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sabato 6 aprile 2024

S’ha a dì d’andà? Vieni che ti racconto della mia gita a Piacenza!




Piazza dei Cavalli


Gli ultimi giorni di marzo sono stata a fare un giro fra Emilia Romagna e Lombardia ed ecco qui, a puntate, il mio diario di viaggio. Inizio con Piacenza, la prima città visitata, alla quale ho potuto purtroppo dedicare poche ore. Mi è rimasta la voglia di scoprirla meglio, soprattutto perché non ho potuto visitare la Galleria Ricci Oddi, che era chiusa giovedì pomeriggio. Rimedierò tornandoci e, a questo proposito, se qualcuno di voi conosce bene la città sarei felice se volesse suggerirmi cosa visitare la prossima volta.

Ero già stata varie volte in Emilia Romagna, attirata dalle torri e dai masti dei castelli medievali, da una terra operosa e ricca di attività agricole fruttuose, dalle sue spiagge, i musei, il cibo, le città d’arte, i boschi e l’Appennino. Inoltre, mi sono sempre sembrate persone accoglienti, simpatiche e pronte a rimboccarsi le maniche. A Piacenza infatti, una targa conservata a Palazzo Farnese recita: “Segnori vu sie tutti gi benvegnù e zascaun chi che vera sera ben vegnu e ben recevu” che, in due parole, significa “siete tutti ben venuti e chiunque verrà sarà ben accolto”. Promette bene, non è vero? Sono stata attirata anche dal fatto che Piacenza sia sempre stata in posizione di frontiera, una “terra di passo”, come scriveva Leonardo Da Vinci nel Codice Atlantico. Da qui passavano anche i pellegrini e i mercanti lungo la via Francigena e oggi vi basterà attraversare il Ponte Po per trovarvi in Lombardia. Ho sempre pensato che chi vive al limite fra più regioni si arricchisca di diverse influenze interessanti. Quindi ho preparato la valigia e via! 

Le previsioni del tempo erano pessime e invece Piacenza mi ha accolto con una pioggerellina fine che pian piano è cessata e che ha lustrato la città. Ho parcheggiato al Parcheggio Cavallerizza (Stradone Farnese 39) che mi è sembrato ben tenuto e piuttosto economico per essere così vicino al centro.




Il mio giro della città è partito dalla duecentesca Piazza dei Cavalli, che deve il nome alle due statue equestri in bronzo dei Farnese, scolpite da Francesco Mochi nel 1620. Sulla Piazza si affacciano anche il Palazzo Gotico, in marmo chiaro e laterizi rossi, decorato da merli ghibellini, il Collegio dei mercanti e il Palazzo del governatore.




Alle spalle della statua in marmo bianco di Carrara di Gian Domenico Romagnosi, filosofo e giurista piacentino noto per la larghezza di vedute, si erge la Chiesa di San Francesco, in stile gotico lombardo.


Un palazzo di Via XX Settembre


Da Piazza Cavalli, prendendo via XX Settembre (detta anche Stra dritta), si arriva in Piazza Duomo. È la classica via piena di vetrine di negozi e bei palazzi. Sono stata colpita da un grande pannello con una storia e una fotografia e mi sono fermata, incuriosita. Cercando poi su internet ho scoperto che si tratta del progetto “Camminarla Piacenza” che mira a riqualificare artisticamente alcune zone: in questo caso i pannelli con le immagini e le storie dedicate a Piacenza dell’artista e videomaker Gero Guagliardo erano poste sulle vetrine sfitte.  




In piazza Duomo si trova la Cattedrale di Santa Maria Assunta, architettura romanico padana, in marmo rosa nella parte inferiore della facciata, col bel campanile quadrato in cotto. Una volta entrati non saprete dove poggiare gli occhi: la cattedrale è ricca di bellissimi affreschi e di un notevole polittico in legno dietro l’altare maggiore, opera di Bartolomeo da Groppallo. Nel battistero è conservata una vasca per il battesimo a immersione e una “Ultima cena” di un artista contemporaneo, Ulisse Sartini, che mi ha colpita molto. Nella cripta si trovano le reliquie di Santa Giustina.







Dalla cattedrale si raggiunge velocemente la Basilica di San Savino, col suo antichissimo crocifisso ligneo e i mosaici nel presbiterio.  

Un’altra basilica che vale la pena di visitare è quella di Sant’Antonino, il santo patrono della città: è la più antica di Piacenza.





Prima di andare a riprendere la macchina ho avuto giusto il tempo per dare un’occhiata a Palazzo Farnese nell’area della cittadella viscontea, che ospita i musei civici, e alle mura farnesiane in via Tramello. 


Basilica Santa Maria di Campagna


Ho visitato poi la basilica rinascimentale in laterizio di Santa Maria di Campagna (piazzale delle crociate), con la maestosa cupola affrescata da Giovanni Antonio Sacchi.




Per il pranzo ho scelto la Trattoria La Forchetta in via Borghetto, dove ho mangiato degli ottimi tortelli con la coda alla coppa piacentina e Gutturnio, il vino Doc più conosciuto della provincia di Piacenza.




Sulla via del ritorno verso Cortemaggiore, che avevo scelto come base per le varie mete di questa vacanza, scorci di prati, luce e nuvole.  




Stavo quasi per dimenticare la cartina! Vero che fa comodo? 😄



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