Tutto da cambiare, Tonino!

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Tonino è cresciuto ed è a spasso nella rete! Se vuoi puoi seguirlo su Blook Intrecci nella rete. Leggi tutto il libro gratis a puntate! Qui trovi il primo capitolo: https://blookintreccinellarete.blogspot.com/2015/06/antonio-punto-e-capo-primo-capitolo-due.html

lunedì 24 novembre 2025

Segnalazione: A Natale libri per te, a Peccioli, dal 6 all'8 dicembre


Vi segnalo un buon posto per fare una scorpacciata di regali di Natale. Dal 6 all’8 dicembre, alla sesta edizione di A Natale libri per te, al Palazzo Senza Tempo di Via Carraia verrà allestito un temporary store con 15 librerie di zona e la casa editrice Tagete Edizioni, dove i cittadini pecciolesi potranno acquistare libri con un sostegno da parte del Comune di Peccioli e della Fondazione Peccioliper pari al 50%, e i non residenti potranno usufruire di un sostegno pari al 25%.

Orari di apertura:

Sabato 6, Domenica 7 e Lunedì 8: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19


giovedì 20 novembre 2025

Itinerari di viaggio: Portogallo magico. Terza tappa: Porto

          Chiesa di Sant'Ildefonso

Con il sottofondo della voce vibrante di Amália Rodrigues, la regina del fado, passiamo il Duero da uno dei tanti ponti della città e arriviamo a Porto.

La nostra visita inizia da Praça da Batalha, su cui troneggia la statua di Don Pedro V. Davanti alla Chiesa di S. Ildefonso, la cui facciata è ricoperta da azulejos, troviamo un mercatino dell’artigianato, ma ci lanciamo uno sguardo fugace e proseguiamo per la nostra meta: la stazione di São Bento, progettata dall’architetto José Marques da Silva, costruita sui resti di un antico convento. 



La stazione è bella da vedere all’esterno, con la facciata in pietra e il tetto mansardato, ma è l’atrio centrale, finemente decorato da splendidi azulejos che raccontano la storia del Portogallo, le tradizioni locali e scene di vita rurale ad essere imperdibile. Immersi nella contemplazione delle ventimila piastrelle dipinte, non dimenticate di tenere una mano sul portafoglio (occhio ai borseggiatori!). 


Noi siamo capitati in un orario particolarmente affollato, ma se visiterete questo luogo al tramonto o in orari di minor afflusso, tendete le orecchie: sembra che lungo i corridoi della stazione si odano ancora le preghiere dell’ultima suora che abitava il convento prima che venisse chiuso in seguito al decreto di estinzione degli ordini religiosi del 1834. La suora non scappò come tutte le altre dopo l’emanazione del decreto, ma vi rimase ad abitare fino al giorno della sua morte, nel1892.


Usciti dalla stazione ci siamo addentrati nel quartiere di Ribeira, il nucleo più antico e caratteristico della città, con le sue facciate colorate, il labirinto dei suoi vicoli e la piazza dell'infante Dom Henrique.

Passeggiando lungo la strada pedonale R. das Flores, che conduce al fiume, ci siamo fermati a dare un’occhiata alle vetrine dei negozi. E’ una via pittoresca, con begli edifici storici, bar, ristoranti. L’unico negozio in cui siamo entrati è stato Claus, l’elegante negozio dell’impresa di profumi e saponi fondata nel 1887. Ambiente raffinatissimo, con espositori che impreziosiscono i prodotti. I saponi sono impacchettati a mano in carte bellissime e chiuse con un timbro a ceralacca. Regale.

Arrivati nei pressi del fiume siamo andati a visitare la chiesa di San Francisco: la bella facciata gotica nasconde in realtà al suo interno tre navate rivestite in oro con la tecnica della “talha dourada”, con degli impressionanti capolavori barocchi. Meravigliosi gli intagli dorati della cappella di San Giovanni Battista del XV secolo e l’Albero di Jesse scolpito in legno policromo del XVIII secolo, che raffigura la genealogia di Gesù. Questa tecnica dell'arte barocca portoghese consiste nell'intagliare accuratamente il legno e poi applicare strati di foglia d'oro per creare effetti tridimensionali e scintillanti. L’intera chiesa è ipnotica e meriterebbe molto più tempo di quello che abbiamo potuto dedicarle. Un po’ caro il biglietto d’ingresso, ma ne vale la pena: la visita è un’esperienza. Non si possono fare foto, ma penso che probabilmente siamo stati fra i pochi a rispettare il divieto, dato che internet è pieno di immagini degli interni di questa chiesa!

La Cattedrale

Usciti dalla chiesa avevamo due possibilità: la classica navigazione lungo il fiume, che passa sotto i vari ponti della città o proseguire la visita di Porto a piedi. Abbiamo scelto quest’ultima e ci siamo incamminati verso il Duomo, passando a fianco del Mercado Ferreira Borges (il palazzo del mercato costruito nel 1880 in ferro e vetro) e proseguendo per Rua da Bainharia, una delle più antiche strade di Porto (risale al 1296). Vi ritroverete a camminare in leggera salita, in una strada stretta e pittoresca, fiancheggiati da edifici alti e dalle facciate tradizionali. In questa strada, all'epoca, erano concentrati i negozi degli artigiani che fabbricavano foderi per le spade.

Proseguendo poi per R. de Sant’Ana, si arriva a Largo do Colegio, dove si erge, imponente, il museo di arte sacra. Prendendo le scalette sulla destra (Escladas do colegio), dopo poco sarete in vista del Duomo.

