Tutto da cambiare, Tonino!

Tutto da cambiare, Tonino!
Tonino è cresciuto ed è a spasso nella rete! Se vuoi puoi seguirlo su Blook Intrecci nella rete. Leggi tutto il libro gratis a puntate!

sabato 13 dicembre 2025

Calendario letterario dell'Avvento 13 dicembre 2025

            Madonna del parto, Piero della Francesca



Nel ventre tuo si raccese l'amore

per lo cui caldo nell'eterna pace

così è germinato questo fiore.

Dante Alighieri

L'invocazione alla Vergine (Paradiso, XXXIII, 7-9)

venerdì 12 dicembre 2025

Calendario letterario dell'Avvento 12 dicembre 2025

Secondo la tradizione, la vigilia di Natale, le ragazze Martin mettevano le scarpette nel camino per ritirarle dopo la Messa di mezzanotte colme di sorprese.

Ormai c'erano rimaste soltanto le scarpette di Teresa, la più piccola.
Al signor Martin sfuggì una frase infelice: "Per fortuna questo è l'ultimo anno..."
Lei udì queste parole, ma si fece forza e fece finta di non averle udite. Ricacciò le lacrime, represse i battiti del cuore, prese le scarpe e incominciò a tirar fuori tutte le sorprese. La sua contentezza contagiò anche il babbo che prese a sorridere felice.
Ormai ella aveva ritrovato la forza d’animo perduta a quattro anni e da quel momento l’avrebbe conservata per sempre. La sua indole debole si irrobustì, la permalosità si attenuò, le incomprensioni si addolcirono.
“In quella notte di Natale – scrive – iniziò il terzo periodo della mia vita, più bello degli altri, più ricco di grazie; sentii che la carità mi era entrata nel cuore, con il bisogno di dimenticare me stessa per far piacere agli altri e di lavorare per la conversione dei peccatori.”

"Storia di un fiorellino bianco", di Maria Teresa Galli Bramanti


Ho avuto la fortuna di incontrare Maria Teresa Galli Bramanti la scorsa settimana, in occasione della presentazione del suo libro “Storia di un fiorellino bianco”, organizzata per i suoi 90 anni dalla sua editrice, Erica Gardenti Cassigoli.

Spero di poter incontrare di nuovo questa scrittrice, così garbata e disponibile, perché avrei voluto avere più tempo per conoscerla meglio e per parlare dei suoi precedenti libri di racconti, delle sue poesie, delle lettere al suo amico Giovanni e del libro che ha dedicato a Pratolini e Cicognani.  Si percepisce che è una donna di grande cultura, che ha condiviso con il marito e coltivato con amore, ma senza mai ostentarla. 

La sua scrittura è quasi lirica, con descrizioni vivide che sembrano affreschi e che trasmettono la sua storia intellettuale: un vero e proprio testamento spirituale, morale e culturale.

La presentazione è stata impreziosita dal contributo di Marilena Pireddu che, dopo aver introdotto i partecipanti alla figura di Santa Teresa di Lisieux, ha cantato un brano su Santa Teresa tratto dagli scritti di San Giovanni della Croce, accompagnandosi con la chitarra.

L’incontro si è svolto nella splendida cornice di Itaca, l'associazione culturale di Paolo Ciampi, che è davvero un sogno, un luogo dell’anima.

 


giovedì 11 dicembre 2025

Calendario letterario dell'Avvento 11 dicembre 2025

Terribile senso di desolazione. Incombeva su di me da anni. Se credessi nelle stelle dovrei credere che io fossi proprio sotto l'influenza di Saturno. Tutto quel che mi succedeva era troppo tardi per significare qualcosa. Fu così anche la mia nascita. Fissato per Natale, venni al mondo con mezz'ora di ritardo. Parve sempre a me che io dovevo essere il tipo di individuo che uno è destinato a diventare per il fatto che è nato il venticinquesimo giorno di dicembre. L'ammiraglio Dewey nacque in quel giorno, e così Gesù Cristo ... forse anche Krishnamurti, ch'io sappia. Comunque questo era il tipo che io dovevo essere. 

"Tropico del Capricorno", di Henry Miller, 1939 


Grazie a Marco, che ad un mercatino, fra banchini di vestiti usati e chincaglierie, si è imbattuto in questa pagina di un libro ...



