbandonò la casa paterna, affidato dal padre a un nobile del nord, per fargli imparare le regole del vivere cavalleresco.  Iniziò a viaggiare attraverso l’Europa arrivando fino in Oriente (Armenia, Persia, Arabia). Durante i suoi viaggi, oltre ad esercitare i mestieri più disparati (cuoco, stalliere, soldato, messaggero, marinaio, interprete e altro … A proposito, sembra che parlasse dieci lingue: francese, latino, lombardo, russo, moresco, catalano, castigliano, tedesco, sloveno e ladino … per dirla come la diceva lui: “ben dieci lingue usavo, alla cialtrona” e “Feci lo sguattero e lo stalliere, fui rematore nelle galere, a Candia e altrove, sempre all’addiaccio, con i capelli arruffati, con i vestiti frusti e stracciati …”) iniziò anche a scrivere delle canzoni sui luoghi che visitava. Durante il suo vagabondare conobbe sorti alterne, patì la fame, andò in prigione, fu torturato, riuscì a fuggire … una vita intensa! Nel 1397 tornò a Gardena, dove s’innamorò di una donna bellissima (ma furbacchiona! Sembra pensasse solo al denaro …) di nome Sabine von Hauenstein. La donna lo convinse ad andare in Terrasanta, per emendare i suoi peccati, e al suo ritorno apprese della morte del padre e iniziò un lungo litigio sull’eredità con i suoi fratelli. La bella Sabine intanto si era “distratta” con un ricco mercante di Castelrotto …

Nel 1407 l’eredità fu divisa e Oswald ricevette un terzo del castello Hauenstein (Castelvecchio, Siusi allo Sciliar). Gli altri due terzi furono assegnati al cavalier Martin Jäger.

Nel 1415 la vita di Oswald von Wolkenstein raggiunse il suo culmine, quando poté prendere parte al Concilio di Costanza (divenne consigliere del re). Accettò allora di partire per un lungo viaggio per conto di re Sigismondo, che lo portò fino in Portogallo per missioni diplomatiche.

Quando tornò a casa, apprese che Sabine era morta e nel 1417 Oswald sposò Margarete von Schwangau, che gli diede sette figli.

Anche nella vita politica del Tirolo, Oswald ebbe una parte molto importante. Fu per lungo tempo antagonista del governatore del Tirolo “Friedrich”, del quale fu anche prigioniero. Negli ultimi anni della sua vita Oswald non lasciò quasi mai il Tirolo, dove ricopriva diverse cariche politiche.

Nel 1421 fu infine imprigionato presso Castel Forst, nei pressi di Merano, dove fu torturato e umiliato.

Tra il 1423/1425 Oswald fece fabbricare un primo manoscritto su pergamena con oltre cento delle sue canzoni. Oggi questo documento è noto come il “Manoscritto A“. Nel 1431 fece produrre il suo secondo manoscritto, noto come “Manoscritto B“, sempre su pergamena.

Morì a Merano il 2 agosto 1445, al castello di Hauenstein. La sua lapide si trova a Bressanone, nei pressi del Duomo, mentre la sepoltura avvenne come da desiderio dello stesso Oswald nel convento agostianiano di Novacella a Bressanone.

Ha lasciato 126 canti, in gran parte da lui stesso musicati, a una o più voci, di tema sacro e profano, affermandosi come ultimo rappresentante del Minnesang.

Curiosità: su quasi tutti i ritratti, Oswald von Wolkenstein è mostrato con l’occhio destro chiuso. Non sappiamo in realtà se l’occhio era già danneggiato dalla nascita o se, come abbiamo detto all’inizio del post, fu colpito accidentalmente da una freccia.


Scomparsa è la tristezza

Or che si scioglie la neve sull’alpe di Siusi.

Si destano i vapori della terra

S’ingrossano i precipiti ruscelli

Da Castelrotto all’Isarco.

Cantano, liete, le piccole creature di Dio

Nel bosco attorno a Castelvecchio.

 

Se volete saperne di più (ma sono molto difficili da reperire. Io, al momento, non ci sono riuscita!):

-      Ferruccio Bravi, Mito e realtà in Osvaldo di Wolkenstein, Bolzano, Centro di studi atesini, 1973.

-      Ferruccio Bravi La vita di Osvaldo Wolkenstein poeta atesino del Quattrocento.

A proposito! Un'ultima precisazione! Quando siamo stati a visitare Castel Forte, la guida ci ha detto che Osvaldo fu amato da molte donne, malgrado non si potesse dire che fosse un uomo avvenente. Riflettendo, probabilmente le donne non erano attratte nemmeno dai soldi, visto che la sua vita fu un altalenarsi di momenti buoni e momenti difficili ... quindi non c'è che da attribuire questo successo alla sua poesia ... meditate quindi cari ragazzi ... la cultura potrebbe tornarvi utile in vari campi!
 

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