"Dopo cena, quando abbiamo aperto ciascuno un solo regalo e altri membri della famiglia dormono tranquilli nei loro letti, arriva il momento del nostro privato rituale di Natale: la preparazione di un "vassoio della Natività", una tradizione inglese medievale che non manca mai di mettere bene a fuoco il vero significato di questa notte speciale.
La leggenda vuole che, la notte della Natività, chiunque si avventuri fuori nella neve per portare un osso prelibato a un cane sperduto, una manciata di fieno a un cavallo tremante, un caldo mantello a un viaggiatore solitario, un piatto di briciole per gli uccelli intirizziti e caramelle per i bambini che spiano da solitarie finestre, chiunque prepari questo vassoio di Semplice Abbondanza "sarà ricambiato con doni degni di uno stupore che compete con i colori del pavone e le armonie del cielo".
Così, zitta zitta, tiro giù da sopra l'armadio un enorme vassoio di salice, lo fodero di stoffa e ci metto sopra le mie offerte. Esco quatta quatta e poso il vassoio nella neve. Provo una stretta al cuore per il senso di colpa per non aver fatto e fare di più. Non faccio abbastanza, e lo sappiamo tanto io quanto lo Spirito.
Ogni anno, quando la mattina di Natale vado a riprendere il vassoio, molte offerte sono sparite e sono felice di fermarmi a domandarmi chi mai avrà visto realizzarsi i suoi sogni, questo Natale. E i doni che competono col cielo? Ovunque io posi lo sguardo. Ma il migliore è che posso vederli veramente".
Sarah Ban Breathnach, da "L'incanto della vita semplice"
Foto di Ali Karimiboroujeni su www.pexels.com |
C'è già un bello spunto in queste righe che avete appena letto. Chissà che il vassoio
della Natività non diventi anche una nostra bella tradizione.
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