"Buon Dio, mi pare davvero di impazzire se penso di dover trascorrere anche un solo giorno senza scrivere. Mai, mai riuscirei a riprendere. È per questo, non c’è dubbio, che scrivo con tanta veemenza, in maniera così distorta. La mia è disperazione". Henry Miller, 4 febbraio 1932

mercoledì 10 dicembre 2025

Calendario letterario dell'Avvento 10 dicembre 2025


Siamo qui all'aperto, ad arrostire castagne sul fuoco, mentre Jack Frost ci morde il naso. Intorno a noi, gente vestita come eschimesi e un coro che intona dolci melodie di carole natalizie. 

Fai del tuo meglio per rendere luminosa questa stagione: tutti conoscono un tacchino e un po' di vischio, ma tu aggiungici tutto il tuo amore!  

I bambini piccoli, con gli occhi scintillanti, troveranno difficile dormire stanotte. Sanno che Babbo Natale sta arrivando! Ha caricato un sacco di giocattoli e dolcetti sulla sua slitta e il figlio di ogni madre sbircerà per vedere se le renne sanno davvero volare! 

Ecco perché vi propongo questa semplice frase, ai  bambini da uno a novantadue anni, anche se è stato detto molte volte, in molti modi: 

Buon Natale a voi!


Libera traduzione di "The Christmas Song (Chestnuts Roasting on an Open Fire)", di Mel Tormé e Robert Wells (1945), resa iconica da Nat King Cole nel 1946.


https://www.youtube.com/watch?v=F1itSKJLWQY

martedì 9 dicembre 2025

Calendario letterario dell'Avvento 9 dicembre 2025

 



Passiamo un piccolo Natale felice, e lascia che il tuo cuore sia leggero. Vedrai che il prossimo anno i nostri problemi saranno lontani. 

Passiamo un piccolo Natale felice, trascorri le tue feste natalizie allegramente. Da adesso in poi i nostri problemi saranno a miglia di distanza.

Vedi? Eccoci qui come ai vecchi tempi: i felici giorni d'oro, gli amici fedeli che ci sono cari si radunano accanto a noi ancora una volta.

Negli anni a venire saremo tutti insieme, se il Fato lo permetterà. 
Fino ad allora ce la caveremo in qualche modo, vedrai! 

Passiamo un piccolo Natale felice, adesso.


Libera traduzione di "Have Yourself a Merry Little Christmas", di Hugh Martin e Ralph Blane, 1943. Questa canzone fu resa celebre da Judy Garland nel film del 1944 "Incontriamoci a St. Louis" (Meet Me in St. Louis).

lunedì 8 dicembre 2025

Calendario letterario dell'Avvento 8 dicembre 2025

 



E se poi venisse davvero?
Se a quell’ora precisa
mentre la nebbia oppure la pioggia nera
oppure comunque le caligini il fetido l'incubo nero
della notte sopra la pianura dell’umidità
e dell’espansione economica
l'arcipelago delle luminarie
sempre più denso verso il centro
specialmente i cinema i bar le stazioni di servizio
e poi nel cuore della città
la massima concentrazione di luci
di lusso di soldi di gioia di vizio
se nei palazzi cascine falansteri
attraverso le illusioni e i misteri,
lui davvero venisse?
Che scherzo pericoloso, eh?

Perché dicono dicono ma
non ci crede più nessuno.
Il proprietario del magazzino famoso
di articoli da regalo
non ci crede, e ne ride bonario
con le clienti in visone
anche il negoziante di giocattoli
sollevato dall'andamento straordinario
degli affari nonostante la recessione.

Non ci crede il capofamiglia
né lo scapolo né il coniugato
né il vecchio zio né la figlia,
neppure la mamma sebbene
tenendoli sulle ginocchia
abbia dettato ai bambini le lettere
col presepio e il bordo dorato
destinazione Paradiso
in franchigia, senza riflettere
al rischio della mistificazione.

Non ci crede neanche don Saverio
il buon prevosto della parrocchia
non basta infatti la fede
per prendere veramente sul serio
questa antica superstizione.

E neppure ci credono i bambini
che avrebbero sufficiente ingenuità
voglia di miracoli, di fantasia
di mostri, di favole, ma
ci fu quel sorriso speciale
della mamma così ambiguo e allora
nacque in loro l’ipocrisia
per la prima volta, con la paura
tipicamente italiana
di passare per cretini.

Neanche loro dunque ci credono più
che alla mezzanotte del ventiquattro,
carico di regali
in carte d'oro e d'argento
fra un grande sbattere d’ali
(ci saranno anche gli angeli, no?)
arriva il Bambino Gesù.

