Secondo la tradizione, la vigilia di Natale, le ragazze Martin mettevano le scarpette nel camino per ritirarle dopo la Messa di mezzanotte colme di sorprese.
Ho avuto la fortuna di incontrare Maria Teresa Galli
Bramanti la scorsa settimana, in occasione della presentazione del suo libro
“Storia di un fiorellino bianco”, organizzata per i suoi 90 anni dalla sua
editrice, Erica Gardenti Cassigoli.
Spero di poter incontrare di nuovo questa scrittrice, così
garbata e disponibile, perché avrei voluto avere più tempo per conoscerla
meglio e per parlare dei suoi precedenti libri di racconti, delle sue poesie,
delle lettere al suo amico Giovanni e del libro che ha dedicato a Pratolini e
Cicognani. Si percepisce che è una donna
di grande cultura, che ha condiviso con il marito e coltivato con amore, ma
senza mai ostentarla.
La sua scrittura è quasi lirica, con descrizioni vivide che
sembrano affreschi e che trasmettono la sua storia intellettuale: un vero e
proprio testamento spirituale, morale e culturale.
La presentazione è stata impreziosita dal contributo di
Marilena Pireddu che, dopo aver introdotto i partecipanti alla figura di Santa
Teresa di Lisieux, ha cantato un brano su Santa Teresa tratto dagli scritti di
San Giovanni della Croce, accompagnandosi con la chitarra.
L’incontro si è svolto nella splendida cornice di Itaca,
l'associazione culturale di Paolo Ciampi, che è davvero un sogno, un luogo
dell’anima.

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