Tutto da cambiare, Tonino!

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sabato 5 giugno 2021

Scrittura creativa: alla scoperta dei linguaggi


Particolare della Cappella Sistina di Michelangelo


I linguaggi sono costantemente intorno a noi: dalle parole dette o scritte, così manifeste, a linguaggi diversi come la pittura, il disegno, i collage, i murales, la fotografia, il cinema, la scultura, il bassorilievo, l’architettura, l’intarsio, la musica, la danza, la mimica, i grafici, le segnalazioni marittime o aeree, i segnali stradali … milioni di messaggi che ci parlano e soddisfano il bisogno degli esseri umani di raccontare una storia.

Cinque studi di volti di Leonardo da Vinci
Proviamo a esplorare le potenzialità delle varie forme di comunicazione e sviluppiamo la fantasia e la capacità di scrivere. Possiamo partire da un quadro o un disegno.

Autoritratto di Van Gogh: a mio parere un capolavoro che ha un impatto soggiogante. Vincent riesce davvero a farci vedere attraverso i suoi occhi.


Concentriamoci sul volto in generale: quali sensazioni vi suscita? Lo trovate simpatico? Antipatico?

Esaminate ora la forma del viso e degli occhi (allungati, grandi, piccoli, incavati), lo sguardo (profondo, malinconico, dubbioso, misterioso, allusivo, accigliato) e i particolari: le sopracciglia, il naso (adunco, grande, piccolo, storto, greco), la fronte (alta e spaziosa, aggrottata, sfuggente) le labbra (bocca aperta, chiusa, che sorride, imbronciata), i capelli (sono arruffati o ben pettinati?).

Quali altri particolari notate? Ha la barba o i baffi (curati, ispidi, tagliati in una foggia antica)? Un grosso neo?

Che idea vi fate della personalità di questo personaggio? Per rispondere a questa domanda fate molta attenzione anche all’atteggiamento della persona ritratta.

Osservate ora i vestiti. Cosa vi dicono dell’epoca del personaggio? Sapreste dargli una nazionalità? Chi è questa persona ritratta? Che lavoro fa?

Concentratevi ora sullo sfondo: gli effetti di luce, i personaggi in secondo piano. I particolari, l’ambientazione, il tempo atmosferico. 

Potete poi passare all’interpretazione del quadro: la lettura che ne fate voi corrisponde a quella di un’altra persona che sta guardando il quadro insieme a voi?

Come pensate che guarderebbe questo quadro un pittore? Cosa osserverebbe? Su cosa si concentrerebbe?

Come lo vedrebbe un collezionista di opere d’arte? E il custode del museo?

Bene, ora, se siete arrivati fin qui a seguire il mio “gioco”, sono quasi sicura che vi è venuta in mente una storia da scrivere … Felice scrittura!   


Giovanna Bellelli, di Edgar Degas: la "morbidezza" del carboncino esalta le caratteristiche psicologiche della bambina.


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