E se invece venisse per davvero?
Se la preghiera, la letterina, il desiderio
espresso così, più che altro per gioco
venisse preso sul serio?
Se il regno della fiaba e del mistero
si avverasse? Se accanto al fuoco
al mattino si trovassero i doni
la bambola il revolver il treno
il micio l'orsacchiotto il leone
che nessuno di voi ha comperati?
Se la vostra bella sicurezza
nella scienza e nella dea ragione
andasse a carte quarantotto?
Con imperdonabile leggerezza
forse troppo ci siamo fidati.

E se sul serio venisse?
Silenzio! O Gesù Bambino
per favore cammina piano
nell’attraversare il salotto.
Guai se tu svegli i ragazzi,
che disastro sarebbe per noi
così colti così intelligenti
brevettati miscredenti
noi che ci crediamo chissà cosa
coi nostri atomi coi nostri razzi.
Fa piano, Bambino, se puoi.

"Buon Natale", di Dino Buzzati


Grazie alla mia amica Elisabetta, che mi ha suggerito questa poesia di Buzzati. 

"Anche i cuori apparentemente di pietra o di gesso a un certo momento possono capire, per lo meno intravedere, come la bontà sia, a questo mondo, la cosa che vale di più". 
Dino Buzzati, 6 giugno 1963.

domenica 7 dicembre 2025

Calendario letterario dell'Avvento 7 dicembre 2025



Roma 1822. Era il giorno di Natale. Ma l'uomo che camminava lungo via dei Calcarari, vicino a Campo dei Fiori, non sembrava curarsene. Procedeva curvo e assorto facendosi piccolo dentro un pastrano color ruggine foderato di pelliccia, i capelli neri spettinati dal vento, le scarpe leggere sui sampietrini che lo facevano traballare. (...) Eccolo fermo, di fronte a una signorinella pallida e secca che sembrava morire di freddo dentro un vestitino dalla vita stretta e la pettorina traforata. Con le due braccia magrissime si tirava lo scialle rattoppato sulle spalle e sorrideva invitante ai passanti. Vieni con me? dicevano le sue labbra carnosette tinte di rosso. Labbra invitanti, che pure venivano contraddette da due grandi occhi anneriti col turacciolo affumicato che invece parevano dire: vai all'inferno tu e tutti quelli che non soffrono il freddo come me!

Lo straniero si era fermato dall'altra parte della strada e non smetteva di fissarla con occhi incupiti dalla pietà. Quella bambina che si vendeva in strada e mostrava, sotto i vestiti leggeri, le ossa dello sterno di un corpo malnutrito, pareva averlo colpito a morte. I due ragazzini si misero a ridere. Sembrava un pesce sul banco della pescheria che spalanca la bocca per respirare, pensò il più grande dando di gomito al più piccolo. E tutti e due risero di lui e di lei. Il piccolo si chinò, raccolse un sassolino e lo tirò in direzione della prostituta. Lei si scansò svelta e cacciò fuori la lingua ai due sfacciati. Lo straniero, infuriato, afferrò un'altra pietra e la scagliò verso i due ragazzini che presero a correre ridendo.

Lo stranierò cavò fuori dalla tasca una moneta d'argento e si avviò verso la parte opposta della strada. Si avvicinò alla ragazza, le sollevò la piccola mano bianca e sudicia e le sistemò nel palmo la moneta. La ragazzina chiuse rapida le dita sulla moneta e gli fece un cenno con la testa, come a dire: "Seguimi!" Ma lo straniero non la seguì. Le lanciò un ultimo sguardo doloroso e riprese rapido il cammino, tallonato di lontano dai due ragazzini che, dopo essere scappati e nascosti dietro l'angolo, erano tornati a vedere come finiva lo spettacolo.

Di fronte a Palazzo Antici, i due videro il giovane straniero che tirava fuori dalla tasca del pastrano una grossa chiave di ferro battuto e apriva il pesante portone, tanto da potervi sgusciare dentro frettoloso. I due fratelli rimasero a bocca aperta. Quindi non era un povero pazzo, ma un vero signore, che abitava in un palazzo fra i più belli e ricchi di Roma!

Solo molti anni dopo i due ragazzi seppero che quello straniero che avevano deriso si chiamava Giacomo Leopardi. (...) quell'ometto sgraziato, dalle gambe sottili e la testa grossa, dal fare dolente e goffo, aveva scritto le più belle poesie che l'Italia dell'Ottocento avesse conosciuto.

"Natale a Roma", di Dacia Maraini

Se volete leggere la storia completa, la trovate nel libro "Le rose di Natale. Scrittrici italiane raccontano", Edizioni Interlinea.

Grazie alla mia instancabile amica Marilena, che mi ha consigliato questo libro.