Sono
usciti in questi giorni i titoli dei libri che compongono le terne da cui saranno
scelti i vincitori del Premio Orbil 2015. “Annalilla” di Matteo Corradini è fra
questi, nella fascia 10/14.
Il
libro racconta dei nostri ragazzi, è specchio della società dei nostri tempi: una
bambina e una nonna malata affidate a una badante, i genitori in vacanza da
soli per una settimana, tanto, come dice Annalilla, “ i miei di solito non
sanno neanche dove sono”.
Siamo
nell’ultima settimana di scuola, quel periodo strano, dove ancora non si è
liberi, ma si può indovinare l’euforia che ne deriverà … un po’ come Annalilla,
con i suoi undici anni in bilico fra il suo essere ancora bambina e il suo
prossimo diventare donna.
312 pagine per una settimana densa e
fortunata: Olga, la badante, si ammala per un virus. Con uno stratagemma
Annalilla riesce a far credere a Olga che i suoi genitori stanno per tornare, e
la badante, rassicurata, torna a casa sua per curarsi. Inizia così la settimana
di libertà di Annalilla. Una settimana in cui bisogna organizzarsi, scacciare
le paure infantili del buio, delle ombre e di una casa stranamente troppo
silenziosa, una settimana per sentire un brivido d’inadeguatezza guardando la
nonna e pensando che andrà accudita come una bambina, e che lei non sa come
fare. E’ una nonna sconosciuta, da quando non ricorda più bene le cose, tenuta
a letto, sempre al buio, come se la luce potesse rovinarla. “C’è qualcosa di
pauroso in quel buio, in quella vecchia di cui non vede gli occhi e la testa ma
solo un corpo abbozzato sotto un lenzuolo grigio, c’è qualcosa di misterioso
che non vorrebbe sfidare”. Questi giorni di libertà saranno l’inizio dell’adolescenza
di Annalilla: tipici, perché spesso a quest’età le cose succedono tutte insieme
e tu devi imparare ad accoglierle, gestirle e attribuirgli un nome, perché se
anche cerchi si scacciarle, loro non si fermano e ti vengono a cercare … le
corse a perdifiato, la scoperta di un segreto, gli amici, il primo amore non
corrisposto, l’amicizia della Vualà che è solida, tenace e attenta, la
consapevolezza che al bisogno si riesce a fare più di quanto ci credevamo
capaci, la scoperta della nonna, della quale è rimasta ben più della “larva”
tenuta al buio dai genitori e la sua “rinascita”, in un rapporto tenero e
adulto con la nipote. E’ una settimana di esplosione di energia, di urgenza: è
la vita che chiama. Annalilla risponde con tutta se stessa, “risponde da sola
alle proprie domande. Non ha nessuno a cui appoggiarle”. Sarà la nonna ad
aiutarla a saltare il confine dell’infanzia, col suo essere a tratti forte, a
tratti debole e bisognosa, a tratti sorprendente.
“Non
sei più una bambina. Le bambine piangono per motivi davvero importanti: quando
hanno fame, quando si sbucciano un ginocchio, quando rubano loro una bambola. Le
ragazze no.”
Annalilla
appoggia la testa allo stipite della porta, la nonna prosegue: “Tu non piangi
se hai fame: prendi una pentola e cucini. Non piangi se ti sbucci
arrampicandoti su un albero: sai che da lassù vedrai meglio intorno e vale la
pena di rischiare. Non piangi se ti rubano una bambola. Piangi solo se ti senti
sola, se pensi che nessuno ti voglia, se ti fa male il cuore. Cose così, senza
nessuna importanza”.
Annalilla
sorride.
“Quando
sei bambina sei il sole di tutti. Da ragazza sei la luna: è più complicato fare
luce e solo chi lo vuole sa che ci sei. Però vuoi mettere? La luna puoi guardarla
dritta senza farti male agli occhi. E le stelle ti stanno intorno nel buio.”
Consigliato
a chi sta crescendo, a chi è curioso e non vuol stare tutto il tempo chinato su
un cellulare o su un computer, a chi vuol guardarsi intorno e assaporare la
natura e la vita.
(Età
consigliata: dai 12 anni)
"Annalilla" - di Matteo Corradini - Rizzoli - pp. 312 - € 14,00
La curiosità in più: la bella immagine di copertina è un collage di Hollie Chastain, "The Poet's House" (www.holliechastain.com)
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