Foto di Mikhail Nilov su pexels.com |
"Quella settimana lontana di Natale, in cui ero ancora ragazzo, la nonna Eufrasia mi aveva portato con sé dalle zie a Visinada. Erano giornate fredde e cristalline, con un cielo terso, la campagna nuda pareva scricchiolasse sotto i piedi; ma io uscivo assai volentieri fra i contadini e mi piaceva entrare nelle loro case. Qualche volta mi soffermavo sull'aia, dove si spaccavano certi nodosi ulivi per preparare il gran ciocco di Natale, o dove si pestava il baccalà. Ma la gente era per lo più in cucina; come m'accostavo al caldo raggiante dal basso focolare, a cui mi chiamavano le donne, le guance mi si arrossavano e mi formicolava il sangue nelle mani e nei piedi. Da per tutto sentivo odor di maiale, insaccato di fresco o appeso ad affumicare sotto la cappa del camino, e qualche volta assistevo alla confezione delle luganighe. Le donne erano ciarliere. La cadenza e il colore di quel dialetto istriano m'incantavano e in quel linguaggio sentivo rivivere misteriosamente certe corde d'uno strumento che tenevo nel fondo del mio sangue".
Giani Stuparich, da "Ricordi istriani"
Quali sono i vostri ricordi del Natale quando eravate adolescenti o bambini? Condividerli vuol dire rivivere gli stessi incanti. Fate una bella chiacchierata con qualcuno con cui vi sentite a vostro agio e scambiatevi i ricordi.
Nessun commento:
Posta un commento