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lunedì 20 dicembre 2021

Calendario letterario dell'Avvento: "Il Natale di Fortunato", di Guido Gozzano



Col tempo il suo carattere andò mutando; come arriva sovente, la ricchezza gl’indurì il cuore; a poco a poco si dimenticò del suo passato, si circondò di adulatori e di potenti, divenne fantastico, orgoglioso, arrogante. Un giorno – era il Natale e compiva l’anno dell’incontro miracoloso – egli dava un pranzo di gala e aveva convitato tutti i ricchi e i nobili del paese. Dalla sala di damasco azzurro era stato tolto il trofeo della croce e delle zappe e confinato nel solaio, come un ricordo vergognoso. Fortunato aveva ordinato ai servi di non lasciare entrare nessun mendicante nel cortile del castello. Due valletti armati di bastone vigilavano l’ingresso per impedire il passo a chiunque non fosse invitato. Tuttavia, all’ora di sedere a mensa, arrivò nel cortile, non si seppe come, un vecchio mendicante. I servi gli furono sopra respingendolo e malmenandolo. – Come sei qui, mascalzone? Via! Via! Esci all’istante! – E lo minacciarono coi bastoni alzati. – Soccorrete un miserabile, in nome di Dio, – disse il poveretto con voce supplicante. – Oggi no. Ritorna domani. Ma quegli insisteva e alzava la voce per essere udito dai convitati. Fortunato intese, s’affacciò alle vetrate, furibondo, perché quei gemiti freddavano l’allegria degli amici. – V’avevo detto di vietare il passo a quegl’intrusi! Scacciate quel miserabile e se resiste sciogliete i cani. Furono sciolti i molossi, ma questi lambivano le mani del mendicante, che s’allontanò lentamente scuotendo il capo.

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