"C'è una statuina del Presepio, che comprai trent'anni fa, di quelle in rilievo solo davanti, dietro sono piatte, costavano di meno, un pastore che bisognava sempre appoggiare alla montagna o alla capanna, per nascondere le sue carenze anatomiche. Bene, questa statuina è qualcosa che mi ricorda remote felicità, attimi precisi della mia vita e l'emozione che mi procura è proprio questa: un'allegra malinconia. Mia moglie ricorda, dei vecchi Natali, la ricerca del muschio per il Presepio, muschio vero in zolle vellutate, freddo pungente sulle gote e odor di foglie marce.
La vigilia non mi mette malinconia perché ci sguinzagliamo tutti in giro per negozi per comprare i regalini e siccome dev'essere una sorpresa non si può andare tutti insieme. Delle volte ci si ritrova tutti nello stesso supermarket, perché magari abbiamo avuto tutti la stessa idea e stiamo per farci il medesimo regalo. C'è un'aria allegra e ansimante da caccia al tesoro. Poi si va a cena e c'è il rito dell'apertura dei pacchettini e delle esagerate esclamazioni di stupore.
Ma c'è ancora un rito festoso: l'accampamento. Perché il giorno di Natale io mi rifiuto di andare a dormire in albergo anche se nella casa di mia sorella non ci sono letti per tutti. E allora mettiamo materassi dappertutto e questo incrociarsi in pigiama e scavalcare giacigli improvvisati, questo dormire tutti sotto lo stesso tetto mentre fuori nevica mi dà un senso di antichi natali patriarcali.
Il mattino dopo è tutto finito, anche se il Natale deve ancora cominciare e ci sono i tortellini, lo stracotto, il torrone e ci si slaccia la cintura."
Luca Goldoni, da "Fuori tema"
E se organizzaste un bel pigiama party di famiglia il 24 dicembre? Figli, fratelli, zii, nipoti, cognati, nuore, generi ... e ognuno porta qualcosa da mangiare per il giorno dopo!
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