Leggere “Il viaggio di Lea” mi ha riportato alla mente la Bibi di Karin Michaëlis
e più in generale altri personaggi femminili che ho amato per la loro indipendenza,
forza e dolcezza: Jo di Piccole donne, Anna dai capelli rossi e la più recente
Calpurnia di Jacqueline Kelly. Bambine sveglie, autonome, che sanno guardarsi
dentro. E’ così anche Lea, che cogliamo nel bel mezzo dei suoi dodici anni, già
tutta compresa nel grande dolore di aver perso i suoi genitori in un incidente.
Questo la spinge a intraprendere un viaggio, in compagnia del suo gatto
Porfirio, alla ricerca della risposta alla Grande Domanda: che senso ha la nostra
vita? Perché dobbiamo morire? Io l’ho seguita, questa Lea, non senza una certa
apprensione da mamma … tutta sola in balia di chiunque, senza difese … Si trova
ad avere a che fare con le persone più disparate: frequentatori di una bisca,
una chiromante, un vagabondo, una coppia di pescatori e molti altri personaggi.
Un ventaglio di umanità si apre davanti a lei, e ognuno le lascia un’intuizione,
una via, un modo di intendere la vita. Non voglio svelarvi ulteriori personaggi
o farvi intravedere la fine del viaggio di Lea. E’ bello lasciare un po’ di
mistero, senza che gli adulti vi confezionino la risposta e l’interpretazione
del libro. Sono sicura che voi ragazzi riuscirete da soli a tirar fuori dal
libro il suo significato, o il significato giusto per voi. I bambini possiedono quella “semplicità”,
che a dirla con le parole giuste, è piuttosto una visione chiara delle
cose. Per questo sono certa che questo libro vi darà spunti per avventurarvi in
una vostra personale indagine filosofica … e allora: buona lettura e buon avvio
di pensieri, parole … a casa, con gli amici, a scuola, dovunque andiate,
dovunque vi porterà il fiume …
“- A volte, - replicò, - bisogna fare le domande giuste. E
accontentarsi di quel che si può sapere.
-Perché? – chiese esasperata Lea.
-Non lo so, - ammise il gatto. – E’ così e basta”.
“Il viaggio di Lea”, Guia Risari – Einaudi Ragazzi
La bella copertina dal sapore gotico di Iacopo Bruno: geniale! |
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“La filosofia non è un'arte che cerca il favore popolare e non è
fatta per essere ostentata; non consiste nelle parole, ma nei fatti. Di essa
non ci si vale per far trascorrere piacevolmente le giornate, per eliminare il
disgusto che viene dall'ozio: educa e forma l'animo, regola la vita, governa le
azioni, mostra ciò che si deve o non si deve fare, siede al timone e dirige la
rotta attraverso i pericoli di un mare agitato” (Seneca)
“L’uomo esiste. E’ ovvio. Eppure, qualche volta si ferma, si guarda
stupito e si chiede perché c’è. La sua esistenza ha davvero un senso? E’ Dio,
oppure la natura, che lo fa esistere? La Terra non sarebbe forse migliore senza
di lui? L’uomo è intelligente. Ma quando vede ciò che combina, è combattuto tra
l’ammirazione e il timore. Ha qualche buona ragione per esistere, tipo una
missione da compiere, oppure la sua esistenza è un caso che bisogna accettare
così com’è? La vita non è sempre facile. …. Ma non voler subire l’infelicità, è
già un primo passo per liberarsene”. Oscar Brenifier, “Che cos’è la vita?”
Giunti Junior
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