La Cattedrale si trova nella zona più alta della città, nel quartiere di Batalha e, più che un edificio religioso, a prima vista sembra una fortezza. Anche qui abbiamo trovato una mescolanza di stili: barocco, romanico e gotico. Al suo interno è molto sobria e spoglia, se si escludono l'altare maggiore e alcune cappelle in stile barocco. Da una porta sulla destra si accede al chiostro gotico del XIV secolo, rivestito di azulejos decorati con scene religiose.


Davanti all’ingresso della cattedrale si gode di un panorama unico sulla città ma, dato che si sta facendo tardi e che la camminata ci ha stimolato un grande appetito, ci affrettiamo in direzione del Ponte Luis I e, lungo strada, ci fermiamo a mangiare un cachorro e una francesinha.



Dopo pranzo, abbiamo attraversato il ponte Luis I e siamo andati a visitare la cantina storica della Burmester, partecipando ad un tour con una guida molto simpatica che ci ha spiegato le origini dell’azienda, i processi di produzione del vino Porto e le caratteristiche del territorio. Alla fine del tour ci hanno offerto una degustazione di tre tipi di Porto. Molto bello e suggestivo l’ambiente, con una romantica vista sul fiume su cui sfilavano le imbarcazioni tradizionali con le quali i commercianti trasportavano il vino lungo il Douro (barcos rabelos).


Avrei voluto fare un salto alla famosa libreria Lello e Irmao, ma non c’è stato tempo. Ho letto comunque su internet che bisogna prenotare per tempo e che l’ingresso costa 10 euro, poi scontati in caso acquistiate dei libri.

             Opera di Bordalo II, street artist portoghese. 
Le sue opere sono realizzate recuperando materiali di scarto. 

Dopo una passeggiata sull’altra sponda del fiume (Av. De Diogo Leite), per noi è tempo di rimetterci in viaggio verso Guimarães, antico sito celtico e prima capitale del paese indipendente nel secolo XII.

lunedì 10 novembre 2025

La poesia è la chiave per accedere a luoghi nascosti dell'anima

 


Circa un mese fa sono stata alla Fondazione Franco Zeffirelli per assistere a un incontro letterario con Dacia Maraini, Erica Gardenti Cassigoli e Titti Giuliani Foti. La signora Maraini parlava con garbo, dando spazio, oltre al suo libro “Vita mia”, anche ai libri delle altre due scrittrici: “Ogni padre è stato bambino” e “Cara mamma”.  Le autrici hanno parlato del potere della scrittura autobiografica come memoria, testimonianza e rinascita e su come la poesia aiuti a vivere, anche in situazioni disperate.

L’attrice Maria Letizia Gorga ha letto alcuni stralci dei tre libri: che meraviglia! Che arte sublime anche quella di saper leggere dando spessore ed emozioni alle parole.

Quando sono uscita dalla Sala della Musica del complesso di San Firenze e mi sono trovata nella piazza, mi ha colpita la luce dolce del tardo pomeriggio. È stato un ottobre straordinariamente caldo, una coda d’estate che solo in certe ore o in certi giorni raffrescava. Ho girato lo sguardo verso via del Proconsolo: il campanile della Badia fiorentina e la torre Volognana, sul canto del Bargello, coi suoi merli guelfi e i suoi stemmi, parevano tutte d’oro, così baciate dal sole del tramonto, che già aveva sparso le prime velature d’ombra su piazza San Firenze. Perfino le statue sul timpano del portale della chiesa di San Filippo Neri sembravano godersi lo spettacolo di quella vista, stupite di fronte a tanta bellezza.

Sono stata invasa da una commozione così intensa! Ho ammirato spesso le meraviglie di questa città, ma quel giorno questa meraviglia mi è esplosa dentro e mi ha turbata. 

Tornando verso casa mi sono chiesta se l’incontro a cui avevo partecipato non avesse acceso dentro di me un’emotività più spiccata, che mi aveva permesso di godere maggiormente della vista di Firenze. Avrei sentito lo stesso quella commozione alla vista della torre e del campanile dipinti dalla luce dorata se fossi andata in centro per una commissione? O è stata la poesia di quell’incontro che mi ha fatto accedere a un luogo dell’anima nascosto? Ho scattato una foto, che non restituisce però l’emozione del momento, le sensazioni, gli odori, i rumori, la vita che scorreva in quell’istante ….

Un salto in cucina. Libero pasticciare creativo: fiori di merluzzo con salsa spiritosa

 


Fiori di merluzzo con salsa spiritosa

Fiori di merluzzo 600 grammi

1 fetta di melone giallo

1 Kiwi

Salsa di soia q.b.

1 porro

2 noci di burro

Olio q.b.

Pinoli a piacere

Sale e pepe

Tagliate il porro a rondelle e mettetelo in padella con un pochino di burro e olio d’oliva: fatelo appassire.  

Infarinate i filetti di merluzzo, adagiateli in padella e alzate la fiamma. Lasciate cuocere un paio di minuti a fiamma alta, in modo si formi la crosticina, poi girateli per farli dorare anche dall’altra parte.

Unite il Kiwi tagliato a pezzettini, la polpa di melone e un pochino di salsa di soia: lasciate insaporire il tutto qualche minuto.

Togliete i filetti dalla padella e teneteli in caldo. Versate tutto il resto del contenuto della padella in un contenitore con il bordo alto: frullate con un frullatore a immersione per ottenere la salsa.

Mettete i filetti in un piatto da portata e versatevi sopra la salsa. Cospargete il tutto con una manciatina di pinoli e servite.

Questa ricetta “scappata” (chiamo così i piatti che creo quando ho veramente poco tempo a disposizione, in preda all’istinto del momento e alla necessità di far presto) è piaciuta molto. La salsina dolce acidula ha regalato al merluzzo un sapore interessante e appetitoso.